HyperHouse
NeXT Hyper ObscureArchivio per novembre 13, 2020
Limitazioni su tutta la linea
Contesti la brevità del tuo tempo entropico, ma la limitazione è estesa anche al tuo spazio cognitivo, ogni aspetto della tua esistenza è limitato…
Oltre le sobolle quantiche
Sobolle estatiche in un panorama di sideralità espansa, oltre le dimensioni quantiche che puoi cogitare.
Indisponibilità
La richiesta di sussidio cognitivo giace in una pozza di indisponibilità psichiatrica.
Anelanti
Le delizie di un sistema empatico semplice si arrampicano sui gangli cognitivi, senza però vedere l’abisso siderale cui anelano.
Recensione: “I Bizantini in Italia”, di Giorgio Ravegnani – TRIBUNUS
Su Tribunus la recensione a I Bizantini in Italia, saggio storico di Giorgio Ravegnani che indaga i secoli in cui i Bizantini – ma sarebbe più corretto dire i Romani d’Oriente, alla fine sempre i Romani – tentarono di riprendere e governare a lungo l’Italia, come parte integrante di un impero che si dichiarava ed era romano a tutti gli effetti. Un estratto:
Per quanto Ravegnani, da buon accademico, userà “Bizantini” per tutto il testo, ci tiene a sottolineare come questo sia un uso che non riflette la realtà delle cose. La sua premessa funge anche da utile introduzione e riassunto al tema. Vediamone uno stralcio.
“I Bizantini in realtà non sono mai esistiti: essi chiamavano se stessi ‘Romani’ e la definizione con cui li indichiamo è un portato della cultura moderna che così li indicò per distinguerli dai Romani dell’epoca classica. E lo facevano a ragion veduta dato che ciò che noi abitualmente definiamo bizantino altro non era che l’evoluzione dell’impero romano di Oriente. […] nel 330 […] iniziarono a differenziarsi due realtà statali, Occidente e Oriente romano […]. La divisione non significò la fine di ogni rapporto: dal punto di vista giuridico lo stato romano continuò a essere considerato unico e, nella pratica, Costantinopoli intervenne in più occasioni, direttamente o indirettamente, nelle fasi cruciali del dissolvimento dell’altra metà dell’impero. Nel secolo successivo poi i Bizantini arrivarono in armi per ricondurre sotto il loro dominio quanto dai barbari era stato sottratto, illegalmente secondo il loro punto di vista. Iniziava così la lunga storia dell’Italia bizantina che, sia pure con vistosi cambiamenti territoriali, si protrasse fino alla seconda metà dell’XI secolo.”
Il prof. Ravegnani, più avanti nel libro, riconosce anche un’accelerazione della trasformazione sotto Eraclio, ma con questa premessa siamo rassicurati sul fatto che i Bizantini di cui leggiamo altro non sono che, ovviamente, i Romani. Inizia così l’avventura nell’Italia bizantina. Come accennavo sopra, un’avventura lunga quasi settecento anni.
Infatti Ravegnani non si limita a partire da Giustiniano (imperatore al quale il professore ha dedicato numerose pubblicazioni, come L’età di Giustiniano, La corte di Giustiniano, Soldati e guerre a Bisanzio, Il secolo di Giustiniano) e dalla riconquista dell’Italia con la guerra gotica, ma parte da più lontano. Il primo capitolo, “Collaborazione e conquista” (il più lungo del libro) prima di lanciarsi nella lunga guerra tra Romani e Ostrogoti, dedica infatti diverse pagine agli interventi dei Romani d’Oriente in Occidente tra IV e V secolo, a partire dalle campagne di Teodosio contro Magno Massimo prima, contro Eugenio e Arbogaste poi.