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Cos’è Raised by Wolves – una nuova umanità, la serie di Ridley Scott su Sky Atlantic e Now TV | Fantascienza.com
Su Fantascienza.com la segnalazione di una nuova produzione di Ridley Scott, Raised by Wolves; è un progetto che andrà in streaming TV ma ha al suo interno, oltre alla solita magnificenza visiva del regista, i germi concettuali che da un paio di decadi almeno lo tormentano.
Ovviamente il topic non è esplicito, ma guardando i vari spin-off di Alien che Scott ha girato in questi anni e alcune suggestioni di quest’attuale produzione non è difficile identificarvi l’idea di un’archeoastronomia, di una razza senziente creatrice dell’umano o più generalmente di mondi biologici cui ha donato la capacità di una creazione senziente, che potrebbe aver colonizzato la Terra – per esempio – in epoca remotissima; non è difficile, insomma, riconoscerci il marchio dei Nephilim, alieni descritti un po’ ovunque nel passato umano, addirittura in un passo della Bibbia, e di certa retorica cyberpunk che ha prodotto ideologie a metà strada tra il mistico e il Positivismo.
Vi lascio al plot e al trailer di Raised by Wolves, aggiungendo soltanto che lo trovo di una bellezza folgorante.
Una navicella spaziale precipita sul pianeta apparentemente disabitato Kepler-22b, a bordo due androidi chiamati solo Mother (l’attrice danese Amanda Collin) e Father (l’attore inglese Abubakar Salim) con un evidentemente riferimento alle AI di Alien e Alien – la clonazione, oltre al loro compito ufficiale. I due hanno una missione, far rinascere la razza umana senza nessun concetto di religione, visto che il nostro pianeta è andato distrutto da una guerra mondiale tra atei e mitraici (i seguaci del dio Mitra per intenderci). Mother provvede a dare vita a dei bambini e la loro crescita procede per il meglio fino al momento in cui nel cielo appare la nave coloniale dei mitraici, costruita appositamente per fuggire da un pianeta Terra diventato inabitabile. E qui scopriamo la prima enorme differenza tra Father e Mother: Il primo è buono e amorevole con i bambini, ma Mother nasce come arma di distruzione di massa dal potere immenso, come scoprono a loro spese i pochi sopravvissuti a bordo della nave dove Mother si premura di salvare i bambini a bordo.
Non riveleremo tutti i dettagli di una trama intricata e ricca d’atmosfera, ma non tutti sono quello che dicono e questo porterà a quello che gli umani sanno fare meglio: una guerra religiosa in miniatura, anche se le cose non stanno proprio così. Inoltre, il pianeta è pieno di enormi pozzi la cui profondità è impossibile da misurare, scheletri di esseri immensi, ma soprattutto strane figure nei boschi immersi nella nebbia. Poi Mother si connette a uno dei pod usati per uscire dalla nave colonia e comincia a fare scoperte sconcertanti su se stessa.
La sesta volta di Arthur C. Clarke | Fantascienza.com
Su Fantascienza.com la segnalazione dell’Urania di questo mese: La sesta volta, di Arthur C. Clarke. Parliamo di una storia ormai classica della SF, ma non per questo meno intrigante; la quarta è un compendio di mitologia e teorie di archeoastronomia, reminiscenze di un passato talmente arcaico di cui si hanno notizie, forse, soltanto tramite i miti.
Per sei giorni le immense astronavi, silenziose e immobili, restano sospese sulle metropoli della Terra, poi arrivano gli ordini e ai terrestri non resta che obbedire. Ma per anni e anni nessuno potrà vedere gli esseri venuti con le astronavi, nessuno potrà scoprire chi siano. Per quale misteriosa ragione non vogliono essere conosciuti? Forse perché (ma nessuno lo sospetta) non vogliono essere “ri-conosciuti”? Arthur C. Clarke è uno degli scrittori di fantascienza in cui risuona più intensa la nota metafisica: il suo tema è l’avventura della razza umana fra i misteriosi fondali dell’universo, l’enigma del nostro destino nello spazio. È da lì, a pensarci bene, che viene il brivido dei brividi: Clarke ce lo dimostra con questa calata dal cielo di invisibili angeli del bene o del male.