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L’UFO di Mussolini: Fortezza volante | Fantascienza.com


Su Fantascienza.com la segnalazione del romanzo Fortezza volante, di Lorenzo Palloni e Miguel Vila, ambientato in Italia negli anni 30 del ‘900, protagonista il regime fascista alle prese con i fenomeni allora ingestibili degli UFO. La quarta:

In una notte d’estate del 1933 un velivolo misterioso si schianta al suolo nei pressi di Vergiate, nel varesotto, lasciando dietro di sé una densa coltre di fumo rosa e un omicidio irrisolto. Mussolini in persona ordina da subito che l’accaduto venga insabbiato e istituisce un Gabinetto Speciale per indagare in segreto sull’oggetto volante non identificato. Nessuno ha mai visto un aereo come quello ma tutti, proprio tutti, hanno un’opinione sull’accaduto: un’arma segreta tedesca, una tecnologia inglese, un aeromobile americano. Ciò che i personaggi scopriranno li obbligherà a misurarsi per la prima volta nella storia con forze extraterrestri e tecnologie aliene, in un vorticoso intreccio di spionaggio internazionale che anticipa di trent’anni gli incidenti di Roswell e riscrive i contorni dell’ufologia.

Resoconto della presentazione de “Il giorno dell’uragano” di Marco Scarlatti | KippleBlog


[Letto su KippleBlog]

I Bokononisti erano presenti alla presentazione del Premio Kipple Il Giorno dell’uragano, di Marco Scarlatti, avvenuta a Roma il 18 maggio, realizzando ora una recensione assai positiva; ringraziandoli intensamente, incollo qui sotto una delle tante valutazioni scaturite dalla serata:

In questa occasione con “Il giorno dell’uragano” Scarlatti ha presentato un tema di stampo dickiano, la distopia della società, quella brutta, quella del capitalismo che si fa religione schiacciando ogni umanità e spazio che non sia economicamente funzionale.

Un noir che ti fa vedere letteralmente l’oscurità della dittatura capitalista di una grande corporazione sui propri dipendenti, quello che già adesso trovi nei centri commerciali aperti fino a mezzanotte per la gloria dei brand mentre gli ospedali sospendono i servizi “non essenziali” nel week end e tutto va bene, tutto normale purché l’azienda sia “sana” sulle spalle della massa.
Lo strumento principe del progetto è quello religioso, si parla di mitopoiesi aziendale, il bispensiero orwelliano in confronto diventa acqua fresca.

Vlanga – CoverReveal


Cover reveal di Ksenja Laginja della prossima uscita imperiale: Vlanga, per i tipi digitali di DelosDigital, collana L’orlo dell’Impero. KeepTalking

L’ultimo romanzo di Valerio – Carmilla on line


Su CarmillaOnLine la segnalazione di La fredda guerra dei mondi. Romanzi brevi e racconti ritrovati, che Franco Forte ha pubblicato recentemente per Mondadori; si tratta dell’ultimo romanzo di Valerio Evangelisti, purtroppo incompleto, su cui stava lavorando un anno fa, più altri racconti che completano il quadro dell’autore da più punti di vista, qualcosa di cui si sentiva la mancanza. Ciao Valerio

Gli alieni esistono, attaccano la Terra e ne distruggono i monumenti. Chiedono la liberazione dei loro compagni catturati dopo la seconda guerra mondiale. Le élite mondiali utilizzano la paura del nemico per rafforzare il consenso e dominare la popolazione. Nel frattempo uno scalcinato gruppo di rapinatori organizza un colpo proprio in una delle basi dove si trovano i prigionieri. I protagonisti dell’impresa si autodefiniscono anarchici e concepiscono le loro azioni come espropri volti a ridistribuire la ricchezza sociale. Si sono dati perfino un nome, Confederazione sotterranea dei lavoratori, ma a parte il leader – Justin Mathurin, detto il Reverendo – e il Tricheco – militante in gioventù della Gauche prolétarienne – gli altri hanno ben poco di politico: si tratta di prostitute occasionali, ex tossicomani e altri frequentatori del sottomondo criminale.
Di questo parla La fredda guerra dei mondi, l’ultimo romanzo di Valerio Evangelisti. Si tratta di un’opera incompleta, ma godibilissima per i suoi personaggi scanzonati, il ritmo incalzante, l’acume politico e l’irresistibile comicità popolaresca:

“Al primo sorso di champagne, Romero, che non vi era abituato, emise un rutto così forte da far sussultare la clientela e tremare le vetrate. Un ritratto di Apollinaire cadde e si ruppe il vetro di protezione. Dal piano superiore, separato da quello in basso con una scaletta, si affacciò irritato un noto giornalista televisivo. Gridò al maître: «Gustave, siamo al Dôme o in una bettola di Aubervilliers?»”.
Romero Avellano gli urlò: «Ti vedo in tv! Io faccio con la bocca i rumori che tu fai col culo, e trasformi in notizia! Vieni giù, e ti infilzo con una forchetta, sporco borghese!».

