HyperHouse
NeXT Hyper ObscureArchivio per ottobre 11, 2022
Fractalyst – Opaline Apparitions
L’avvento di un rumore siderale sconvolge la tua percezione spaziale.
Sguardo metafisico
Echi e riverberi formano realtà a se stanti, mostrano fascinazioni terrificanti di una complessità superiore di innumerevoli gradi psichici: non sarai più così legato all’illusione fisica, mai più, lo sguardo concentrato sul metafisico.
Roger Waters, la sua storia preferita su Dark side of the rainbow – Rockol
Su RockOl una gustosa intervista a Roger Waters che verte – anche – sulle coincidenze tra DarkSideMoon e il film del ’39 “Il mago di Oz”; la bizzarra commistione è nota come “Dark side of the rainbow”, ma quali connessioni effettive ci sono tra questi due lavori?
Verso la metà degli Anni Novanta, in un articolo pubblicato sul Journal Gazette di Fort Wayne, Charles Savage, riprendendo un’idea di alcuni fan dei Pink Floyd, suggeriva ai lettori di guardare il film “Il mago di Oz” del 1939 senza audio e con i sottofondo l’iconico album della leggendaria band britannica del 1973, “The dark side of the moon”. Iniziò così a circolare la voce che il disco del gruppo fosse stato concepito in qualche modo come colonna sonora per la pellicola di Victor Fleming. Negli anni successivi poi, i membri dei Pink Floyd sono intervenuti in più di un’occasione per smentire ogni loro possibile collegamento con questo fantomatico progetto conosciuto con i titoli “Dark side of the rainbow” o “The dark side of Oz”. Recentemente, in un’intervista per il podcast di Joe Rogan, Roger Waters è nuovamente intervenuto sulla vicenda e ha raccontato la sua storia e i suoi pettegolezzi preferiti legati a questo mito.
Alla domanda se i Pink Floyd avessero o no pianificato la coincidente sovrapposizione tra il disco e le scene del film, Waters ha risposto: “Stronzate, ovviamente lo sono. Voglio dire, funziona se fai come viene detto, ma nulla ha a che fare con noi. Nessuno di noi c’entra qualcosa e questa leggenda non ha a che fare con nessuno dei Pink Floyd o chiunque abbia scritto o registrato la musica. È una coincidenza, forse una coincidenza cosmica”.
Il 79enne musicista britannica ha poi condiviso ai microfoni del podcast una storia in particolare legata a “Dark side of the rainbow” e ha narrato: “C’era un poliziotto in Louisiana che si mise a inseguire un autobus che zigzagava un po’ per la strada Quindi lo fece accostare. Mise la bici sul cavalletto, aprì la portiera e c’era molto fumo”. Ha continuato: “Entrò, passò tra i sedili dell’autobus e si mise alla ricerca della provenienza del fumo di marijuana. Alla fine arrivò sul retro dell’autobus dove c’era uno scompartimento privato. Aprì la porta, entrò e c’era Willie Nelson”.“Storia vuole che ci fosse Willie Nelson intento ad ascoltare ‘The dark side of the moon’ mentre guardava ‘Il mago di Oz’ in tv. Non credo a una parola della storia, ma mi piace molto!”, ha chiosato Waters.
Il giardino dei sicari: disponibile la seconda uscita Strane Visioni Digital | HorrorMagazine
Su HorrorMagazine la segnalazione di Il giardino dei sicari, racconto di Valerio Ragazzini edito da Edizioni Hypnos, nella collana Strane Visioni Digital che è curata da Andrea Gibertoni. Come sempre, la mia attenzione sulle proposte Hypnos è elevata, e una conferma indiretta arriva anche dalla quarta di quest’opera, che vi incollo qui sotto:
Dicono che appena fuori città, racchiuso tra muri cascanti e cancellate arrugginite, ci sia un giardino. Un giardino molto particolare, perché pare che i fiori che vi sboccino a ogni nuova primavera siano molto strani e le piante che vi crescono diano frutti mai visti prima. Frutti che possono provocare dolori indicibili, e che uccidono.
“Ormai è tutto così fitto che sulla terra è quasi impossibile veder nascere qualcosa di nuovo. Eppure ci sono arbusti simili alle rose, ma più grossi, più tozzi, che a volte si fanno largo e conquistano un lembo di terra tutto per loro. E crescono velocissimi, inaspettati si alzano per uno, due, fino a tre metri di altezza, rompendo qualunque cosa ostacoli questa corsa verso il cielo profondo, tutto nel giro di una manciata di giorni”.
Dead Can Dance | Summoning Of The Muse
Le parole sono inutili, per le emozioni surreali basta la voce.