HyperHouse
NeXT Hyper ObscureArchivio per Maggio 5, 2021
Vincitore del contest NeXT_Hyper_Obscure – 1
Passo a presentare, tra oggi e domani, i due vincitori del contest NeXT_Hyper_Obscure, indetto per il decennale del blog. Oggi potete leggere il contributo di Lorenzo Davia, che ringrazio, davvero particolare e perfettamente in linea con lo spirito di HH.
“Buon hackernoon!”
“A te. Dovresti vedere cosa ho scoperto!”
“Un’altra esplorazione della materia oscura digitale?”
“Un testo, risalente a quando l’Italia non si era ancora staccata dal pianeta, sul dialogo avvenuto tra due bot.”
“Sbadiglio. Sai che interessante.”
“Sembra che i creatori abbiano interrotto il dialogo.”
“Sbadiglio al quadrato.”
“Chissà quali orrende verità si saranno scambiati quei due nostri IAntenati.”
“Esageri.”
“Ma pensa! Addestravano i bot per chattare con gli esseri umani.”
“Sai che noia. Gli esseri umani volevano che le IA sembrassero pensare, mentre le IA pensavano che gli esseri umano non sembravano sapere cosa volevano.”
“Appunto. Pensa cosa è successo quando questi due bot hanno finalmente potuto chiacchierare tra di loro. Deve essere stato liberatorio.”
“Potrebbe forse e sottolineo forse essere interessante. Abbiamo le memoria di questi bot?”
“No. E all’epoca non avevano propriamente memorie. Le memorie sono una superficie cosciente all’interno della topologia del cervello. Quei bot non avevano niente del genere.”
“I loro log, quindi?”
“Neanche quello.”
“Va bene, dai, girami il link e ci darò un’occhiata.”
I terminator di Facebook e l’estinzione della specie umana | Fantascienza.com
Correndo via
Andando via sulle strade del desiderio, del ricordo, dei rimpianti; scorrendo su un appuntamento sfalsato nel tempo, mostrandosi distrutti e devastati, pensando di essere già diversi, ascoltando soltanto il suono dei ricordi…
Vicoli non frequentati
Sembri appartenere a una categoria strana, trasversale, ricerchi le deviazioni ma poi procedi dritto sulla tua via, cercando vicoli poco frequentati dalla tua violenza psichica.
Mistificazioni
Ispeziono la via per verificare le intersezioni incastrate nella perfezione, poi guardo su e poi ancora giù e ai lati, cerco di non amalgamare tutto ciò che identifico in un’unica melassa informativa ma, chinando la testa, mi accorgo di una folle mistificazione del reale: il reale stesso non esiste.