HyperHouse
NeXT Hyper ObscureArchivio per Aleister Crowley
Atto di Volontà
Richiedo di essere attivo su ogni fronte psichico, cercando di aprire i socket della mia fortezza interiore alla complessità del mondo surreale. Chiedo, e desidero, che esso sia il portale attraverso cui transiti il segnale dell’interazione tra domini non congruenti, e che io sia il tramite eletto.
Cindytalk – Disintegrate…
The temple is burning down
Faster than you could ever imagine
Faster than you could ever imagine
The temple is cutting through
Into the sacred shrine
I drink from a strange fountain
Knowing it can never last…
Ich liebe dich
Ich liebe dich
Ich liebe dich
Cold revelation
Il gelo si rivela mostrando le propaggini di una surrealtà inumana, espressioni di un lungo corso impossibile da colmare con la biologia.
Oltre lo specchio
I risvolti di complessità inumane si svelano improvvise, dotate di propria volontà. Ascolti le vibrazioni che escono da lì e lo speculum nero si apre sotto di te, nell’assoluto fuoco di terre antiche e poste oltre la frontiera.
L’antro dimensionale del possibile
Nel profondo di una visione a specchio, l’abisso lucidamente nero si apre come una sibilla sull’antro dimensionale delle possibilità.
Lo stato puro
L’ascensione delle parole rese in formato grafico si attesta sulle coordinate di uno specchio irregolare, in cui ribollono le dimensioni allo stato puro.
La nona dimensione
Lasciati sommergere dalle isterie psichiche di cui sei sempre capace, i risultati ti costruiranno un castello fantasmagorico di espansioni quantiche e frattali che nemmeno nella nona dimensione…
Oltre le frontiere
Mentre prendono forme compiute, le ombre quantiche di vibrazioni senza referenze antropiche si delimitano in un campo occulto, di sole abbacinante.
Lankenauta | L’uomo senza ombra. Il diario sessuale di Gerard Sorme
Su Lankenauta un tagliente caso di sincronicità personale. Sto leggendo in questi giorni Le nozze chimiche di Aleister Crowley, saggio monumentale che Franco Pezzini ha dedicato alla figura del mago novecentesco, via via più fondante nella nostra cultura perché ha lasciato strascichi sempre più estesi negli artisti e nelle opere contemporanee. Tra gli scrittori citati da Franco del periodo post-Crowley c’è Colin Wilson, leggevo di lui e dei suoi romanzi proprio da alcune sere a questa parte, anche ieri sera, e cosa mi trovo di fronte stamani? La recensione, appunto, di L’uomo senza ombra, romanzo di Colin Wilson che allude pesantemente proprio a Crowley. Non male, no?
Secondo capitolo della “trilogia di Sorme”, “L’uomo senza ombra”, pubblicato tre anni dopo “Riti notturni” (Ritual in the Dark, 1960), rappresenta, in forma di diario, un “romanzo di idee” che si apre progressivamente a una vera e propria narrazione; dove quindi una trama tende a prendere il sopravvento rispetto i ricordi “sessuali” del protagonista. Romanzo peraltro “irregolare” per più di un motivo. Innanzitutto nell’ampia e colta prefazione Colin Wilson riflette sulla funzione del romanzo, della trama, della libertà che questa forma letteraria offre al suo autore, a partire dalle opere di Defoe e Richardson: “Ma il prezzo da pagare per questa libertà è pesante: il romanziere è vincolato a una giostra di emozioni umane, vale a dire che è limitato dalla vicenda che racconta, dal plot” (pp.10). Dopo aver citato Flaubert e la “purificazione” della sua opera – ovvero aver riconosciuto che “l’obiettivo non è importante quanto ciò che succede lungo il percorso” – Wilson ricorda il “fallimento” del suo precedente “Riti notturni”: accontentarsi di un romanzo che raccontava una storia, pur soffermandosi, ove possibile, sulle idee. Mentre con “L’uomo senza ombra” sarebbe tornato a una forma e a una sostanza del “romanzo che Flaubert aveva abbandonato perché impura” (pp.18).
Rivoli di oscurità perversa e trascendente
Le interconnessioni tra le fantasie BDSM e l’abisso siderale sono molto più concrete di quanto tu possa comprendere, rigagnoli di perversioni tracimano nella psiche degli sciamani.