HyperHouse
NeXT Hyper ObscureArchivio per InnerSpace
Il particolato
Dei sibili s’insinuano nel particolato del reale, distillando le immagini ipnagogiche del tuo Io.
Il processo creativo
Nei ritagli della tua potenza espressiva trovi i semi che germoglieranno nelle sinapsi di domani, già delle ombre psichiche in agguato disegnano i contorni interiori,
A pioggia
Le forze si rinnovano verso l’orizzonte sistemico, raggiungendo le energie codificate in astri che piovono imperterrite sul tuo carapace.
Finché si estingua
L’affresco narra di repliche iterate senza discrimini temporali o morali, fino alla completa estinzione del meme.
Una buona notizia
Mentre scorre il flusso fluido di idee, mi lascio scivolare via, con un ricordo, con tante immagini psichiatriche, col senso di ciò che si è diventati.
Scenari devastanti
Subdolo come una sottigliezza detta con noncuranza, che apre scenari apocalittici come un trojan…
L’inaspettato disperato
Una fuga interiore verso le parole scapestrate di un addio, e tu che non sai più dove vivere.
Psyclon Nine Denver co
Gli Psyclon Nine in un concerto di pochi giorni fa… Sarebbe il caso di vederli, prima o poi.
Surrealismo e Magia: perché l’occulto era fondamentale per i surrealisti | FinestreSullArte
Su FinestreSullArte la segnalazione di una bellissima mostra sulle interazioni tra magia e Surrealismo, che parte da Venezia, Collezione Peggy Guggenheim, dal 9 aprile al 26 settembre 2022 e prosegue per altre location europee: Surrealismo e Magia. La modernità incantata. Vi lascio alle note dell’articolo, assai esplicative:
“Perché il Surrealismo nutriva un forte interesse per la magia? Diversi i motivi, primo tra tutti la volontà di sottrarre l’immaginazione al controllo della ragione”.
Nel Manifesto surrealista del 1924, André Breton, il fondatore del surrealismo, sintetizzava la pratica formale del movimento sotto un capitolo dal titolo molto indicativo: Secrets de l’art magique surréaliste, ovvero “Segreti dell’arte magica surrealista”. Breton, poeta e critico d’arte, stabiliva indicazioni per gli scrittori surrealisti, ma il discorso si può estendere anche alle arti visive: “Fatti portare qualcosa da scrivere, dopo esserti sistemato in un luogo che sia il più favorevole possibile alla concentrazione della tua mente su se stessa. Mettiti nello stato più passivo o ricettivo che puoi. Ignora il tuo genio, i tuoi talenti e quelli di tutti gli altri. Di’ a te stesso che la letteratura è uno dei percorsi più tristi che portano a tutto. Scrivi velocemente senza un argomento preconcetto, abbastanza veloce da non trattenerti e non essere tentato di rileggerti. La prima frase verrà da sé, perché è vero che ogni secondo c’è una sentenza straniera che chiede solo di essere esteriorizzata […] Continua quanto vuoi. Affidati al carattere inesauribile del mormorio”. Breton definiva il surrealismo come un “automatismo psichico puro” attraverso il quale “si propone di esprimere, sia verbalmente, sia per iscritto, sia con altri mezzi, il reale funzionamento del pensiero. Dettato dal pensiero, nell’assenza di qualsiasi controllo esercitato dalla ragione, al di fuori di qualsiasi preoccupazione estetica e morale”. Si comprende, dunque, perché per Breton il surrealismo (e in particolare la pratica surrealista) avesse un carattere magico, e la presenza della magia e dell’alchimia, oltre a essere spesso presenti nell’arte dei surrealisti, rivestono un’importanza decisiva per il concetto stesso di “surrealismo”: da un lato, la magia contribuì a formare le idee alla base del movimento, dall’altro costituì un fondamentale repertorio e indirizzò anche alcuni sviluppi del surrealismo.
Il tema del rapporto tra surrealismo e magia è stato affrontato in maniera estesa per la prima volta in Europa nella mostra intitolata Surrealismo e Magia. La modernità incantata, a cura di Gražina Subelytė, e organizzata in collaborazione con il Museum Barberini di Potsdam (sede della seconda tappa della rassegna, dal 22 ottobre 2022 al 29 gennaio 2023). La nascita del surrealismo, come anticipato, viene formalizzata con il primo manifesto del 1924: all’epoca, la città di Parigi, luogo in cui il surrealismo nacque, stava vivendo (e questo almeno a partire dalla fine dell’Ottocento) un forte interesse per l’esoterismo e l’occulto (il momento storico è stato efficacemente documentato nel 2018 dalla mostra Arte e magia tenutasi a Rovigo) in risposta allo sviluppo dell’industrializzazione, del positivismo, del dominio della tecnica. Si trattava, per certi versi, di un’eredità che affondava le radici nel romanticismo e in quello che Francesco Parisi ha definito il “mito della protesta contro l’ordine sociale e il potere razionalistico-industriale”. Esoterismo come controcultura, dunque: e i surrealisti vengono individuati da Subelytė come gli ultimi eredi di questa tendenza “che propone”, scrive la studiosa, “una critica al materialismo sterile della modernità razionalizzante senza fare ricorso alla religione istituzionalizzata”.