HyperHouse
NeXT Hyper ObscureArchivio per aprile 16, 2021
NeXT_Hyper_Obscure – Contest per il decennale di HyperHouse
Nel lontano 2011 ho aperto questo blog, hyperhouse.wordpress.com, un luogo in continuo divenire e regolarmente arricchito da nuovi contenuti, una sorta di diario di bordo in itinere. Nel tempo queste pagine non sono solo diventate un punto di riferimento della galassia connettiva, ma anche un terreno di confronto creativo e discussione su argomenti legati al sociale e alla parte più reale dell’esistenza umana.
Il 1° febbraio ho inoltre inaugurato lo spazio hyperhouse.bandcamp.com che vi invito a scoprire, con l’obiettivo di esplorare gli stessi territori del litblog, ma attraverso un linguaggio dove il suono è il medium.
Sono trascorsi dieci anni esatti da quel 1° maggio del 2011, data in cui pubblicai qui il primo post. Ho deciso così di festeggiare con tutti voi, amici e lettori che da allora attraversate queste pagine, il raggiungimento di questo avventuroso traguardo.
Il miglior modo per festeggiare l’avvenimento? La creazione di un particolare contest, che premierà i miei più affezionati lettori con alcuni premi librari.
COME PARTECIPARE
Qualcosa vi ha colpito del mio blog, come un argomento che vi ha attirato maggiormente o un post, o anche un TAG rimasto impresso rispetto ad altri?
PREMI IN PALIO
In questo contest si vince qualcosa 🙂
A breve uscirà un volume cartaceo, in formato oversize e da collezione, che racchiuderà i miei ultimi tre romanzi scritti dopo la vittoria del Premio Urania (L’impero restaurato, 2014), due dei quali inediti.
Selezionerò cinque lettori tra coloro che segnaleranno i contenuti del mio blog, a loro modo più interessanti e coinvolgenti, con uno sconto speciale del gigante autografato e numerato. Ma non finisce qui: in palio ci saranno altri omaggi, tra cui alcune pubblicazioni poco diffuse o edizioni di titoli ormai fuori catalogo per veri collezionisti.
Siete pronti al NeXT_Hyper_Obscure? Inviate le vostre segnalazioni in mail a cybergoth@domist.net, e che vinca il migliore 😉
Sandro Battisti
I mille volti di Aleister Crowley | Wall Street International Magazine
Su WallStreetInternational una bella intervista a Franco Pezzini che tratteggia la sua passione letteraria e mitologica per Aleister Crowley, culminata nel recente saggio Le nozze chimiche di Aleister Crowley. Un estratto:
Non si contano le opere dedicate ad Aleister Crowley… uno dei personaggi più controversi ed affascinanti del secolo scorso. Tuttavia, il nuovo volume, a cura di Franco Pezzini, è da considerarsi uno spartiacque nell’affrontarne le mille sfaccettature accompagnando il lettore in un viaggio interdisciplinare, di cui siamo lieti di scoprire di più in questa lunga chiacchierata.
Qualche anno fa, scambiammo quattro chiacchiere a seguito della pubblicazione di Victoriana. Dopo tanta acqua sotto i ponti della tua scrittura, ci accingiamo a parlare del nuovo volume dedicato ad Aleister Crowley. Com’è nata l’idea di condurre il lettore attraverso questi itinerari letterari con la ‘grande bestia’?
Mah, diciamo che è emersa con la presa d’atto di un continente non proprio inesplorato (anche in italiano qualche articolo c’era) ma certo scarsamente percorso nella sua vastità. In questo senso il mio saggio è un avvio di mappatura, cui – passami la metafora – successive spedizioni altrui offriranno arricchimenti. Ma c’è stato un passo più concreto, quando per i miei corsi della Libera Università dell’Immaginario ho affrontato tre opere che m’interessavano – Il mago di Maugham, Moonchild di Crowley e The devil rides out di Wheatley – scoprendo la quantità di correlazioni. Io sono essenzialmente un mitologo, uno studioso dell’immaginario: e lì trovavo in pratica lo stesso mito letto alla luce della narrativa alla moda tra Otto e Novecento (la Parigi degli inglesi, tra artisti e ristorantini), di quella esoterica e della narrativa pop del “Principe degli scrittori thriller”. A intessere il mito di nozze chimiche tra una “bella” e la Bestia, finalizzata a qualche eclatante operazione magica… Un plot poi imitato da una quantità di altri narratori, anche se la nebulosa-Crowley va persino oltre.
