HyperHouse

NeXT Hyper Obscure

Archivio per febbraio, 2021

Lavori in corso


Esprimo le parole con un gesto che sa di elementi rari, qualcosa che nasce e giace in un compound modulare non ancora terminato.

Bifo | Santarcangelo Festival 2050


Direi che non c’è molto altro da aggiungere. Bifo, in una recente intervista:

Nei suoi libri sostiene che il sentimento più diffuso tra le generazioni di trenta-quarantenni di oggi è l’umiliazione. Sono d’accordo. Ci sentiamo frustrati dal non essere all’altezza dell’idea che avevamo di noi stessi, del destino speciale a cui eravamo certi di avere diritto se ce l’avessimo messa tutta. Chi ci ha convinti che bastava l’impegno e una volontà di ferro per conquistare il nostro posto al sole nel mondo? Chi ci ha convinti che se non troviamo quel posto non valiamo niente?

Quelli che ci hanno convinto del fatto che la libertà d’impresa, la competizione e la meritocrazia siano valori positivi. Si è trattato di un inganno criminale, che ci ha disarmato di fronte all’attacco che il neoliberismo ha condotto contro la civiltà sociale.

In che senso?

Dal punto di vista evolutivo, il neoliberismo ha prodotto effetti che sono peggiori di quelli che aveva prodotto il nazismo, ha lavorato più nel profondo, ha preparato una catastrofe che può essere peggiore. Ora tutti cominciano a capire che la promessa neoliberista è una trappola. Io ho insegnato fino a tre anni fa, e fino ad allora ho sempre sostenuto che l’epoca in cui viviamo è spaventosa da un punto di vista etico, estetico, esistenziale, che ci son stati tempi peggiori per freddo e per fame (almeno nella nostra parte del mondo), ma dal punto di vista dell’umiliazione mai abbiamo sofferto come oggi. Tuttavia, fino a quando insegnavo e fino a quando ho scritto Futurability (Verso 2017 e in Italia Nero 2018, ndr) ero convinto che la Storia non si fosse ancora chiusa, che permanesse una possibilità di riscatto che si giocava tutta sul terreno del rapporto tra tecnologia e organizzazione sociale e culturale, e che quella porta potesse essere riaperta da una riattivazione politica e poetica (cioè psichica) del corpo collettivo. Ora non lo credo più.

Concrezioni psichiche


Dipingo il mio interiore di un nero abissale, l’ergonomia di dimensioni catartiche sbriciolate da potenti concrezioni psichiche senzienti.

L’ordine


Ti aspetti di essere coinvolto, eppure non percepisci l’ordine che si dispiega oppressivo sopra di te.

Dimostrare


Lasciamo andare ogni percezione verso il gorgo del nulla, dimostrandoci pregni di dignità che sa di sapienza.

Scardinano mondi


Mi lascio condizionare dalle parole soniche, quelle che sembrano non significare nulla ma che, quando scardinano il subliminale, descrivono interi mondi psichici.

Le mitiche serie TV degli anni ’60 e ’70 | Fantascienza.com


Su Fantascienza.com, nell’ambito di Delos 223, un articolo che compendia quanto uscito recentemente sulle series TV SF europee negli anni ’70, come UFO e Spazio 1999. Un estratto dall’incipit:

Una delle più belle storie della televisione inizia con una coppia di due produttori inglesi, Sylvia e Gerry Anderson, con la AP Films, che era la loro casa di produzione e con alcune serie televisive di fantascienza trasmesse dal network televisivo Indipendent Television (ITV).

I due produttori danno vita nel 1964 a Thunderbirds, una serie TV con marionette che daranno inizio a un genere, il Supermarionation, cioè Super Marionette Animation, una tecnologia elettronica di animazione che utilizza appunto marionette umanoidi. Nella prima stagione vengono realizzati 26 episodi (1965) e nella seconda solo 6 (1966), per un totale di 32, ma il successo è mondiale. In Italia sarà trasmessa dalla RAI solo nel 1975.

La serie racconta le avventure, ambientate nell’allora lontano 2026, della International Rescue, che si prefigge di aiutare chi è in pericolo grazie all’utilizzo di mezzi futuribili chiamati appunto Thunderbirds. I Thunderbirds sono cinque e rappresentano un aereo supersonico, uno ipersonico, un sottomarino, un’astronave ed una stazione spaziale orbitante. Queste macchine si evolveranno, poi, nelle successive serie UFO e Spazio 1999 con una certa continuità tecnologica.
Un episodio tipico, proprio il primo della prima serie dal titolo Trapped in the Sky, è quello del salvataggio di un aereo supersonico che ha una bomba a bordo.
L’introduzione delle marionette elettroniche è del tutto originale e caratterizza in maniera indelebile la serie. Le marionette erano connesse a fili che avevano una duplice funzione: trasportare il segnale elettrico e muovere egli arti. Le facce infatti erano non erano proporzionate proprio perché ospitavano la circuiteria.

