Archivio per gennaio 17, 2022
17 gennaio 2022 alle 19:59 · Filed under Deliri, Experimental, InnerSpace, Oscurità, OuterSpace, Reading, Surrealtà and tagged: Eating Fractals, Infection, Luce oscura, Olosensorialità
Ascolta una movimentazione diventare frattale, visionala come fossi un cursore multidimensionale in delirio di onnipotenza.
Mi piace:
Mi piace Caricamento...
17 gennaio 2022 alle 16:25 · Filed under Cognizioni, Cybergoth, Experimental, InnerSpace, OuterSpace, Reading, Tecnologia and tagged: Arthur C. Clarke, Interrogazioni sul reale, Magick, Olosensorialità, Ridefinizioni alternative
La posa degli strumenti si approvvigiona di una perfezione a te sconosciuta, qualcosa di simile a una magia surreale che tocca ogni dettame tecnico.
Mi piace:
Mi piace Caricamento...
17 gennaio 2022 alle 13:42 · Filed under Acido, Creatività, Deliri, InnerSpace, Notizie, Oscurità and tagged: David Gilmour, Infection, Liberismo, Luce oscura, Pink Floyd, Roger Waters, Syd Barrett, The wall
Su OndaMusicale interessanti dettagli di una storia che conoscevo a metà, e che rende ancora più trasversale la figura di Pink, la rockstar protagonista di The Wall che incarna, alla fine, il sistema business dello spettacolo.
Leggenda narra che il testo della canzone (Comfortably Numb) sia ispirato a un evento successo nel 1977 durante l’”In The Flesh Tour”. In particolare, durante la data di Philadelphia, Waters soffrì di una dolorosissima epatite e, giusto prima della performance, gli venne iniettato dal medico un antidolorifico molto potente che lo rese “comfortably numb” per tutto il concerto. Ma anche un altro momento della lunga carriera dei Pink Floyd può ricordare da vicino la storia narrata in Comfortably Numb, un momento in cui il protagonista fu Syd Barrett, colui che diventerà l’anima oscura del Pink di The Wall, colui che, come uno spettro, aleggerà sulla band in tutti gli album seguenti alla sua cacciata dal gruppo. La circostanza a cui faccio riferimento ha avuto luogo all’”International Love-In”, tenutosi il 29 luglio del 1967 all’Alexandra Palace di Londra, in cui Waters e compagni furono tra gli ospiti più importanti, secondi solo agli Animals di Eric Burdon.
Durante quella sera, via via che si avvicinava il momento dei Floyd, Syd Barrett era introvabile. Fu ritrovato in un camerino in stato catatonico, totalmente in balia di quel delirio che lo avrebbe allontanato di lì a poco dal resto della band. Mentre June Child, allora manager del gruppo, tentava in tutti i modi di risvegliarlo dall’oblio in cui era caduto, il direttore di scena iniziò a battere alla porta, in un modo molto simile al «Time to go» urlato a Pink da fuori dalla sua stanza/muro. Barrett, con lo sguardo perso nel vuoto, privo di vita e di ragione, fu messo in piedi a forza da Roger e da June, gli fu messa una chitarra al collo e fu spinto sul palco davanti al microfono. Lo spettacolo doveva andare avanti. Pink come Barrett, schiavo della follia e dell’industria musicale, servo del denaro e del proprio pubblico, inascoltato dietro al suo personale e mai abbattuto muro. Roger Waters, invece, in quel luglio del 1967 aveva interpretato il ruolo del dottore di Comfortably Numb: aveva rimesso in piedi Syd solo per fargli finire il concerto, solo per darlo in pasto al pubblico.
Mi piace:
Mi piace Caricamento...