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NeXT Hyper ObscureArchivio per novembre 17, 2020
Dead Melodies & Beyond the Ghost – Threadbare
Lo struggimento siderale naviga nei quadranti surreali della tua psiche.
L’ultimo eroe dell’impero romano: Graziano Paleologo – TRIBUNUS
Su Tribunus un breve articolo per ricordare Graziano Paleologo, parente dell’ultimo imperatore romano e ultimo eroe del mondo romano, che tentò di difendere l’ultimo avamposto sopravvissuto alla caduta di Costantinopoli del 1453.
Se l’impero romano aveva ufficialmente finito di esistere, le ultime sacche di ciò che restava della romanità – Despotato di Morea e il da lungo tempo indipendente Impero di Trebisonda – resistettero ancora alcuni anni, prima di soccombere all’invasione ottomana. Particolarmente nel caso della Morea, non si può certo parlare di una caduta memorabile come quella della capitale.
Il Despotato era governato congiuntamente dai due fratelli minori dell’ultimo imperatore, Demetrio e Tommaso Paleologo. I due fratelli non andavano affatto d’accordo tra di loro. Dopo aver sedato la cosiddetta ribellione dei Cantacuzeni tra il 1453 e il 1454 (con l’aiuto degli Ottomani), Demetrio e Tommaso entrarono apertamente in conflitto tra loro. In posizione svantaggiosa e timoroso di perdere il potere, Demetrio Paleologo nel 1460 optò per chiedere aiuto proprio a Maometto II, il conquistatore di Costantinopoli. Il sultano non perse l’occasione per potersi impadronire direttamente del territorio della Morea, e intervenne con un imponente esercito nel Peloponneso. Tommaso Paleologo fuggì a Roma con la sua famiglia, di certo non desideroso di condividere la sorte del fratello Costantino XI. Demetrio, pur avendo confidato di ricevere il Despotato per sé, sarebbe rimasto invece a mani vuote, finendo per diventare un semplice funzionario del sultano. Pare che Maometto II avrebbe avuto a dirgli: “Tu, Demetrio Paleologo, non sei abbastanza uomo per governare alcun Paese.”
Canyon Diablo | FantasyMagazine
Su FantasyMagazine la segnalazione del quarto numero della collana Innsmouth, di DelosDigital, label dedicata al weird: Canyon Diablo, di Claudio Foti. La sinossi:
Arizona 1800 circa. Ike e Billy Clontan, insieme a Sherman, uno sceriffo corrotto, sono diretti nei pressi di Canyon Diablo per mettere le mani sull’oro del vecchio Theobald Carter. La missione è semplice, il vecchio vive in solitudine dopo che la ferrovia ha di fatto svuotato la cittadina. I tre cowboy devono solo trovare il palazzo, una sorta di Albergo-Banca in cui vive Carter. Ike e gli altri si troveranno davanti una governante navajo che accudisce il vecchio catatonico. La vecchia governante si rivelerà un osso duro e, insieme a Carter metterà in fuga i cowboy il cui incubico viaggio nel weird è però appena all’inizio.
Ucronica, ecco la nuova collana dedicata alla storia alternativa | Fantascienza.com
Su Fantascienza.com la segnalazione di una nuova collana DelosDigital, diretta da Giampietro Stocco: Ucronica, per cui esce il primo numero con protagonista Donato Altomare e il suo Oro di Napoli. Ecco qualche notizia aggiuntiva:
Cosa sarebbe successo se l’assedio di Vittorio Emanuele a Gaeta fosse stato tolto e il Savoia fosse arrivato a un accordo con Francesco II re delle Due Sicilie? L’Oro di Napoli di Donato Altomare accarezza la più suggestiva delle ipotesi ucroniche sull’Italia: una possibile alleanza tra le due potenze militari più forti all’epoca nella penisola, in chiave antiaustriaca. Con un ruolo insospettato per Maria Sofia di Wittelsbach, sorella di Elisabetta di Baviera, sì, proprio la famosissima Sissi. Un avvincente percorso diplomatico e militare nel culmine di quel decisivo anno 1860 che, grazie a un esito del tutto diverso per quel cruciale Oro di Napoli, sarà chiave di una risoluzione del tutto diversa di quel Risorgimento che tutti – o quasi – conosciamo o dovremmo conoscere bene.
Uno scenario inedito che Donato Altomare trasforma in un racconto avvincente, che ci porta a scoprire una protagonista scintillante: la giovane regina di Napoli Maria Sofia di Baviera, che saprà incitare il suo esercito verso un esito sorprendente. Un’unità d’Italia come non si era mai vista, descritta a colori vivi.
La letteratura weird. Narrare l’impensabile | FantasyMagazine
Cos’è il weird? Questo sottogenere del Fantastico sfugge, per definizione, a determinate regole, eppure ne ha, e parlare quindi di “definizione” in questo contesto diventa un ossimoro. Come dite? Mal di testa? Eh un pochino sì… A soccorrerci allora c’è Francesco Corigliano che ha realizzato per Mimesis il saggio La letteratura weird. Narrare l’impensabile; il dettaglio è su FantasyMagazine.
Questo studio indaga la natura della weird fiction, con l’intento di contestualizzarla e darne una definizione. A partire da un inquadramento storico della letteratura del soprannaturale e delle sue tendenze evolutive, l’analisi punta a superare la concezione di weird come termine legato esclusivamente ai pulp magazines statunitensi dei primi anni del Novecento. L’obiettivo è dimostrare che il weird è un modo narrativo a sé stante, adoperato anche al di fuori della ristretta categoria dei pulp, e derivato da alcuni assunti della letteratura più comunemente nota come “fantastica”. Il lavoro è diviso in due parti: la prima, teorica, approfondisce l’esistenza e le ragioni del weird come modo letterario; la seconda applica quest’ottica modale ad alcuni testi selezionati tra le opere di tre autori di primo Novecento: Howard Phillips Lovecraft, Stefan Grabin´ski e Jean Ray.