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NeXT Hyper ObscureArchivio per settembre 21, 2020
Referendum Costituzionale in Italia? Per noi è NO | NAZIONE OSCURA CAOTICA
[Letto su NazioneOscura‘s blog]
NAZIONE OSCVRA CAOTICA
GOVERNO OSCVRO
QVESITO XLI
giorno 2 complementaro 139
* Siete favorevoli o contrari che il nostro Paese confinante approvi la riforma Costituzionale della riduzione dei Parlamentari?
Il Governo Oscuro respinge il Referendum Costituzione per la riduzione dei Parlamentari in Italia
L’interesse non è al massimo, come dimostra l’alta astensione, e comunque il Governo Oscuro non soltanto suggerisce di non ridurre i Parlamentari, ma suggerisce di portarli a 60 milioni, o comunque pari alla popolazione votante italiana. In questo modo nessuno sarebbe pagato e il risparmio sarebbe davvero maggiore, visto che il Parlamento non ha dato negli ultimi anni i risultati sperati.
GUY PRATT: NUOVA INTERVISTA PER “ROLLING STONE” | PinkFloydItalia
Su PinkFloydItalia è segnalata una lunga intervista a Guy Pratt, bassista di quelli che erano i nuovi Floyd e compagno di tour di David Gilmour e attualmente in pianta stabile nei SaucerfulOfSecrets di Nick Mason; è un po’ come dire che frequenta assiduamente e attivamente i Floyd da più di trent’anni…
Parliamo dei Saucerful of Secrets, allora. Nick ti ha stupito quando ha detto che voleva fare dei concerti?
L’idea è stata di Lee Harris, che è un vecchio amico. Vive in Francia ed è venuto a un concerto di Gilmour a Nîmes. «Perché Nick non fa un tour con il repertorio dei primi anni?». E io: «Bella idea, ma non lo farà mai». E invece l’ha trovato interessante e la cosa si è concretizzata piuttosto velocemente. Abbiamo provato due giorni in una sala orrenda e nel giro di sei settimane abbiamo fatto il primo concerto in un pub. Tempo due mesi ed eravamo in tour.Ai tempi di Division Bell avevate i jet privati…
E invece eccoci ai DoubleTree by Hilton a fare colazione al self service. Ma Nick non è uno che si lamenta. Ama questo progetto e non ha mai suonato meglio.Immagino sia un bandleader diverso da David.
È tutto più piccolo e Nick è un capo incredibilmente buono. Nelle giornate libere portiamo fuori a cena i tecnici. L’atmosfera è fantastica. Il mio assistente dice che il bus su cui viaggia è il più divertente di sempre.Pensi che Dave farà un ultimo tour?
Potrebbe farlo. La domanda è: ce l’avrà un disco? Perché lui non è uno che va in giro senza un album nuovo. So che è stato molto produttivo durante il lockdown. Ha cantato quei pezzi online e scritto le musiche per il libro di Polly.Come ti vedi fra cinque anni?
Spero di suonare coi Saucers e finire il mio secondo libro. Forse lo dovrei fare scrivere a qualcun altro. Mi devo forzare, scrivere non mi viene naturale. Insomma, voglio fare cose normali.
Felix Kubin/Ditterich von Euler-Donnersperg – NNOI#I | Neural
[Letto su Neural]
Ditterich von Euler-Donnersperg e Felix Kubin apparecchiano per la 90%WASSER uno split EP nel quale il primo musicista presenta otto interessanti e stringate produzioni, tutte fra i due e quattro minuti, mentre l’altro – sul lato B – allestisce una composizione più coesa ed elettroacustica, di oltre diciassette minuti. Il tutto è un’emanazione del NNOI, un open air festival di musica sperimentale e arte che nell’edizione nel 2019 si è tenuto fra Zernikow e Burow, in una località che dista una settantina di chilometri da Berlino. L’uscita è la prima di quattro già previste – con artisti del calibro di Rashad Becker, Robert Schalinski, Asmus Tietchens, Frieder Butzmann e Air Cushion Finish, con il design dell’intera serie che si basa su disegni di Frank Diersch, artista il cui lavoro è stato presentato in diverse mostre in gallerie e musei chiave, tra cui il WHITECONCEPTS di Nicole F. Loeser e l’Anhaltischer Kunstverein Dessau. D.v. Euler-Donnersperg è estremamente a suo agio con ticchettii, effetti striduli, risucchi e passaggi imprevedibili. Le sue tracce, pur estremamente concise, possono tranquillamente essere fruite come un continuum progressivo, senza che questo annoi o risulti ripetitivo. Insomma, la sostanza è tanta per questo sperimentatore, il cui primo album risale al 1999, sicuramente un esperto musicista elettroacustico, a suo agio con più tecniche, che intreccia in maniera sempre abilmente artigianale ma raffinata e con gran controllo di musicalità e volumi. Felix Kubin si applica invece a un classico del cinema dadaista, Entr’acte di René Clair, pellicola del 1924 della quale riscrive in toto l’accompagnamento musicale, con una nuova colonna sonora elettroacustica, non priva della stramba ispirazione delle seminali coreografie e di qualche spinta interpretazione autorale. Nel film compaiono assoluti mostri sacri delle avanguardie moderne: Erik Satie e Francis Picabia, Marcel Duchamp e Man Ray. La musica originale di Entr’acte era stata scritta proprio da Satie ed era eseguita in sala da un’orchestra. Il suo carattere ironico e ritmato non fa certo gridare allo scandalo per questo rifacimento di Kubin, certo più astratto e concettualista. L’approccio di questi sperimentatori è indubbiamente assai originale e contemporaneo, pur se nell’ambito d’una filiazione diretta con le avanguardie storiche, che evidentemente non hanno mai smesso di rilasciare la loro prepotente energia.