Perché pensi che la figura di Crowley abbia influenzato e continui a influenzare cinema e letteratura? In cosa credi risieda la sua infinita contemporaneità?
Sesso & magia sono forse i due temi che oggi con più virulenza provocano fantasie pop: lui li ha abbinati. Poi per carità, Crowley è anche molto altro, per esempio, un interlocutore – in forma diretta o indiretta, tramite le sue opere – di un numero impressionante di icone della cultura tra l’età vittoriana (in Victoriana gli riservavo un cameo) e l’oggi tra musica e social. Mostra intuizioni a tutt’oggi non banali, come sulla capacità di porci domande su ciò che davvero desideriamo: certo, si può osservare che non c’è bisogno di Crowley o del Thelema per arrivarvi, ma in contesti dove alcune attenzioni non sono scontate anche tale tipo di provocazioni può risultare utile. E poi ovviamente c’è un Crowley della vulgata, anche banalizzato e facile, come in certi tipi di richiami alla trasgressione purchessia. Ma comunque la giriamo, di sicuro il mondo contemporaneo e il vecchio Aleister hanno molto da dirsi.
Il filo rosso che lega Crowley a W.S. Maugham è indissolubile. È stato il primo passo verso la stesura della tua opera? Cosa puoi dirci della tua ricerca sulle orme di Aleister?
Sì, sono partito da Maugham – anche di necessità, visto che è il primo a offrire a Crowley una dignità letteraria di personaggio tramite la figura fittizia del mago manipolatore Haddo, e a fornire le basi del plot di cui accennavo. In questo senso, echi di Maugham si avvertono ancora molto più tardi. Per dire: è appena uscita per Carbonio la riedizione dell’ottimo romanzo di Colin Wilson L’uomo senza ombra, sequel del magnifico Riti notturni, proposto da Carbonio nel 2019. Il mago Caradoc Cunningham con cui si relaziona il protagonista è una specie di calco di Crowley – peraltro citato come il suo maestro: la storia è molto diversa da quella di Maugham, ma le dinamiche (intriganti, molto divertenti) tra il giro di amici dove Cunningham sgomita finiscono col richiamare quella della piccola “colonia” inglese in cui impazza Haddo. Con tanto di interlocutori plagiati… Ovviamente mi sono appoggiato anche ad altre riedizioni – o prime edizioni italiane – recenti, che avevo via via recensito, come lo stupefacente volume intestato appunto a Fernando Pessoa e Aleister Crowley, La Bocca dell’Inferno, per i tipi di Federico Tozzi (Saluzzo, 2018) curato in modo mai abbastanza lodato da Marco Pasi.
Ma la ricerca ha implicato il considerare anche parecchi testi mai tradotti in italiano, di autori ancora ricordati o sostanzialmente ignoti (almeno da noi), quindi per me è stata una pista molto interessante da battere. Nonché, tornerei a usare l’aggettivo, divertente (spero) per il lettore, tra figure curiose, bizzarre e spesso sopra le righe. A proposito di The devil rides out di Wheatley ho anche presentato qualche suggestione coltivata attraverso un viaggio in Inghilterra sui siti delle nefandezze di un altro pessimo sosia di Crowley, il vilain Mocata, nel cuore del Wiltshire. Zona militare, a un certo punto ci siamo trovati di fianco un carro armato.
ELIZABETH VIROSA : ALL THE GREAT MYSTERIES
I richiami delle variazioni fisiche sono modulazioni dell’anima.
Entità dimensionali
Si dispongono chirurgicamente sulle linee energetiche con poche sbavature, hanno in sé i codici nidificati delle estensioni surreali e modificano il continuum, tuo malgrado.