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NeXT Hyper ObscureArchivio per novembre 22, 2020
La letteratura weird. Narrare l’impensabile di Francesco Corigliano – Club GHoST
Sul Club G.Ho.S.T. – glorioso e ferreo baluardo di un’epoca del fandom in cui sono nato venti anni fa, che resiste nonostante le epocali mutazioni sociali – una bella recensione di Cesare Buttaboni al saggio di Francesco Corigliano sul weird: La letteratura weird. Un estratto:
Si tratta di un approccio valido che cerca di trovare una sua chiave interpretativa a quella che è stata l’evoluzione del fantastico fra la fine dell’800 e l’inizio del ‘900. Dalla lettura emerge come sia stato Mark Fisher ad aver centrato meglio di altri (anche se a mio avviso bisognava parlare anche di un testo come Tra le ceneri di questo pianeta di Eugene Thacker, una vera e propria bibbia di una nuova estetica nera) un’interpretazione potente e profonda basata sui concetti di “Weird” e “Eerie”. Anch’io sono rimasto colpito dagli studi di Fisher che coinvolgono (forse in maniera fin troppo libera) altri media come la musica: associare la musica di Brian Eno ai racconti di Montague Rhodes James è molto affascinante (e funziona anche) ma il sospetto è che gli esempi in questo senso potrebbero essere numerosissimi e soggettivi. L’impressione è che si espanda ulteriormente una materia che forse andrebbe circoscritta, operazione che cerca di fare, come si diceva, Corigliano. La scelta di approfondire l’opera di Lovecraft, Jean Ray e Grabinski si rivela centrata in quanto meglio di altri questi scrittori (anche se pure l’opera di Hodgson si inserisce a pieno titolo in questo contesto avendo influenzato pesantemente sia Lovecraft che Jean Ray) hanno colto le pulsioni della modernità facendo emergere, sulla scorta di Freud e della psicanalisi, i fantasmi che si annidano nell’inconscio e interiorizzando le nuove teorie sul tempo e sullo spazio di Einstein. In questo senso è corretto affiancare questo scrittori alla corrente letteraria del “modernismo” nonostante Lovecraft prendesse pubblicamente le distanze da autori come T.S. Eliot e James Joyce (ma in verità ammirava Joyce così come riteneva l’estetica surrealista non lontana dalla sua).
L’arco temporale scelto potrebbe però far pensare come la forza propulsiva del weird si sia in qualche modo arrestata nel ‘900. La letteratura horror ha preso in effetti strade più conservatrici (un po’ come scriveva Giuseppe Lippi che riteneva Noi abbiamo sempre vissuto nel castello della Shirley Jackson come l’ultimo esempio di un fantastico delirante e non allineato). In realtà si fa cenno a Thomas Ligotti (non a caso considerato come l’incarnazione moderna del Weird) e si spiega come il “Weird” sia per la sua stessa natura in costante evoluzione. In ogni caso siamo di fronte ad un volume che tutti gli appassionati di fantastico dovrebbero assolutamente procurarsi.
Regalie
Sento la distanza farsi regalia, quando ogni istante condensa in sé decine di anni soggettivi.
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La parte dei Porcupine Tree che mi piace di più, quella visionaria, floydianamente acida e progressive, ricca di voli pindarici…
Dritti in nassa
Quando senti parlare i ricordi e tutto ti appare come un percorso obbligato verso la nassa…