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NeXT Hyper ObscureArchivio per ottobre 18, 2022
Momento velato
L’aspetto istintivo delle intuizioni è nascosto dietro un velo cognitivo che copre i tuoi lineamenti, e la tua poliedrica psiche: sembri uno dei tanti.
L’infanzia nell’impero romano tardo antico (IV-VII sec.) – TRIBUNUS
Su Tribunus alcuni squarci di luce su cosa doveva essere la vita familiare nel periodo dell’Impero Romano tardoantico, soprattutto dal punto di vista del figli; un corposo estratto:
I neonati venivano solitamente avvolti in fasce, e i più fortunati disponevano di una nutrice. Per la scelta del nome si nota, in quest’epoca, l’usanza mediata dall’adesione al culto cristiano. Ammiano Marcellino offre nei suoi testi un campionario dei nomi più diffusi a Roma sul finire del IV secolo, sia fra i nobili sia fra le persone meno abbienti.
Gli aristocratici romani, oltre al nome personale, portavano i numerosi nomi ereditati dalle loro famiglie secondo l’antica usanza gentilizia, mentre tra le classi più basse in Occidente si avevano da uno a tre nomi. Spesso inoltre in entrambe le parti dell’Impero, il nome era preceduto dal prenome Flavio, il quale, più che un nome proprio, sembrerebbe essere stato un titolo di distinzione, di “cortesia”, tradizionalmente derivato dalla concessione fattane secoli prima dalla dinastia Flavia – ma il vero motivo della sua così ampia diffusione durante la tarda antichità resta ancora dibattuto. In Oriente, il nome era per lo più unico, ma era talvolta seguito da soprannomi indicanti l’origine o una qualche caratteristica. Per esempio: Giovanni di Cappadocia, oppure Giovanni Crisostomo, ovvero “dalla bocca d’oro”, per via delle sue doti oratorie.
Con l’ingresso sempre più frequente di stranieri nell’impero, si assiste anche all’introduzione di nuovi nomi, che spesso dovevano risultare alquanto ostici per i Romani: per citarne due molto famosi, Flavio Ardabur Aspar, un alano e magister militum nella parte orientale, e Ricimero, di padre svevo e madre visigota, che svolse lo stesso ruolo in Occidente. Anche lo stesso imperatore Zenone, di origine isaurica, una volta giunto alla porpora (474), fu costretto a mutare il proprio nome originale (Tarasicodissa), probabilmente perché impronunciabile dai Romani.
Caso analogo è quello dell’imperatrice Eufemia, ex concubina e moglie di Giustino I, che si vide costretta ad abbandonare il nome giudicato troppo “ridicolo” di Lupicina.
Ormeshadow | FantasyMagazine
Su FantasyMagazine la segnalazione di Ormeshadow, romanzo di Priya Sharma, in uscita per i tipi di Hypnos; interessante la quarta:
Inghilterra. Età vittoriana. La vita del giovane Gideon Belman ruota attorno alla famiglia e ai duri ritmi della fattoria di Ormesleep nella località di Ormeshadow, luogo intriso di miti e leggende: Orme, un drago sepolto e addormentato, pervaso da sogni di risentimento, di gelosia, di morte, si prepara al risveglio. O così almeno dicono le leggende.
Ormeshadow è una toccante storia di formazione, tra atmosfere oscure e messaggi di speranza, che presenta per la prima volta al pubblico italiano il talento di Priya Sharma.
Opera vincitrice dello Shirley Jackson Award 2019 e del British Fantasy Award 2020.
Quando Sarah Pinsker uccise Sarah Pinsker | Fantascienza.com
Su Fantascienza.com la segnalazione del romanzo breve And Then There Were (N-one) di Sarah Pinsker, in uscita per DelosDigital. Vi lascio alla quarta, estremamente intrigante:
Un’isola, una tempesta che impedisce di raggiungere la terraferma, un omicidio. Un’ambientazione che non può non ricordare il più classico dei gialli, Dieci piccoli indiani di Agatha Christie. C’è un investigatore che deve trovare l’assassino, ma qui la situazione è un filo più complicata.
Siamo a Secord, isola indipendente vicino al Canada, dove si sta svolgendo il primo convegno interdimensionale di Sarah Pinsker. L’idea l’ha avuta Sarah Pinsker dopo aver trovato il modo di viaggiare tra gli universi paralleli: organizzare un raduno con centinaia di copie di se stessa, ognuna con piccole o grandi differenze. Un’occasione unica per scoprire come la propria vita sia stata plasmata da eventi che sembravano insignificanti, o come sarebbe potuta andare scegliendo strade diverse. Ma quando una Sarah Pinsker viene uccisa, l’unica investigatrice del convegno viene chiamata a cercare di capire cosa è successo, e dovrà fare i conti con le sue paure e i suoi desideri più profondi: la vittima sarà quindi una Sarah Pinsker, e così pure l’assassino e l’investigatrice.
Cover reveal di Perama, prossima uscita su “L’orlo dell’Impero” @ DelosDigital
Questa è l’anteprima della copertina di Perama, nuovo racconto in uscita nei prossimi giorni per i tipi di DelosDigital, nell’ambito della collana L’orlo dell’Impero; la cover è opera di Ksenja Laginja e introduce una serie narrativa (Nèfolm e dintorni) che ho ambientato a Nèfolm, la capitale dell’Impero Connettivo, urbanisticamente speculare a Costantinopoli e con i quartieri che hanno lo stesso nome e funzione. KeepTalking!