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Destino zoppo | FantasyMagazine
Su FantasyMagazine la recensione a Destino zoppo, romanzo distopico di Arkadij e Boris Strugackij, che già nei primi anni ’70 identificavano elementi di distopia nel controlle che le IA esercitano già nei nostri giorni, non nello stesso modo ma comunque con una sequenza che non può non allarmare. Un estratto:
Protagonista è un alter ego dei due autori, lo scrittore Feliks Sorokin, il quale si scontra con una realtà che cerca di annichilirne la funzione, con un regime che sottopone gli scritti al vaglio di una AI, per verificarne la rispondenza ai canoni costituiti. Alla vicenda della narrazione si intreccia la meta narrazione, con il romanzo “Brutti Cigni” di Sorokin, del quale è protagonista il suo alter ego letterario, lo scrittore Viktor Banev.
L’alternanza dei capitoli della narrazione con quelli della metanarrazione è un vero e proprio flusso emozionale senza soluzione di continuità. Anzi è proprio l’intrecciarsi dei due flussi a restituire il vero senso di quanto vogliono comunicarci Arkadij e Boris Strugackij. Intanto perché popolano narrazione e meta narrazione di figure inquietanti e speculari. Intelligenze artificiali e burocrati ottusi nel regime totalitario in cui vive Sorokin si contrappongono ai misteriosi mokrecy con cui si confronta Banev. Figure speculari, due facce dello stesso senso di spiazzamento.
Il romanzo è anche una grande summa del pensiero degli autori su cosa è narrazione e cosa è “realtà”, avulso da una precisa catalogazione di “genere”.Fantascienza, fantastico, realismo magico? Probabilmente in un romanzo così complesso, così vicino a quella idea calviniana del romanzo come enciclopedia, una “rete di connessione tra i fatti, tra le persone, tra le cose del mondo”, ognuno troverà ciò che più gli appartiene per sensibilità. Persino lo spiazzamento dell’orrore.
Venti anni di FantasyMagazine
Su FantasyMagazine l’editoriale del direttore Emanuele Manco, che tira un po’ le somme di un ventennio (inteso come quello buono, come anniversario del magazine) di notizie riguardanti il mondo fantasy, in senso lato, che segue in prima persona dal 2009.
A Emanuele va riconosciuta la capacità e la lungimiranza delle sue visioni, anche connettiviste tra l’altro, dispiace solo quel filo di stanchezza che si nota nel suo articolo, ma Manco è uno di quelli vulcanici, sempre pronto a ricalibrare la sua vita partendo da ciò che ha sottomano e troverà quindi un’altra soluzione, ancora più brillante, sempre più all’avanguardia e acuta.
Grazie, Ema, per tutti i tuoi sguardi attenti.
Era il 30 maggio 2003 quando veniva pubblicata la nostra news “Numero 1”, intitolata FantasyMagazine è on line.
Quella redazione ha subito nel tempo vari avvicendamenti, e non vi nascondo che in questo periodo sia decisamente sotto organico. D’altra parte è cambiato molto dell’approccio con il quale ci si avvicina alla produzione di contenuti in rete.
Vent’anni in questo mondo sono un’immensità. Penso che il giornalismo online in questi anni abbia avuto più cambiamenti di quanto non ebbe quello cartaceo in un secolo. Dirigo questa rivista dal 2009 e ho sentito sempre molto forte la spinta a un cambiamento del nostro modello, ma non è sempre facile ottenere quello che si vuole. L’editore del resto è molto indaffarato su vari fronti e il tempo è sempre poco se si deve lavorare ad altre cose per vivere.Quello che penso è scrivere qui dovrebbe essere più un hobby non remunerato, ma i numeri e la raccolta pubblicitaria non consentono sogni di gloria. La pandemia forse ha azzoppato dei progetti e messo in stand by molte cose, e non tutto in fondo è ancora ripreso.
A livello personale posso dire che, osservando che nessuno ha notato che gli articoli con “il meglio della settimana” sono spariti, non ho più avuto nessuna voglia di scriverli. Idem per molte cose, molte letture, molte visioni, che sono rimaste, come dire “sulla punta delle mie dita”. Non sono neanche certo che questo articolo verrà letto, pertanto lo affido qui, come un messaggio in una bottiglia, per vedere l’effetto che fa.Ringrazio anche quei pochi lettori che sono rimasti, o quelli che sono arrivati da poco a sostituire quelli che sono rimasti. Meritate comunque la nostra attenzione. A teatro lo spettacolo si fa al meglio anche per uno o pochi spettatori, altrimenti è meglio non farlo. Poi ringrazio tutti coloro che hanno scritto anche solo un articolo in questi venti anni. Ogni contributo ci ha portato dove siamo oggi. Il punto è capire dove siamo e dove andremo. Ma questo lo scopriremo solo vivendo, come recitava una canzone.
