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Il culto di Mithra nella Commagene | Studia Humanitatis – παιδεία
4 gennaio 2020 alle 20:54 · Filed under Catarsi, Cultura, Empatia, Energia, Oscurità, OuterSpace, Passato, Sociale, Surrealtà and tagged: Bandito, Impero Romano, Luce oscura, Mithra, Religioni, Siria, Storia
Su StudiaHumanitas una ricerca molto approfondita sulle origini del culto di Mithra dalla parti siriane intorno al I sec. d.C. – un estratto:
Per comprendere appieno il testo di Plutarco, afferma Francis, bisogna tenere presente che con il termine teletai Plutarco intende riferirsi non alle origini dei misteri, bensì a un contesto del tutto tradizionale. Francis pensa che le teletai (riti, cerimonie di iniziazione) siano da interpretare come una sorta di patto di protezione: avremmo così un’allusione all’adozione da parte dei pirati di una religion of robbers, un culto di banditi che, nella versione romana, diverrà poi un culto di soldati. Questo culto di banditi si sarebbe fondato sopra un patto di fratellanza, posto sotto la protezione di Mithra. E si può ipotizzare che questi banditi stringessero il loro patto nel profondo delle grotte. Le cerimonie del patto dei banditi sarebbero evidentemente riservate agli uomini: le donne ne sono escluse. Il culto mitraico dei pirati sarebbe stato, dunque, segnato dal rispetto di un patto stretto per combattere in vista della vittoria. Quando Roma adotterà i misteri di Mithra, questi riti di iniziazione si modificheranno profondamente.
Dopo aver analizzato la notizia di Plutarco, Vermaseren si rivolge allo storico Appiano, il quale ci informa, nel II secolo d.C., che furono i sopravvissuti dell’esercito sconfitto del re Mitridate Eupatore a iniziare i pirati ai misteri. Mitridate VI Eupatore, re del Ponto (111-63 a.C.), nell’88 ordinò il massacro di tutti i Romani d’Asia. Nel 66 fu definitivamente sconfitto da Pompeo sull’Eufrate. Mitridate, come indica chiaramente il suo nome, era un fedele di Mithra. Come i suoi predecessori, aveva accolto nel suo esercito soldati provenienti da ogni parte dell’Asia.
In Cilicia, la montuosa patria dei pirati, esistono diversi monumenti dedicati a Mithra. Ad Anazarba è stato scoperto recentemente un altare dedicato a Mithra da un certo M. Aurelio, sacerdote e padre di Zeus-Helios-Mithra. Il dio era venerato anche a Tarso, la capitale, come provano alcune monete dell’imperatore Gordiano III che portano l’effigie dell’uccisore del toro.
I pirati, ai quali a volte si erano uniti personaggi importanti, veneravano Mithra nella loro comunità. Soltanto gli uomini erano ammessi al culto. È dunque probabile che, dopo la loro disfatta, i pirati abbiano portato Mithra in Italia quando Pompeo ve li trasferì.
Secondo Vermaseren, a Roma non abbiamo alcun monumento relativo a Mithra prima della fine del I secolo d.C. Soltanto alla fine del I secolo della nostra era Mithra comincia la sua marcia trionfale nell’Impero romano.
Questo primo paragrafo ci ha consentito di porre in modo chiaro il problema del Mithra ellenistico. All’inizio del secolo Cumont scriveva: «Si può affermare in generale che Mithra è sempre rimasto escluso dal mondo ellenistico». Oggi questa affermazione va presa con molta cautela, in particolare dopo le importanti scoperte della Commagene. Dobbiamo spingere più a fondo le nostre indagini e chiederci soprattutto se i documenti archeologici ed epigrafici della Commagene ci forniscono elementi capaci di documentare il passaggio dal culto regale di quella regione al culto misterico dell’Impero romano.
Pecore elettriche e Narcocittà… | ilcantooscuro
8 novembre 2019 alle 15:14 · Filed under Cognizioni, Cultura, Oscurità, Sociale and tagged: Alessio Brugnoli, Bandito, Centocelle, Fascismo, Interrogazioni sul reale, La Pecora Elettrica, Luce oscura, Roma
Alessio Brugnoli, persona colta, gran scrittore, fine conoscitore delle dinamiche umane e non solo, analizza i fatti relativi al nuovo incendio che ha colpito La Pecora Elettrica, caffè letterario romano – Centocelle – il giorno prima della sua riapertura. Un estratto significativo:
Roma però è di certo una delle capitali della droga in Europa: nel 2018 i reati legati alla sua produzione, traffico e spaccio sono aumentati del 10,9% rispetto a quanto registrato nel 2017, pari a 5.105. Ovviamente, questi sono quelli identificati dalle forze dell’ordine o denunciati, ossia la punta dell’iceberg.
Insomma, ha ragione Saviano, quando afferma: A Roma la droga si vende, a Roma la droga serve per comprare attività commerciali, a Roma la droga serve per costruire case. Roma è diventata una narcocittà.
Come conseguenza, la malavita legata allo spaccio ha due diverse esigenze: da una parte incrementare il suo controllo del territorio, per creare dei discount degli stupefacenti, come ad esempio Piazza Vittorio all’Esquilino, dall’altra investire il relativo flusso di denaro. E Centocelle si presta a entrambe le cose: a sentire gli amici che vi abitano, c’è in corso il tentativo, da parte degli spacciatori, di estendere lo storico supermarket dell’eroina presente nel Parco Don Cadmo Biavati, che funzionava anche quando ero ragazzo, a via delle Palme.
I prezzi della case e dei negozi crescono ogni giorno di più e possono essere una buona occasione per riciclare il denaro sporco; per fare questo, bisogna cacciare in ogni modo i vecchi proprietari e residenti…
Questa chiave di lettura, però, non esclude la pista fascista, anzi… Perché a Roma, malavita e politica sono andate sempre a braccetto. Da una parte, i vari demagoghi e trafficoni locali non si sono mai fatti scrupoli di usare la malavita come longa manus per raggiungere i loro scopi, dall’altra per giustificarsi e autoassolversi, ha sempre avuto una colorazione ideologica e politica, consistente con ciò che nelle periferie veniva identificato come opposizione al sistema dominante.
Ai tempi di Crispi e Giolitti ciò coincideva con l’anarchismo; durante il fascismo, con il marxismo. Nonostante la ricostruzione propagandistica che ne fece il PCI negli anni Sessanta, l’ossatura della Resistenza Romana fu costituita da scomodi personaggi borderline, marginalizzati e qualche volta eliminati fisicamente nel Secondo Dopoguerra. Dalla fine anni Settanta in poi, dai tempi della Banda della Magliana, è stata la volta del Neofascismo…
Capitano liberista
11 febbraio 2018 alle 20:18 · Filed under Oscurità, Reading and tagged: Bandito, Infection, Liberismo, Proteste
Non puoi mostrarti integro alla complessità semantica del continuum: sei uno squalo, e come tale non puoi sperare di passare per puro.