In realtà Thunderbirds era la quarta serie, iniziata con Supercar (1961 -62), Fireball XL5 (1962 -63). Stingray (1964 -65) e poi dopo Captain Scarlet and the Mysterons (1967 -68), il famoso Joe 90 (1968 -69), 30 episodi, e infine The Secret service (1969). Successivamente furono realizzati anche due film Thunderbirds are go (1966) e Thunderbird 6 (1968) e poi ancora dei film di compilazione utilizzando le puntate televisive.
I coniugi Anderson realizzano alla fine degli anni ’60 anche un film di fantascienza, Doppia immagine nello spazio (1969), con attori in carne e ossa.

Ma il successo per il duo arriva diversi anni dopo con la serie TV interpretata da attori umani UFO, prodotta tra il 1969 e il 1970 e trasmessa in una sola stagione (26 episodi) in UK dal 1970 al 73 e in Italia dal 1971 al 73. In seguito vennero montati cinque dei film direttamente dagli episodi: UFO-Allarme rosso…attacco alla Terra! (1973), UFO-Distruggete Base Luna (1974), UFO-Annientate SHADO.stop. Uccidete Straker (1974), UFO-Prendeteli vivi (1974), UFO-Contatto Radar-Stanno atterrando (1974) e Invasion: Ufo (1980).

CHTHONIA – Asphodel


Attraverso lo spazio o il tempo, attraverso le dimensioni, rimane il tuo infinito spleen abissale di ricordi.

Sulle sponde di Eridanus | Fantascienza.com


Su Fantascienza.com, nell’ambito di Delos 223, un racconto di Fabio Aloisio fa bello sfoggio all’interno della ezine. L’incipit di qualcosa che a me piace molto, lascio a voi ovviamente il seguito della lettura.

Erik Orredo spense la torcia al plasma.
La scia di scintille si spense con un crepitio trasmesso attraverso la struttura dell’esoscheletro.
– Ripeti quello che hai detto, Maik. – Era sbronzo sfatto e saldare assorbiva quel poco di concentrazione che gli rimaneva.
– Un Eyron è scappato da un recinto di accrescimento. Il suo codice di riconoscimento è BR 15-12 – sospirò l’altro. – Abbiamo mandato Orselho sulle sue tracce…
– Perché cazzo lo hai chiamato prima di me? Sei un bastardo – lo interruppe Orredo con un ruggito. Il furore gli fece salire un conato di vomito che trattenne a malapena.
– Stai calmo, Erik, vuoi una terza ulcera? Ti farà piacere sapere che Orselho non se l’è cavata bene: l’ultima comunicazione che abbiamo ricevuto era un messaggio automatico di SOS per il recupero del guscio vitale.
– Gli hai reso un gran favore, allora – ridacchiò Orredo, sollevato. – Come ha fatto l’Eyron a scappare? I recinti dovrebbero far schizzare indietro una microcalamita, figuriamoci uno di quei mostri.
– Ci deve essere stato un guasto. Stiamo indagando. Ora ti passo il profilo magnetico di BR15-12 e le ultime coordinate di Orselho. Ti ho fornito le credenziali per collegarti al satellite della compagnia.
Erik studiò i dati e poi consultò il sistema di rilevamento orbitale. – Si devono essere scontrati all’ansa quattro del canale di Limmis. Ci sono delle perturbazioni nel campo magnetico verso valle e corrispondono al profilo. L’Eyron si sta dirigendo alla fossa di Lovelis.
– Se entra in quel buco, lo perdiamo. – Il tono di Maik era preoccupato.
– Parlami dell’Eyron.
– Cento tonnellate di acciaio incazzato con doppio nucleo di Lorentz.
– Ok. – Orredo sentì la gola seccarsi. Grande preda, grande rischio e grande ricompensa. – È un bel vitellino.
– È per questo che ti abbiamo chiamato. Torna col cucciolo o almeno con i suoi nuclei.
– Non prendermi per il culo – lo rimproverò Erik. – Non ho ancora accettato. Sai che potrei semplicemente andare a recuperare i rottami di Orselho. E’ da molto che gli invidio quella torcia al plasma nuova di zecca.
– Erik, non sei né un saldatore né uno di quei cazzo di spazzini. Ti eccita da morire andare a caccia. Torna con l’Eyron… – La comunicazione si interruppe. L’esoscheletro vibrò, investito da una forte raffica di vento carico di grafite. Orredo armeggiò sui comandi per riallacciare il contatto radio.
– Ripeti Maik, ripeti!
– Ti paghiamo metà del suo peso in quarzo.
– E?
– E sei un cazzo di ingordo.
– Il tempo passa e la fossa si avvicina.
– Due mesi di paga extra e tutti i rottami di Orselho.
– Hai fatto un affare con un professionista Maik, prepara la grana – gli raccomandò prima di spegnere la comunicazione.
Erik fischiò di soddisfazione. Da quando la compagnia aveva cominciato ad allevare gli Eyron invece che catturarli allo stato brado, era stato costretto a lavori occasionali. Dopo mesi passati a saldare e tagliare con una paga da fame, era il momento di tornare in carreggiata.

La Grazia Obliqua – Resta


Lo spleen di una confusione smodata di piccola angoscia, anticipazioni di un addio…

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