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Archivio per gennaio 9, 2023

La nuova antologia “NeXT-Stream” (IV) di Kipple | KippleBlog


[Letto su KippleBlog]

Una nuova antologia della Kipple Officina Libraria è all’orizzonte: NeXT_Stream IV, a continuare la fortunata serie della letteratura fantastica di confine.
Ma di cosa si tratta?
Bios ed ethica, vita e concezione della stessa. È proprio sulla base della nostra idea di vita (Sacra? Inutile? Un passaggio della materia?) che derivano le risposte che diamo alle domande più difficili.
Tra queste: quando l’essere umano diventa “cosciente”? Al momento del concepimento, alla nascita o in una qualche fase intermedia? Quando la vita del feto è parte della donna e quando non lo è più?
Non sempre il processo della morte avviene in pochi minuti, a volte servono anni, magari passati in stati vegetativi e di coma profondo, per arrivare al definitivo decesso. Capelli e le unghie crescono anche dopo la cessazione del battito cardiaco. Quando è il momento in cui ci si può considerare morti? Quando accelerare il processo diventa una pratica naturale o lecita? Basta la volontà di morire?
Clonare e usare cellule umane per cosa può essere giusto? Curare? Creare tessuti? Creare un’altra persona? Creare un animale o una specie umana estinta da millenni?
Il Dna è una sorta di codice univoco della persona, “un identificativo” direbbe la società tecnocratica: quanto è giusto trasportarlo da una cellula all’altra? E, in fondo, a quale scopo si pratica una scelta etica? La sacralità della vita? Il bene inteso come “utile alla società”? L’utile inteso come profitto? E con la tecnologia che ci permette pratiche sempre più sofisticate e invadenti, cosa cambia?
Cambiare il sesso è naturale? È lecito? È lecito farlo anche più volte? Quanto la società che ci circonda influisce sul nostro sentire sessuale?
Potremmo andare all’infinito…

Sono stati coinvolti diversi autori in questa sfida. Controllate la mail o, in alternativa, cercate pure tra i messaggi FaceBook.

Grazie

Kipple Officina Libraria

Nottuario – Thomas Ligotti – recensione


Cesare Buttaboni recensisce uno dei capolavori di Thomas Ligotti, Nottuario. Lascio voi lettori alle magiche parole del recensore:

Ligotti o lo si ama o lo si odia. Personalmente lo ritengo un autore estremamente importante nella letteratura weird attuale anche se va approcciato con il giusto spirito. Lo scrittore americano è una sorta di “filosofo dell’orrore”, le sue influenze sono numerose e non riguardano necessariamente la letteratura del soprannaturale. Ha, in ogni caso, scelto l’estetica del racconto “weird” per dar voce alla propria poetica, in quanto ritenuta congeniale a veicolare le sue pulsioni e i suoi incubi. Fra gli scrittori horror preferiti cita Poe e Lovecraft anche se, stilisticamente, è forse più vicino al primo.
Anche in Nottuario emergono tutte le caratteristiche “ligottiane” che qui, in alcuni momenti, sembrano ancora più forti. Il volume è diviso in tre parti: Studi nell’ombra, Discorso sull’oscurità e l’ultima intitolata Taccuino notturno. Quest’ultima è una sorta di diario personale (composto da brevi frammenti) in cui Ligotti ha scritto appunti, “visioni” e ossessioni personali e rappresenta una sorta di piccolo breviario filosofico del macabro. Come ammesso dallo stesso autore, il Taccuino notturno fa riferimento allo scrittore inglese del diciottesimo secolo Edward Young.
Lo scritto che introduce il libro, è intitolato Di notte, al buio. Appunti critici sulla narrativa del mistero, rappresenta un’ottima esemplificazione di come Ligotti concepisce “la narrativa weird”. Parte dal presupposto che “nella vita, l’esperienza del mistero è un dato di fatto inevitabile e fondamentale”. Prosegue poi facendo notare come “l’effetto principale dei racconti del mistero è la percezione della cosiddetta irrealtà macabra”. Per Ligotti “il racconto del mistero si basa su un enigma che mai si potrà sciogliere” e cita, come esempio perfetto di questo punto di vista, Il colore venuto dallo spazio di H.P. Lovecraft.

Adelphi presenta “Un giorno come un altro” | HorrorMagazine


Su HorrorMagazine la segnalazione di Un giorno come un altro, raccolta di racconti di Shirley Jackson edita da Adelphi (copertina molto, molto suggestiva).

