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NeXT Hyper ObscureArchivio per Maggio 24, 2022
Gordiano III, un principe troppo giovane – Studia Humanitatis – παιδεία
Su StudiaHumanitatis una ricerca sulle condizioni socioeconomiche del III secolo d.C. nell’Impero Romano, tra la fine del principato di Massimino il Trace e l’avvento dei Gordiani. Un estratto:
La crisi economica del III secolo non investì allo stesso modo tutte le regioni dell’Impero romano. A soffrirne maggiormente furono le province occidentali e in particolar modo le aree di confine, più esposte agli attacchi dei razziatori alamanni, franchi e burgundi. Spesso i coloni abbandonavano le proprie terre per trovare rifugio in città o all’interno delle fortezze e, di conseguenza, diminuivano drasticamente le eccedenze alimentari da importare a Roma. Nonostante i ripetuti tentativi da parte del governo centrale di creare nuovi insediamenti agricoli e di incentivare il reperimento di manodopera anche fra i prigionieri di guerra, vastissimi territori e non solo nelle zone di frontiera furono definitivamente abbandonati. Questo stato di cose non tardò a far sentire forti ripercussioni, con esiti ancor più drastici, anche nei comparti dell’artigianato e del commercio. Se, infatti, i contadini erano facilmente rimpiazzabili, trovare un buon fabbro o un esperto scalpellino divenne sempre più difficile. Nelle Galliae e nelle regioni lungo i grandi fiumi di confine a poco a poco scomparvero le secolari tradizioni artigianali e pare che i commerci abbiano subito un improvviso arresto: nessuno si arrischiava a percorrere grandi distanze se non in ambito strettamente locale.
La situazione si fece tanto seria che i funzionari imperiali per sopperire agli equipaggiamenti militari dovettero improvvisare dal nulla fabricae tessili e d’armi, obbligando talvolta con la forza gli artigiani locali a collaborare. Diversamente, le province orientali e quelle africane, meno esposte agli attacchi delle popolazioni esterne, riuscirono a conservare ancora per un po’ un certo grado di prosperità. Ciononostante, nel 237, il terzo anno di principato di Massimino il Trace, proprio in Africa proconsularis si verificò un’importante sollevazione. Il procurator fisci inviato in quella provincia, un uomo rapace e di pochi scrupoli, conscio del fatto che il sistema delle confische avrebbe rimpinguato enormemente le casse imperiali, impose un’onerosa ammenda ad alcuni giovani esponenti dell’aristocrazia locale, privandoli di gran parte del loro patrimonio. Il provvedimento innescò una violenta reazione: nei tre giorni di dilazione concessi dal funzionario, i fautori della rivolta misero in piedi un piccolo esercito di servi e contadini, armati di scuri e bastoni, e, approfittando di un’udienza ufficiale, gli insorti eliminarono fisicamente il procuratore e occuparono Thysdrus (od. El-Jem), considerata la «capitale dell’olio» nel commercio mediterraneo (SHA Max. 14, 1).
La nuova matrice
Una distanza frastagliata si apre sulle crepe della consapevolezza presunta, inserisci i ricordi nel registro e prova a costruirci sopra una nuova matrice.
Ruoli secondari
Esponenziale sui disturbi mnemonici, attivi ruoli comprimari per saturare la comprensione di inutili dettagli.
Gran cerimoniere
Recepisci i lunghi strali della complessità siderale, poi salti giù lungo il condotto delle probabilità per essere il gran cerimoniere del collasso.
I nipoti dell’ingegnere | FantasyMagazine
Su FantasyMagazine la segnalazione di una nuova uscita per i tipi weird DelosDigital/InnsMouth, collana curata da Luigi Pachì: I nipoti dell’ingegnere, di Lorenzo Iacobellis. La quarta:
Il giovane professore Moliterno riesce a ottenere una supplenza di quattro mesi in un paesino della Calabria. Si trasferisce e trova casa nelle vicinanze, a Baia Marina, un villaggio turistico in riva al mare. Certo il villaggio è un po’ isolato, certo ci abita poca gente e pure con poca voglia di socializzare. Ma lì l’affitto di una villetta, in inverno, costa la metà rispetto al paese. Nelle settimane seguenti il professore fa diversi incontri, tutti parecchio inquietanti. Incontri che lo cambieranno profondamente. Faranno di lui un altro uomo. Anzi, faranno di lui un altro!