Seconda anteprima di Hyde in Time (qui la prima parte) tratta dal primo manoscritto chiamato Hyde e l’Altro (versione originale ritenuta perduta per sempre de Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde di R.L. Stevenson), libro a cura di Mario Gazzola dato in anteprima dall’editore Edikit, riusciti chissà come a mettere le mani sul prezioso manoscritto-scoop che riscrive la storia della letteratura gotica e weird; l’immagine è di Jane Mason, coetanea di Stevenson e illustratrice dell’intero Hyde e l’Altro:
…Sensazioni forti.
Corpi.
Frusciar di sete.
Estasi, ebbrezze: il “ragionato sregolamento di tutti i sensi” predicato da quello scellerato poeta francese; fino in fondo all’Ignoto, sia esso il Paradiso o l’Inferno, per scoprire qualcosa di nuovo. Perché le parole ideali per esprimere quel che sentivo appartenevano tutte alla decadente lirica francofona?
Carni esili e sfibrate.
Avvizzite nei bracieri del demonio.
Femminee o infantili, incestuose, animali… come consunte, sfibrate nelle paludi del vizio.
La gratuità del male come unico gesto autenticamente personale. Istintivo, primordiale.
Brutalmente artistico.
E tutto questo senza il marchio della colpa, perché la metà che avrebbe peccato sarebbe sempre stata separata e autonoma dalla metà virtuosa. È stato così che ho iniziato il mio cammino di esperimenti finalizzati ad arrivare alla distillazione di un farmaco che non si limitasse a donare l’oblio onirico alle membra assediate dalla malattia, ma che al mio comando potesse aprire le porte di quella dimensione, della sua conoscenza e della sua esperienza.
Anzi, forse proprio grazie a quello la metà oscura avrebbe potuto definitivamente separarsi dall’altra e vivere stabilmente nel reame del Sogno, non solo in quei brevi e agitati intervalli notturni di cui poi poco o niente io mi ricordavo una volta sveglio. Lui, l’Altro, ancor più e meglio che proiettare le proprie visioni oniriche su un sipario con un nuovo tipo di lanterna magica, avrebbe dimorato stabilmente in quel mondo oltreumano e inesplorato, avrebbe percepito con chiarezza i suoi colori accecanti, i suoi suoni fantastici. Avrebbe varcato tutte le porte della percezione verso l’infinito e gustato, divorato avidamente tutte le esperienze che nella nostra limitata fantasia possiamo solo pallidamente immaginarci e mai davvero toccare con mano. Concepito quel pensiero, quel folle progetto, furono lunghi mesi febbrili, e non solo a causa dell’affezione polmonare. Dopo una serie di fallimenti, che in capo a circa un anno cominciavo a rassegnarmi fossero senza speranza, alla fine sono riuscito ad estrarre dalla Claviceps Purpurea un alcaloide di cui intuivo il grande potere psicotropo: un parassita delle graminacee il cui nome comune è ergot, che in francese significa “sperone” (ho sorriso fra me, pen- 10 sando che la spocchiosa lingua del depravato autore de I Paradisi Artificiali continuava a perseguitarmi).
Ero convinto, e tuttora lo sono, che l’infestazione dei cereali da parte di questo fungo possa causare una contaminazione anche degli alimenti che ne derivano, su tutti il pane di segale. Probabilmente quest’ultima è responsabile di fenomeni d’intossicazione come quelli conosciuti a livello popolare sin dal medioevo con il nome di “fuoco di Sant’Antonio”, “fuoco sacro” o anche “male degli ardenti”, che la superstizione dei tempi andati ha condotto a spiegare come forme di possessione demoniaca. Forse non allontanandosi poi molto dal vero.
Mi accingevo a iniziare una serie di prove scientifiche su cavie animali per saggiare i potenziali effetti venefici dell’alcaloide, peraltro già riscontrati dalle comunità contagiate attraverso il pane, quando una notte di estremo sfinimento febbrile mi ha indotto a sperimentare il farmaco su me stesso senza prima averle portate a termine. Come si capirà, anche se a mia insaputa stavo già siglando la mia fine. (…)>>
Tanto per chiudere lo scoop, posso dire che il racconto di Mario Gazzola presente sull’antologia da me curata LaPrimaFrontiera, penso proprio fosse un attingere segreto al tesoro dissepolto? Se così fosse, sarebbe stato un vero splendido crimine…
[…] FantasyMagazine la spiegazione delle anteprime che ho offerto al mondo 🙂 di Hyde in Times, in cui Mario Gazzola spiegava alcune cose del manoscritto di Stevenson […]
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