HyperHouse
NeXT Hyper ObscureArchivio per agosto 10, 2021
Fenomeni di realtà aumentata
Messo alle strette, sei costretto a regolare i tuoi istinti cerebrali con massicce dosi d’induzione digitale, enormi afflussi elettrici che trasformano la tua percezione in fenomeni di realtà aumentata.
Fault postumani
Oscenità esadecimali da convertire in impulsi nervosi, letture attraverso le retine riconvertite – altri fault cognitivi stratificati su quelli nativi.
Duplex Ride – Rambling on Held
Sperimentalismi electroindustrial da parte di Claudio Ferrari e Marco Cacciamani dei Duplex Ride di Genova…
Julia Bünnagel – Sounds Like…Vienna | Neural
[Letto su Neural]
L’idea che un dj set possa servire a leggere “fisicamente” la struttura architettonica di una città è di certo inconsueta e parecchio tendenziosa. Quando diciamo “fisicamente”, intendiamo alla lettera creare una colonna sonora urbana e questo a partire da dischi in cemento appositamente creati da stampi di marciapiedi e superfici stradali. La città in questione è Vienna e l’artista che dà vita a questo progetto è Julia Bünnagel, una performer del suono particolarmente a suo agio in installazioni e azioni pubbliche, abile in Sounds Like… Vienna nel miscelare assieme a questi particolari 12” quelle che sono catture auditive raccolte nella metropoli austriaca. In questo atipico turntablismo le attrezzature tecniche del djing sono sottoposte a dura prova ma Bünnagel non fa una piega e rimane concentrata in consolle di fronte ai passanti che in un’uggiosa mattinata viennese sfilano alquanto inconsapevoli di un siffatto sfoggio d’arte contemporanea. Julia Bünnagel non è nuova a questo attivismo sonoro, sono più di venti anni che è addentro pratiche analoghe, adesso membro del collettivo di artisti Sculptress of Sound, oppure interagendo con il collettivo di sound art Berg/Bünnagel/Lautermann. Le tracce scaturite da questa performance e presentate per Gruenrekorder sono tre, per un totale di ventidue minuti e senza nessun titolo che le caratterizzi. Nella prima delle registrazioni è evidente il contesto, che è quello prima descritto di una postazione in spazi urbani aperti: si sentono rumori di traffico e di persone tutt’intorno la consolle, al quale succedono le granulose risultanze auditive dello scorrere della puntina del giradischi su asfalti rugosi e irregolari. Qualcuno potrebbe obiettare che difficilmente l’asfalto di una strada suoni diversamente da quello di un’altra via o piazza distante qualche isolato o addirittura situata in un altro quartiere cittadino, o più precisamente che il risuonare della puntina del giradischi su una superficie dura, alquanto ruvida e non idonea, piuttosto che su un’altra di foggia simile, non sia troppo differente – anche per ascoltatori attenti – al fine di darci realmente una qualche interessante informazione di natura psicogeografica o architettonica. Forse, quello che risuona realmente come Vienna, è proprio l’idea di una performance così strutturata, pregna di tensioni avanguardistiche che non sono estranee al substrato culturale della città, che è stata di grande ispirazione proprio per la prima performaing art (leggi Azionismo Viennese). Nonostante ciò Bünnagel riesce a tirar fuori anche strutture ritmiche da questo setting, suoni certo non da dancefloor ma da “combattimento”, parafrasando un motto della stessa artista.