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NeXT Hyper ObscureArchivio per Maggio 21, 2022
“Io sono quella cosa lì”: Un’intervista a Valerio Evangelisti su Wonderland – Carmilla on line
Su CarmillaOnLine viene proposta una bella intervista a Valerio Evangelisti realizzata nel 2012 da Leopoldo Santovincenzo e Carlo Modesti Pauer per Wonderland, la trasmissione televisiva più aggiornata e interessante su tutto quanto riguarda la narrativa e il cinema di genere e la cultura popolare dei fumetti e dei videogiochi, in onda da dieci anni su Rai 4. Un estratto, per nulla esaustivo perché Valerio aveva toccato moltissimi temi, tra questi il ruolo politico nella letteratura di genere e la levatura intellettuale e ossimori di alcuni autori di genere.
Io scrivo quello che mi sento, so benissimo di non avere uno stile particolare, ma cerco lo stile più efficace in quel momento. A volte, la frase può risultare estremamente poetica ma non è che io cerchi la frase poetica, butto giù. Adesso ho delle difficoltà a scrivere per problemi tutti miei di salute. Però quando mi metto a scrivere sono come invasato, mi getto e vivo quelle storie lì, le vivo fino in fondo. Se poi non vengono capite, ritenute grezze o cose del genere va beh, a me basta già che ci siano tanti lettori che mi seguono e che mi vogliono bene. Mi scrivono ogni giorno, io ricevo due o trecento mail di gente che mi è veramente affezionata, affezionata ai miei personaggi e al mio mondo. Cosa voglio di più? Io sono quella cosa lì.
Simulacri
Gli aspetti della comprensione si agitano in un sussulto di vitalità aliena, ti mostrano le iterazioni di ciò che credi vero e non ne percepisci la natura del simulacro.
PINK FLOYD: AGGIORNAMENTO SULLA NUOVA EDIZIONE DI “ANIMALS” | PINK FLOYD ITALIA
Su PinkFloydItalia aggiornamenti sull’uscita del remix 5.1 – concordato con tutta la band – di Animals, iconico disco dei Floyd. L’occasione è stata la data dalla presentazione del libro Through The Prism, di Aubrey “Po” Powell che è una delle due menti dello studio grafico Hipgnosis, che ha storicamente curato quasi tutta la parte grafica della band (lo fa tuttora). Un estratto:
Sì, uscirà a breve. In effetti ci stavo lavorando oggi. Lo sto preparando per la pubblicazione. In effetti c’è una copertina completamente nuova. È stata girata alla Battersea Power Station in tarda serata e ha un aspetto fantastico, ma è davvero molto diversa. Mi interessa molto che la gente possa vederla.
Animals è uno dei miei album preferiti dei Pink Floyd proprio per le storie che vi sono legate. Sai, il maiale che vola via. La gente dice che deve essere una trovata pubblicitaria, ma non è così. Quando vedi la foto del maiale nel libro pensi: “Oh Dio, sono davvero io il responsabile?” Ma non era una trovata pubblicitaria, ora non si potrebbe fare. Ricordo che andai alla Battersea Power Station ed era una discarica. Era piena di carbone, detriti e macchine rotte. Era assolutamente orribile. Bussai alla porta e mi rispose un ragazzo. Dissi che stavo cercando qualcuno di importante e il tipo disse: “Beh, sono io”, e io dissi che volevo far volare un maiale. Mi disse che andava bene, ma che al giorno d’oggi non la faresti franca con la salute e la sicurezza.
Ricordo di aver parlato con Roger e Storm quando abbiamo fatto volare il maiale, perché accanto a Battersea c’era l’ambasciata americana, che l’ha visto sulle telecamere a circuito chiuso e ha detto: “Tiratelo giù, tiratelo giù”. Non molti lo sanno, ma i media hanno riportato che la band è stata accusata di aver fatto volare un oggetto volante non identificato. Per fortuna, un contadino del Kent ha messo fine a tutto questo quando ha telefonato dicendo: “State cercando un maiale?” e io ho risposto di sì. È stato un sollievo, non c’è che dire. È tutto nel libro.
David Lee Myers – Reduced To A Geometrical Point | Neural
[Letto su Neural]
Sottolinea di non essere propriamente un sostenitore della “musica per la meditazione”, l’autore di Reduced To A Geometrical Point, David Lee Myers, seppure abbia constatato che alcune costruzioni audio sembrano incoraggiare una postura di permanenza nel momento. È la semplice verità di essere “ridotto a un punto geometrico davanti a Dio”, citazione che deriva dal pensiero di Frithjof Schuon e che non si riferisce a una particolare visione giudaico-cristiana di un essere supremo, quanto, piuttosto, a qualunque forza creatrice dell’universo, energia – detto con un altro termine – che deve necessariamente esistere. Sono quattro – e tutte di lunghezza compresa fra i 12 e i 18 minuti – le tracce presentate dall’artista sonoro e visivo oramai newyorkese, esperienziato sperimentatore che oltre che su Crónica vanta oltre una trentina d’uscite pubblicate su svariate etichette (Starkland, Generator, ReR, Line, Silent, Pogus, RRRecords e Staalplaat, per citarne solo alcune). L’effetto complessivo degli ipnotici intrecci di Myers riporta alla tradizione della musica ripetitiva nordamericana, a quella ricerca di un suono puro che non prevede un “prima” e un “dopo” e che rifugge da strutture musicali troppo rigide, prescindendo anche da un linguaggio evidentemente predeterminato e tutto logico. Insomma, l’autore è specificatamente focalizzato sul “qui e ora”, sul semplice accadimento modellato nell’esecuzione, sulle vibrazioni e sulle frequenze essenziali, che pure maestose e a tratti chiesastiche mai danno la sensazione di ricercare ad arte modelli elegiaci. È una massa di suono che si sposta lentamente e i riferimenti alla musica extraoccidentale sono certo inevitabili, ad esempio in “GEO 1 Laurentia”, uno speciale raga ondulatorio e rauco, inquieto e senza punti di riferimento, oppure in “GEO 2 Pannotia”, incisione più beatifica e spirituale, che sembra ritorcersi su se stessa. “GEO 3 Gondwana” del cespo di brani presentati è il più cupo, astrale e allo stesso tempo introverso, prima di chiudere con “GEO 4 Pangaea”, ancora nell’apoteosi di matrici di feedback, banchi di oscillatori e multi-processing. David Lee Myers, autore che una volta utilizzava il moniker di Arcane Device e che negli anni sessanta suonava come chitarrista in una rock band, è stato poi affascinato dalle tecniche di feedback, dai Frippertronics e dalla ambient music di Brian Eno: adesso la sua applicazione ha raggiunto una rarefazione estrema, sposando un minimalismo e un approccio contemplativo decisamente eleganti e coerenti.