Quando Shirley Jackson arrivò in ospedale per la nascita del terzo figlio, l’impiegata all’accettazione le chiese quale professione svolgesse. E alla risposta «Scrittrice», replicò imperturbabile: «Io metterei casalinga».
Senza volerlo, quell’impiegata aveva toccato un nervo scoperto – e colto nel segno. L’autrice di uno dei più celebri e disturbanti racconti della letteratura americana moderna era anche, come emerge dagli irriverenti aneddoti familiari, un’eccentrica donna di casa e una madre spassosa e piena d’inventiva. Ed è impossibile non riconoscere qualcosa di lei nelle stravaganti Mary Poppins che popolano questa raccolta, accompagnate da gatti parlanti e in grado di confezionare abiti con le coccinelle e i denti di leone del giardino.
Quanto al lato più macabro – quello che la spinge ad affrontare tormenti, aberrazioni, crudeltà, a sondare normalità, follia, soprannaturale e sordido, o ancora a rendere sottilmente inquietante la banalità di «un giorno come un altro», appunto –, il lettore non avrà che l’imbarazzo della scelta. Nessuno meglio di Shirley Jackson conosce «il male incontrollato» che si cela sotto la più linda e ordinata delle superfici. E solo lei sa mescolare assurdo, comico e spaventevole – avvelenata mistura –, portandoli alle estreme conseguenze con un’economia del dettato e un’acutezza del dettaglio del tutto inconfondibili.

Il bacio della buonanotte | FantasyMagazine


Su FantasyMagazine la recensione a Il bacio della buonanotte, di Francesco Dimitri, romanzo denso e pregno di quello stacco del Fantastico che Dimitri ha sempre saputo donare. Un estratto:

Martin è un diciottenne ribelle che si oppone al volere del padre e fugge a Londra, cavandosela al meglio delle proprie capacità. I fili del destino però lo portano a incontrare Bruce e Summer. Grazie a loro e ad altri amici scoprirà che sotto lo strato di realtà quotidiano esiste qualcosa di magico e misterioso: la capacità di alcune persone di reincarnarsi, ricomparendo sotto personalità diverse nei secoli ma sempre destinate in qualche modo a incontrarsi. Si fanno chiamare Pellegrini. Ogni volta che rinascono non hanno memoria delle proprie vite passate e per recuperarla devono entrare in contatto con oggetti che sono stati importanti per loro nel passato.
La scoperta di un’arma leggendaria porterà Martin e la sua nemesi in uno scontro all’ultimo sangue, perché è l’unico artefatto capace di spezzare la catena di reincarnazioni e porre fine così alla guerra tra Pellegrini in corso da secoli.

L’autore Usa la propria capacità di inserire la dimensione fantastica nella vita di tutti i giorni, da semplici suggestioni fino alla meraviglia nascosta sotto alle cose più comuni. Non si concentra solo sull’argomento accennato in apertura, ma espande il senso di fantastico, introducendolo un po’ per volta. Anche la casa dove vivono Summer e Bruce, per esempio, è un personaggio importante. L’autore lascia che il lettore si ambienti in luoghi e situazioni familiari per poi sorprenderlo e incuriosirlo gradualmente. Man mano che si prosegue nella lettura si aggiungono strati sempre più profondi e avvincenti. Il tema trainante è il vincolo che trascende i semplici sentimenti di amicizia e amore, capace di attraversare i secoli e che porta a voler bene davvero ai protagonisti.
Il bacio della buonanotte, titolo criptico che assumerà un vero significato molto avanti nella storia, è quindi un validissimo esponente della narrativa fantasy. Accessibile per lettori adolescenti e adulti, sia per chi mastica il genere da sempre, perché offre un approccio molto originale, sia per coloro che di solito scelgono altri generi più concreti, permettendo loro di lasciarsi affascinare dall’incanto senza stravolgimenti drastici.

 

I dogi. Storia e segreti (Newton 1993) | Gli Archivi di Uruk


Lucius Etruscus, sul suo blog dove cataloga i libri del Fantastico, segnala questo vecchio testo edito da Newton almeno trent’anni fa: Claudio Rendina, I dogi. Storia e segreti, un viaggio tra le inclinazioni bizantine attraverso il potere espresso dai dogi. Un estratto:

Scorrendo le biografie dei 120 dogi della Serenissima entriamo nel vivo della vita politica e sociale di Venezia. Alle spalle del doge, duca bizantino prima. monarca assoluto poi, infine sovrano elettivo a capo di un’aristocrazia monopolizzatrice del potere, incombe infatti quel complesso sistema di organismi sovrapposti che costituiscono la Repubblica del Leone. La leggenda è in questo caso l’intermediaria ideale della realtà storica, filtra cronache, memorie di viaggio, cerimonie, fasto di dogaresse.
Come tanti altri miti individuali e pittoreschi di Venezia, i dogi hanno contribuito a fare di questa città alternativamente un’oasi di libertà, saggezza e virtù o un covo di oligarchia, perfidia, vizio.

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La Poesia è tutto ciò che ti muore dentro e che tu, non sai dove seppellire. ( Isabel De Santis)

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"Scrivete quel che volete scrivere, questo è ciò che conta; e se conti per secoli o per ore, nessuno può dirlo." Faccio mio l'insegnamento di Virginia Woolf rifugiandomi in una "stanza", un posto intimo dove dar libero sfogo - attraverso la scrittura - alle mie suggestioni culturali, riflessioni e libere associazioni.

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