Certo, quando al diciottesimo capitolo il testo s’interrompe proviamo un tuffo al cuore e ci ricordiamo che il suo autore non è più tra noi. Però possiamo leggere il finale dell’omonimo racconto apparso in una raccolta Millemondi Urania nell’estate del 2020. Il romanzo incompiuto ne rappresenta infatti una riscrittura “aumentata” che ci introduce nel laboratorio segreto di Evangelisti: qui prendono vita personaggi tridimensionali come si conviene a un testo di maggiori dimensioni e compare lo scenario mutuato dalla precedente professione dello scrittore, quella di storico. Nel caso specifico torna alla memoria il suo saggio sugli anarchici illegalisti francesi del primo Novecento, contenuto nel libro Sinistre eretiche. Dalla banda Bonnot al sandinismo 1905-1984 (SugarCo, 1985). Non possiamo sapere se l’autore riservasse anche per il romanzo lo stesso finale del racconto, ma abbiamo una traccia possibile.

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Presentazione del “Giorno dell’uragano” di Marco Scarlatti; Roma, 18 maggio | KippleBlog


[Letto su KippleBlog]

Il 18 maggio alle 18.00 a Roma, da Splash in via Eurialo 100, ci sarà la presentazione di Il giorno dell’uragano, romanzo di Marco Scarlatti vincitore del Premio Kipple 2021. L’autore sarà affiancato da Sandro Battisti della Kipple Officina Libraria (qui l’evento FB). Ci vediamo lì?

Nel dedalo della multicittà, le multinazionali ‒ dopo la messa al bando dei sindacati ‒ sono dotate di confraternite con ruoli di supporto spirituale. Demetra, la Custode dell’Umanità Aziendale del colosso della Buna, scompare. Aveva appena scoperto la storia di suo marito, l’avvocato Leofreddi, con Marlena. Luca Colosimo, il Custode dell’Etica della Buna, viene incaricato di creare una giustificazione plausibile all’esterno. È l’inizio di un’indagine che somiglia molto a un viaggio iniziatico, fra terzine di Nostradamus, rivelazioni intime e la scoperta di una confraternita diversa da tutte le altre. Un percorso che porta il protagonista a riflettere sulla vita e su ciò che è diventata nel mondo pericoloso e contraddittorio attuale, un messaggio allarmante su come l’ottica economica delle multinazionali sia diventata il paradigma che ha già soppiantato il potere delle nazioni, e che l’arte religiosa di raccontare favole sia già stata assimilata dal business, diventando narrativa. L’indimenticabile romanzo vincitore del Premio Kipple di un autore che s’impone all’attenzione del pubblico della fantascienza.

Il problema con Elon Musk e con il lungotermismo – Quaderni d’Altri Tempi


Abbiamo un problema con Elon Musk. E no, non è esattamente quello che pensate. Non è semplicemente il problema che l’uomo oggi più ricco del mondo, titano della tecnologia, proprietario di un influente social network, è anche una persona piena di strane e pericolose idee sulla politica, l’umanità e il suo futuro; è piuttosto il problema di come quelle idee stiano infettando il discorso sul futuro al punto da rischiare di farlo deragliare fino a chiudere la porta a ogni possibilità di pensare il futuro.

Questo è l’incipit di un lungo post di Roberto Paura su QuaderniAltriTempi, dedicato proprio al controverso multimiliardario tecnofilo – parecchio, ma anche altro – di cui si analizza il pensiero e l’operatività. Un altro estratto, con le allarmanti considerazioni finali che potrete leggere nel resto dell’articolo:

Negli ultimi anni, questo mito si è fortemente incrinato. Durante la pandemia Musk, anziché impegnarsi negli sforzi di contenere il virus, ha iniziato a diffondere teorie complottiste contro i lockdown. Già prima era emerso il suo ambiguo sostegno alle politiche di Trump, e ben presto ha iniziato a emergere il discorso tipicamente alt-right contro i cosiddetti woke, dipinti come troppo impegnati a guardarsi l’ombelico pensando a quali pronomi usare per definire la loro identità di genere piuttosto che darsi da fare per cambiare il mondo. La guerra di Musk a Twitter, il suo social network preferito, reo di imporre il pensiero unico del politicamente corretto contro il cinismo muskiano, lo ha portato alla più tradizionale delle sparate di un arci-miliardario: se qualcosa non mi piace, la compro e la cambio.
È iniziata così a prendere forma la consapevolezza che a Elon Musk non sta tanto a cuore il futuro, quanto la sua visione del futuro, da imporre a tutti i costi. Prima attraverso i soldi, poi attraverso la tecnologia, quindi attraverso la grancassa dei social network; e magari, in un giorno non troppo lontano, attraverso la politica attiva. Una visione del futuro che Fabio Chiusi, nel suo L’uomo che vuole risolvere il futuro, ascrive correttamente alla categoria del “soluzionismo tecnologico” (Morozov, 2014):

“Solo mettere gli ingegneri e gli scienziati al comando, suggerisce questa scuola di pensiero applicata alla comprensione di Musk, ci darà una reale possibilità di risolvere il futuro, trattarlo cioè, da buoni soluzionisti, come un altro dei problemi umani riducibili a calcolo, probabilità e assiomi matematici”.

