Su FantasyMagazine la segnalazione del nuovo romanzo di Luca Tarenzi: L’ora dei dannati: L’abisso. È un’opera particolare, parte da riferimenti assai colti – Divina Commedia, Lovecraft, Verne e altri ancora – poi sviluppati secondo le inclinazioni artistiche dell’autore. La sinossi:
Alcuni secoli dopo aver accompagnato Dante nel suo viaggio, Virgilio – per avere intravisto la luce divina sulla montagna del Purgatorio – non può tornare nel Limbo, ma poiché non è stato nemmeno condannato da Minosse a una pena qualsiasi nel resto dell’Inferno può muoversi dove crede, sempre alla mercé della violenza degli angeli caduti, gli Spezzati. Per questa sua peculiarità diventa un ingranaggio fondamentale nell’ambizioso piano di Pier delle Vigne: raccogliere nella selva dei suicidi un gruppo scelto di dannati e… fuggire dall’Inferno. A loro si uniscono il conte Ugolino, Filippo Argenti e Bertran de Born; dopo mille peripezie e avventure riusciranno, incredibilmente, nel loro intento – e uscendo dalla porta principale, nemmeno dalla «porta sul retro» come aveva fatto il poeta fiorentino.
Oltre che all’omaggio sincero di Tarenzi a Dante (la Divina Commedia, peraltro, è utilizzata in maniera molto puntuale e quasi filologica) L’ora dei dannati strizza l’occhio a una serie infinita di opere: è al tempo stesso racconto carcerario (l’Inferno è un’enorme prigione, dalla quale sembra impossibile evadere, finché qualcuno non ci riesce), storia di improbabili amicizie, storia di redenzione, e ricorda a volte anche certi western crepuscolari.
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