“Psiconauti dimensionali” in offerta su Amazon
Su Amazon è possibile acquistare con un significativo sconto il mio Psiconauti dimensionali, raccoltone di miei tre romanzi perlopiù inediti, curati ed editi da KippleOfficinaLibraria.
Il Nuovo Impero Connettivo guidato da Sillax è in piena decadenza. Le logiche iperliberiste ormai regolano l’economia dei postumani e l’Impero si trova ad affrontare un nuovo pericolo incarnato da Annibale, che mostra tutta la propria fierezza di genio condottiero.
Ludwig Escher è un postumano bicentenario, un ricercatore psichico che passa il tempo in una felice e continua escursione nei territori mentali che normalmente i suoi simili non frequentano.
Marnie è colpita da un infarto. I danni riportati comportano, come unica soluzione, l’ibernazione. Il suo amante rimane impigliato nelle maglie emozionali dei ricordi della loro vita e del dispiacere per la sua condizione clinica.
Il volume è in offerta, al momento, a 21.23€ e non a 25€; affrettatevi 😉
L’Iperborea di Clark Ashton Smith | Fantascienza.com
Su Fantascienza.com la segnalazione di Iperborea, ciclo di Clark Ashton Smith edito ora completo e arricchito di altro materiale da Mondadori; la quarta:
Oltre il vento del Nord, sorge la mitica terra di Iperborea. Un regno preistorico immaginato già dagli antichi Greci, dove tra foreste primordiali sorgono templi popolati di vergini sacre e sacerdoti corrotti. Qui Clark Ashton Smith ambienta una serie di storie connotate da un’insolita ironia, che hanno avuto un’influenza decisiva su tutto il genere sword&sorcery e pulp. Questo volume contiene quindi racconti pseudostorici e poemetti lirici ambientati in questa pretesa culla della razza umana, ma anche nei continenti perduti di Mu e Lemuria, sul pianeta Marte e ancora più in là… Fantasie, sogni e soprattutto incubi che spalancano i confini del tempo e dello spazio, tra scenari interplanetari e metacosmici.
Le armature dei Romani (VIII sec. a.C.-XV sec.). Da Romolo a Costantino XI – TRIBUNUS
Su Tribunus un lungo articolo che tratta la foggia e l’evoluzione delle armature romane, da Romolo fino alla caduta di Costantinopoli. Duemila e passa anni di storia bellica vista attraverso le forme di difesa estrema del soldato, rivalutata filosoficamente nel corso dei secoli dalla cultura che ha via via permeato lo Stato romano. L’incipit:
Quando pensiamo alle armature dei soldati romani, il primo pensiero va inevitabilmente alla lorica segmentata, la corazza a piastre metalliche del legionario iconico e, come ripetiamo sempre, spesso molto stereotipato.
Tuttavia, nei loro duemila e più anni di Storia, i Romani hanno in realtà prodotto, acquisito e indossato una gran quantità di tipi di corazze diverse – e la lorica segmentata, a parte non essere stata sempre uguale a se stessa, non è nemmeno la tipologia più utilizzata.
Senza la pretesa di essere esaustivo (sarebbe impossibile parlare, in un solo articolo, di tutte le fonti disponibili sul tema), con questo articolo vedremo una panoramica delle principali tipologie di armature indossate dai soldati romani nel corso dei secoli, dalla fondazione di Roma alla caduta di Costantinopoli.
Segnale: la tredicesima uscita Strane Visioni Digital | HorrorMagazine
Su HorrorMagazine la segnalazione di Segnale, opera di Francesco Corigliano in uscita per i tipi digitali di Hypnos, nella collana diretta da Andrea Gibertoni. La quarta:
Un lavoro banale, di pochi minuti, in un vecchio, vastissimo e per metà abbandonato palazzo nobiliare da qualche parte nel sud Italia. Così, tra i numerosi e spogli saloni dagli alti soffitti, può capitare di sentire i tipici rumori delle vecchie case, tra un rimbombo e l’altro provocato da chi sta lavorando.
Non c’è proprio nulla da preoccuparsi; inoltre quest’ala del palazzo è disabitata da anni.
Edikit presenta “La Clandestina” | HorrorMagazine
Su HorrorMagazine la segnalazione di La Clandestina, romanzo di Jasmina Tesanovic uscito per i tipi di Edikit. La quarta:
Meredith, una ragazza americana che studia in Italia, si trova a viaggiare attraverso una Torino pervasa di magia, bianca e nera. Una guerra lunga secoli tra le forze del bene e del male incarnata nel corpo di una ragazza, che ripercorre le vite, le storie e le sofferenze di una moltitudine di donne uccise, da famose regine a prostitute senza nome.
Un romanzo senza tempo e spazio, dove il reale si confonde con il fantastico, il sogno con l’incubo. Meredith scoprirà di non essere una semplice studentessa e che sarà compito suo cercare la pace per tutte le vittime che vivono dentro di lei.