HyperHouse
NeXT Hyper ObscureArchivio per gennaio 28, 2023
Il DNA dei romani. Le origini genetiche di Roma
Quali sono le origini dei Romani? E degli italiani? Quali sono stati i popoli che hanno colonizzato il suolo su cui viviamo? Le risposte possono essere sorprendenti per qualcuno, ma la realtà si nasconde dietro una battuta: i romani devono mantenere pura la loro genia, rimanere Troiani fino in fondo; e aggiungerei anche mediorientali, oppure dell’area caucasica, and so on…
PS – Ciò apre inquietanti scenari sul nostro presente, ma magari qualcun altro ci aveva già pensato.
Brutta gente
Il pungolare ogni carapace possibile di emergenze nemmeno fisiche, ma accessorie, riempie l’area di mefitico: è come se passassero una quantità di dirigenti del marketing o peggio, di piazzisti.
Niton – Cemento | Neural
[Letto su Neural]
“Usimende”, primo brano in scaletta di Cemento dei Niton è subito fascinoso, notturno e molto immaginifico, assolvendo perfettamente al compito d’introdurre sonorità con particolare cura lavorate, sognanti e in qualche modo neo-psichedeliche o krautrock. I pezzi proposti sono quelli suonati live nell’arco degli ultimi quattro anni dalla band, che è formata da Luca Martegani (ai sintetizzatori analogici), El Toxyque (con una ricca strumentazione che va dal banjo alla pipa, passando per il marranzano e svariati altri oggetti musicali) e Zeno Gabaglio (principalmente al violoncello elettronico), incisioni che adesso sono pubblicate dalla Pulver und Asche di Chiasso e dalla berlinese Shameless e sono state mixate e masterizzate nello studio e laboratorio di sperimentazione sonora del trio a Barasso, vicino Varese, zona di laghi alpini e pace assoluta. Il coacervo di elettronica e acustica, nervi e piacevolezza, suoni sperimentali e melodia, atmosfere cupe e lisergiche, diventa il pretesto per lo stesso titolo dell’album, che evoca il cemento, un materiale che in realtà è a sua volta l’insieme di altri materiali e tecniche, minuziosamente agite allo scopo d’ottenere qualcosa di più resistente, compatto e coerente. A questa solidità multiforme delle trame s’aggiunge una notevole dose d’estetica e concettualismo che trovano la maniera d’esprimersi anche nei video di RO-M, ovvero Roberto Mucchiut, che accompagnano ognuno dei sette brani presentati e dall’artwork decisamente raffinato, che si deve a Julian Lars Gosper e ad Alfio Mazzei che ha invertito uno dei presupposti fondamentali dell’editoria musicale, sovrapponendo contenuto e contenitore. Uno dei brani, “Maas”, è infatti stampato su un flexi-disc trasparente che mediante una saldatura plastica diventa l’imballaggio del tutto, mentre il disco di cartone posto all’interno ha delle scanalature che non gli permettono di riprodurre musica. Al contrario: il disco di cartone quando è nel suo contenitore ostruisce il foro che permette di fissare il flexi disc al piatto del giradischi. Quindi per poter ascoltare la musica occorre rimuovere il dischetto di cartone e posizionare il contenitore direttamente sul giradischi. Noi vi consigliamo di lasciare tutta la confezione com’è e di ascoltare i file digitali ad alta definizione e possibilmente in cuffia: l’effetto è comunque notevole.
Ritorni nel’alveo
Oltre le colline, la visione appare frattalizzata dal gelo psichico: un altro ritorno a casa.