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DANZA MACABRA – domenica 30 aprile | Presentazione “Tenebre Future” e reading “Schegge di Ossidiana” (last seal)


Domani 30 aprile, nell’ambito della magnifica rassegna Danza Macabra che si svolge dalla fine di marzo al Defrag di Roma in via Isole Curzolane 75, a cura del collettivo Crush, sarò due volte ospite (qui l’evento FB):

– alle 17.00 per la presentazione del libro Tenebre Future de La Nuova Carne Edizioni, assieme agli autori Paolo Di Orazio e Andrea Manenti, coordina Eleonora D’Agostino;

– alle 18.00 con la performance imperiale Schegge di Ossidiana, che mi vedrà protagonista accanto a Ksenja Laginja con l’accompagnamento musicale e Dj Set di Stefano Bertoli.

Ci vediamo lì?

DANZA MACABRA – domenica 30 aprile | Presentazione “Tenebre Future” e reading “Schegge di Ossidiana” (second seal)


Domenica 30 aprile, nell’ambito della magnifica rassegna Danza Macabra che si svolge dalla fine di marzo al Defrag di Roma in via Isole Curzolane 75, a cura del collettivo Crush, sarò due volte ospite (qui l’evento FB):

– alle 17.00 per la presentazione del libro Tenebre Future de La Nuova Carne Edizioni, assieme agli autori Paolo Di Orazio e Andrea Manenti, coordina Eleonora D’Agostino;

– alle 18.00 con la performance imperiale Schegge di Ossidiana, che mi vedrà protagonista accanto a Ksenja Laginja con l’accompagnamento musicale e Dj Set di Stefano Bertoli.

Ci vediamo lì?

Jeeg Generation | L’anello di Clarisse


Su L’anello di Clarisse è comparsa una bella recensione a Jeeg Generation, saggio di Marco Scarlatti uscito per la collana Delos non-aligned objects, che amo visceralmente curare. Ecco cosa dice il blog:

Se quella dei cosiddetti Boomer può essere considerata la generazione degli sconfitti che almeno avevano provato a cambiare il mondo, per la Jeeg Generation, i nati cioè fra il 1965 e il 1979, non si può parlare di sconfitta, in quanto non hanno avuto nemmeno la possibilità di lottare. È una generazione disillusa che ha perso in partenza senza neppure lottare, una generazione che ha trovato il mondo già preconfezionato, imballato nei messaggi propinati dalle televisioni commerciali, con una musica che non aveva più la carica di quella degli anni precedenti e che si è dovuta arrabattare con valori che andavano sempre più sfaldandosi fra le loro mani, la famiglia che non era più quel rifugio incrollabile come lo era stato per i loro genitori, o il lavoro che diventava sempre più avulso da un sistema di vita incapace di soddisfare anche le più semplici aspirazioni.

Sono queste, insieme ad altre, le osservazioni contenute nel breve ma acuto saggio di Marco Scarlatti, Jeeg Generation edito da Delos Digital, una disanima di una generazione che si trova oggi alle prese con la disillusione di una vita che non ha quasi mai rispecchiato le aspettative, una generazione che fatica a stare al passo con i tempi e che si è trovata di fronte alla famosa corda citata da Kafka quando dice che “la vera corda, che non è tesa in alto, ma rasoterra. Sembra più fatta per inciampare che per essere percorsa.” L’inciampo è sempre dietro l’angolo, qualunque cosa faccia l’appartenente a quella generazione, nei rapporti di coppia, nel rapporto con i figli o nel lavoro. Una generazione che avrebbe necessità a disimparare, cresciuta nell’illusione di poter un giorno salire ed entrare nella testa del robot d’acciaio per pilotarlo e salvare il mondo dai cattivi, un robot che invece è rimasto inattivo e inaccessibile, rendendo inutili gli sforzi di quanti si erano illusi di essere invincibili. L’unica chance che rimane loro è la consapevolezza che “disimparare significa scoprire di nuovo il mondo, leggerlo una seconda volta utilizzando prospettive inedite.”

Non tutto sembra essere perduto, per fortuna.

DANZA MACABRA – domenica 30 aprile | Presentazione “Tenebre Future” e reading “Schegge di Ossidiana”


Domenica 30 aprile, nell’ambito della magnifica rassegna Danza Macabra che si svolge dalla fine di marzo al Defrag di Roma in via Isole Curzolane 75, a cura del collettivo Crush, sarò due volte ospite (qui l’evento FB):

– alle 17.00 per la presentazione del libro Tenebre Future de La Nuova Carne Edizioni, assieme agli autori Paolo Di Orazio e Andrea Manenti, coordina Eleonora D’Agostino;

– alle 18.00 con la performance imperiale Schegge di Ossidiana, che mi vedrà protagonista accanto a Ksenja Laginja con l’accompagnamento musicale e Dj Set di Stefano Bertoli.

Ci vediamo lì?

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