Archivio per aprile 7, 2021
7 aprile 2021 alle 21:05 · Filed under Cognizioni, Creatività, Cyberpunk, Digitalizzazioni, Experimental, Futuro, InnerSpace, Letteratura, OuterSpace, Passato, Recensioni, SF, Sociale, Tecnologia, Virtual Reality and tagged: Anarchia, Bruce Sterling, Guy Debord, Mondadori, Neal Stephenson, Proteste, William Gibson
Su AxisMundi un articolo che è in realtà un posteditoriale alla pubblicazione Cyberpunk di Mondadori. Siamo sulle stesse lunghezze d’onda espresse in queste mesi un po’ ovunque da altre critiche evocate dal tomo Mondadori, il cyberpunk è stato un movimento che ha anticipato talmente tanto il basso futuro da divenire l’attualità. Alcuni estratti:
Bisognerebbe fare un listone della spesa solo per elencare le principali opere classificabili nella categoria cyberpunk e i suoi precursori. Blade Runner, Ghost in the Shell, Transmetropolitan, Nirvana… il cyberpunk è ovunque, ma questo non è necessariamente un bene. È un problema nel momento in cui si rapporta a una società troppo cyber e poco punk, che lo riduce a ennesimo oggetto di consumo e lo muta in agente della società dello spettacolo, teorizzata da Guy Debord nel 1967: Lo spettacolo è il cattivo sogno della società moderna incatenata, che non esprime in definitiva se non il suo desiderio di dormire. Lo spettacolo è il guardiano di questo sonno.
Con le tecnologie avanzate, le luci al neon e il Keanu Reeves di turno, lo spettatore viene trascinato nel cyberspazio delle infinite possibilità. Ma vi resta inerme. Così il cyberpunk sta vendendo l’anima al diavolo, in contraddizione ai principi che l’hanno fondato. Questa condizione paradossale è percepita soprattutto in riferimento al contesto italiano. Negli anni Novanta in Italia il cyberpunk era qualcosa di marcatamente politico. Per rendersene conto basta recuperare alcuni testi cult di quel periodo. La prefazione all’antologia Cyberpunk edita da Shake Edizioni Underground si apre con queste parole del curatore Raffaele Scelsi: La tensione politica di questo scritto è orientata difatti verso la riappropriazione della comunicazione da parte dei movimenti sociali, tramite la formazione di reti informatiche alternative, che possa finalmente impattare lo strapotere delle multinazionali del settore. Oggi tramite il cyberpunk si offre l’opportunità, a tutti gli operatori culturali e di movimento, di aprire un nuovo enorme campo di produzione di immaginario collettivo, capace di scardinare la tenace cappa immaginativa esistente, dalla quale da più tempo si è compressi.
Non c’è partitismo, ma vengono affermati dei principi. L’autogestione, la democratizzazione dell’informazione e le potenzialità delle nuove tecnologie non sono slogan, come si legge all’inizio del volume: «Non esiste copyright su questa pubblicazione. Si diffidano però tutte quelle Società che lavorano per la costruzione e il mantenimento di una “società orientata verso una comunicazione di tipo chiuso”, a farne liberamente uso». Cyberpunk non come orpello ludico-letterario, ma sottocultura.
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7 aprile 2021 alle 14:45 · Filed under Cognizioni, Empatia, InnerSpace, Oscurità, OuterSpace, Reading, Surrealtà and tagged: Albert Einstein, Attrattori caotici, Carlo Rovelli, Differenze quantiche, Gravità quantistica, Indeterminazioni, Interrogazioni sul reale, Olosensorialità, Teoremi incalcolabili
Nel discrimine dei tuoi gesti trovi la difficile via attraverso il caso, un agglomerarsi di eventi diviene solidità ed è così che le molecole del caos s’innestano nel concreto, in quello che ti permette di vivere biologicamente.
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7 aprile 2021 alle 12:58 · Filed under Empatia, InnerSpace, Oscurità, Reading, Surrealtà and tagged: Interrogazioni sul reale, Luce oscura, Magick, Mantra, Olosensorialità, Ridefinizioni alternative, Solipsismo
Risalgono le posture testuali lungo l’asse di una complessa rivendicazione personale, solipsismi esasperati da nenie interiori di lunga portata psichica, quasi magica.
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7 aprile 2021 alle 09:55 · Filed under Creatività, Editoria, Empatia, Fantastico, InnerSpace, Letteratura, Oscurità, OuterSpace, Quantsgoth, Recensioni, Surrealtà, Weird and tagged: Cesare Buttaboni, Hypnos, Luce oscura, Olosensorialità, Ridefinizioni alternative
Su HorrorMagazine la recensione di Cesare Buttaboni al numero 12 della rivista Hypnos. Vi lascio a uno stralcio delle sue valutazioni:
Il nuovo numero di Hypnos ci propone una serie di autori indubbiamente poco conosciuti in Italia e si conferma una rivista di grande interesse per chi desideri approfondire la materia weird in tutte le sue sfaccettature. Ma il pezzo forte di questo fascicolo è costituito dall’attenta e approfondita disamina di Laura Sestri sul weird russo! La riscoperta della tradizione del fantastico europeo non anglofono (penso a Jean Ray, Stefan Grabinski, Hanns Heinz Ewers, Karl Hans Strobl, J. H. Rosny ainé e l’annunciato Claude Seignolle) da parte di Hypnos è sicuramente lodevole. Vengono prese in esame in particolare le figure di Alexandr Ivanov e Leonid Andreev e ci viene presentato uno dei racconti più significativi di quest’ultimo ovvero Lui. Racconto di uno sconosciuto. Si tratta di una storia intrisa da un senso di malinconia assoluto che rivela l’estrema sensibilità di Andreev. Indubbiamente deve qualcosa a La casa degli Usher di Poe ma questo non significa che non si tratti di un testo originale in cui la realtà sfuma in una dimensione onirica.
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