HyperHouse
NeXT Hyper ObscureArchivio per aprile 5, 2021
Kipple Officina Libraria al Premio Italia – Inviti al voto | KippleBlog
[Letto su KippleBlog]
Si è aperta la prima fase delle votazioni del PREMIO ITALIA e il modo migliore per sostenerci è quello di votare per i nostri libri
Il premio viene assegnato ogni anno nel campo della Fantascienza, del Fantasy e del Fantastico alle opere e persone che si sono distinte nel corso dell’anno precedente. La votazione resterà aperta fino alla mezzanotte del 22 aprile. Qui sotto trovate le segnalazioni delle nostre pubblicazioni. Mouse in postazione… pronti, ai posti, via!
CATEGORIA
#Illustrazione: Fantatrieste – Laginja / Lo zar non è morto – Nives / Capitalpunk – Laginja / Cronache dell’Armageddon – Brambilla / Giallo come il cielo – Laginja
#Curatore: Lukha B. Kremo & Domenico Gallo – Lo zar non è morto / Giovanni de Matteo & Alessio Lazzati – Cronache dell’Armagedon / Roberto Furlani – Fantatrieste / Gian Filippo Pizzo – Rizomi del sole nascente
#Collana: Avatar
#Romanzo: Capitalpunk – Davia / Giallo come il cielo – Zaupa
#Antologia: Lo zar non è morto / Fantatrieste / Rizomi del sole nascente / Cronache dell’Armageddon
#Racconti su professionale | Sono votabili tutti i racconti delle antologie: Lo zar non è morto / Fantatrieste / Rizomi del sole nascente / Cronache dell’Armageddon (scegliete il vostro preferito)
#Fumetto | Lovecraft from beyond – Fallani, Zanieri, Ciantelli, Toccafondi
Presentazione di «AXIS mundi» agli Stati Generali della Psichedelia in Italia 2020 – A X I S ✵ m u n d i
Su AxisMundi un lungo articolo di Marco Maculotti che aiuta a inquadrare l’essenza stessa del sito, il motivo per cui esiste e gli obiettivi che i tenutari si sono prefissati. Un estratto, non esaustivo ma significativo:
Inquadrare «AXIS mundi» in una categoria ben definita non è semplice. Pur essendo incentrato su tematiche apparentemente molto accademiche come la storia delle religioni, l’antropologia del sacro, l’etnografia e il folklore, in realtà le pubblicazioni riguardano spesso anche argomenti più difficilmente inquadrabili in una prospettiva accademica, come tutte quelle dottrine che vengono solitamente definite “esoteriche”, pratiche rituali e “magiche”, e non ultima la letteratura del fantastico.
Il “filo rosso” che unifica tutte queste tematiche eterogenee trattate sulle pagine di «AXIS mundi» in realtà, definizioni ed etichette a parte, è molto chiaro, e si può rintracciare nella credenza nell’esistenza di un mondo ulteriore dietro quello di cui facciamo esperienza tutti i giorni con i sensi ordinari: un mondo occulto e normalmente invisibile, decifrabile alla stregua di un codice segreto, cui l’individuo può accedere eccezionalmente durante le esperienze estatiche e mistiche e di cui la storia delle religioni e le dottrine etnografiche ci hanno dato innumerevoli testimonianze attraverso i millenni della storia dell’umanità.
A livello accademico l’antropologia non si è mai concentrata, purtroppo, su questa prospettiva interpretativa dell’esperienza cultuale e religiosa. Quando nacque nel XIX secolo, l’antropologia era considerata nelle università una disciplina quasi interamente incentrata sul profilo razziale. Nella seconda metà del XX secolo si è poi passati a una prospettiva nominalmente “culturale”, ma in realtà più incentrata su tematiche di tipo sociologico, e non sulle tradizioni sacre stricto sensu. Io invece ritengo che, se vogliamo davvero studiare la storia dell’homo religiosus attraverso i millenni, dobbiamo mettere al centro della nostra analisi proprio l’esperienza sacra in sé, e tutta la visione del mondo che nelle società tradizionali stava dietro e rendeva possibile, collettivamente e individualmente, questa esperienza.
Black To Comm – Oocyte Oil & Stolen Androgens | Neural
[Letto su Neural]
S’incomincia con un omaggio all’artista e attivista Gustav Metzger – uno dei padri fondatori della pittura cinetica e teorico della auto destructive art – e nella composizione il sovrapporsi di voci e campionamenti è subito affascinante, un lungo racconto sul male della guerra, senza punti di riferimento, un viaggio onirico dove fanno capolino una serie di suoni trovati ed altri reperti auditivi, in parte folk dell’Europa Orientale, “rubati” e modificati meticolosamente in nuove e seducenti configurazioni. Nella successiva “Stolen Androgens” i campionamenti di una voce maschile e di una femminile determinano in maniera preponderante la struttura del pezzo, che è molto ipnotico, ripetitivo e ammaliante, come una dolce nenia o quasi una ninna nanna. In “Oocyte Oil” si distinguono field recording che sembrano di liquidi versati dall’alto su una superficie orizzontale, a queste sono associati accordi melodici e i suoni di una voce gutturale, oltre a svariati piccoli inserimenti e trattamenti, sbuffi e intermezzi di svariati strumenti, tecnica che è un po’ il tratto distintivo di Marc Richter, noto ai più come Black To Comm, un artista che dà vita alle sue produzioni letteralmente incastrando una moltitudine di piccoli eventi sonori. “Gepackte Zeit (für Hanne Darboven)” è la composizione più corale dell’album, una partitura cameristica infarcita da droni e registrazioni, traccia un poco inquietante ma a suo modo elegiaca ed assai stilizzata. Si chiude con “Rataplan, Rataplan, Rataplan (Arms and Legs Flying in the Air)” che è più gioviale e dove di nuovo è in evidenza una voce femminile, incastonata questa volta tra i frammenti di un obliquo e sintetico jazz free form. Insomma, il miscuglio di ambient, musica da camera, folk, post-rock e musica ripetitiva è indistinguibile e i riferimenti s’incrociano fra loro spesso in maniera caotica e poco decifrabile. L’effetto è ricercato ad arte e non è affatto incontrollata la miscela d’elementi messi in gioco, sibillini e sempre sfuggenti per loro natura e capacità di astrazione da un contesto troppo precisamente definito.