HyperHouse
NeXT Hyper ObscureArchivio per Mood
Il particolato
Dei sibili s’insinuano nel particolato del reale, distillando le immagini ipnagogiche del tuo Io.
Il processo creativo
Nei ritagli della tua potenza espressiva trovi i semi che germoglieranno nelle sinapsi di domani, già delle ombre psichiche in agguato disegnano i contorni interiori,
A pioggia
Le forze si rinnovano verso l’orizzonte sistemico, raggiungendo le energie codificate in astri che piovono imperterrite sul tuo carapace.
Finché si estingua
L’affresco narra di repliche iterate senza discrimini temporali o morali, fino alla completa estinzione del meme.
Una buona notizia
Mentre scorre il flusso fluido di idee, mi lascio scivolare via, con un ricordo, con tante immagini psichiatriche, col senso di ciò che si è diventati.
Scenari devastanti
Subdolo come una sottigliezza detta con noncuranza, che apre scenari apocalittici come un trojan…
L’inaspettato disperato
Una fuga interiore verso le parole scapestrate di un addio, e tu che non sai più dove vivere.
Psyclon Nine Denver co
Gli Psyclon Nine in un concerto di pochi giorni fa… Sarebbe il caso di vederli, prima o poi.
Le mini recensioni di Horror Magazine – L’anno delle volpi
Su HorrorMagazine una piccola recensione a L’anno delle volpi, di Cristiano Demicheli, recentemente uscito per i tipi Hypnos; un estratto:
Chi già aveva apprezzato Cronache dalla Val Lemuria troverà in questo nuovo capitolo un’atmosfera ancora più intima e rurale, molto lontana dall’horror classico, ma anche dal weird. Demicheli mette in scena un fantastico trasfigurato in una dimensione quotidiana, a tratti onirica, tanto da rendere la sua Val Lemuria un luogo – forse a tratti un po’ inquietante e popolato da leggende macabre e paurose – a noi molto familiare.
La tradizione a cui fa riferimento Demicheli è sicuramente più vicina a scrittori italiani come Tommaso Landolfi, Achille Campanile e Giovannino Guareschi che non a quella anglosassone e nordamericana in particolare. Il romanzo è diviso in dodici capitoli, uno per ogni mese dell’anno. Trascorriamo così un anno in compagnia di una serie di personaggi a cui diventa difficile non affezionarsi, non sentirli vicini.
Non c’è una trama vera e propria ma una serie di avvenimenti in cui si alternano momenti di vita prosaica e banale ad altri in cui la leggenda penetra nella scorza del reale per mezzo di creature mitiche e spaventose o più semplicemente attraverso antiche superstizioni (un po’ alla Dino Buzzati o alla Montague Rhodes James). Non mancano inoltre i riferimenti anche alla nostra storia, in particolare al periodo del fascismo.L’anno delle volpi è una lettura piacevole anche grazie allo stile particolare di Demicheli che spesso usa anche una terminologia dialettale, non sempre facile da comprendere, conducendoci per mano a visitare la Val Lemuria.