Su Fantascienza.com, nell’ambito di Delos 239, l’incipit di L’Impero restaurato, romanzo Premio Urania 2014 uscito nuovamente quest’estate come numero 1 della collana L’orlo dell’Impero, per i tipi DelosDigital. Ve lo riporto qui sotto, ricordandovi che il romanzo è in vendita in ebook sul DelosStore e sugli altri store online al prezzo di 3,99€; copertina di Ksenja Laginja:
Quarta: L’Impero Connettivo è governato da una stirpe di principi semieterni ed estende il suo dominio sullo spazio e sul tempo, fino a intrecciarsi con un antico impero umano, quello di Costantinopoli. Romanzo Premio Urania 2014.
L’Impero attraversa una fase di particolare espansione: mentre cerca di colonizzare nuovi territori spaziotemporali, strane visioni di un tempo proveniente dall’Impero Romano d’Oriente di Giustiniano I si coagulano, trascendendo il piano stesso della realtà. Tra atti di fondazione di metropoli e tangibili comprensioni olistiche, quale sarà il divenire dell’Impero Connettivo? Cosa sperimenteranno l’imperatore nephilim Totka_II e il potente attendente postumano Sillax nello scontro col vorace impero romano?
Nuvole livide si addensavano sull’orizzonte, attaccandosi allo sguardo come colla. Lembi di nubi restavano avvinghiati ai crinali e si avvitavano al suolo in spire di foschia. La potenza del cielo aveva iniziato a scaricarsi sulla terra lungo il fronte in avvicinamento di una tempesta.
– È il momento giusto – disse lo sciamano, rivolto alla piccola folla che attendeva la sua prima mossa. Benché avesse oltrepassato la condizione umana dei suoi avi, indossava paramenti rituali che risalivano all’antichità.
Si diresse verso il recinto e prelevò una pecora scalciante. La sgozzò con sicurezza e indifferenza, mentre il turbine che spazzava la terra si gonfiava e si abbatteva sugli edifici, infrangendosi sulle pareti rinforzate da lastre di metavetro. Il sangue lasciato sul terreno dalla bestia e il suo lugubre lamento, uniti alla tempesta in arrivo, provocarono in lui un moto sinistro.
Il postumano attese gli ultimi spasmi dell’animale, sotto lo sguardo immobile dei presenti, pietrificati dall’orrore del sacrificio. I belati si fecero sempre più tenui. Quando cessarono, lo sciamano incise la carne della vittima immolata, affondando il coltello intarsiato da scene rituali nel fianco ancora caldo.
Dallo squarcio sotto le costole fu estratto il fegato, con cura e mosse sapienti, attente a non danneggiarlo. Le mani imbrattate di sangue lo depositarono su un tavolo di marmo. Un taglio longitudinale lo divise in due parti uguali.
Uno dei presenti si allontanò dal cerchio intorno all’officiante e vomitò. Il vento si stava abbassando, ora che la tempesta si era spostata altrove, verso la campagna, sempre più lontano dal centro abitato.
– Ora possiamo presagire il futuro – disse l’aruspice con voce rituale, lasciando che il silenzio che gravava tra loro li avvolgesse nella solenne colonna sonora del momento. Il catapano dell’Impero Connettivo Claudius, che era prossimo al tavolo, si lasciò andare alla mistica del momento e gli sembrò che ombre melliflue, viscose come ectoplasmi, si stringessero attorno a lui, comunicandogli qualcosa di urgente che non riuscì a interpretare.
– Vedete queste linee, queste cavità? – le parole stentoree dello sciamano si sovrapposero al calare del vento. – Sono precisi segni dell’oltremondo, indicano le volontà delle forze imperscrutabili riguardo al vostro progetto.
Così dicendo fissò Claudius, ancora assorto dalle simbologie arcane che vedeva concretizzarsi, scaturire dalle pozze di sangue sul terreno, quasi fredde. Si scosse dall’impasse e guardò fermo l’aruspice, ritrovando la loquela e scacciando il nugolo d’impressioni occulte che lo stordivano.
– Sei stato interpellato per essere preciso, i miei alti superiori vogliono da te indicazioni dettagliate sul futuro dei nostri atti, delle nostre fondazioni coloniche.
– Guardate il cardo e il decumano, la pars familiaris e la pars hostilis; osservate la pars àntica e quella postica e ponete la vostra attenzione su questa cicatrice…
– Indovino, non abbiamo bisogno di una lezione sull’arte collegata all’augurio. Noi vogliamo da te un responso preciso sui nostri progetti – lo interruppe Claudius, illuminato dalle direttive esplicite che aveva ricevuto dal plenipotenziario Sillax, emanazione postumana dell’imperatore connettivo Totka_II, incontrastato signore di stirpe nephilim dell’Impero Connettivo.
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