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NeXT Hyper ObscureArchivio per Beltane
Beltane
Arriva con il senso dello scuro. Arriva e si lascia decrittare usando le percezioni psichiche, le percezioni ascendenti: questa è la notte per lasciarsi avvolgere dalle energie; questa è la notte in cui ci si districa tra il senso di angoscia e la liberazione pura.
Deep Vertigo
Fulminante: è la sensazione di vertigine dello spazio profondo. Contare euristicamente ogni punto luminoso fa parte di un codice umano di riconoscimento, atavico eppure potente, perché permette l’accesso alle porte conoscitive del postumano, quando egli osserva quantisticamente il reflusso del magma stellare dentro le sue cerebralità nanometriche.
Un’illusione dolente
Dovrei concentrarmi su un discorso seriale eppure qualcosa continua a uscire dal range stabilito, qualcosa che urla decimali fastidiosi elargiti in piccole razionalizzazioni pratiche. Credo sia il suono del disfacimento quello che vibra olograficamente, il suono di una sconfitta latente, di un interfacciamento con la bassa matematica umana.
Tutto sembra fare così male, ma è un’illusione.
Senso di declino, ma apparente. Oscuro
È necessità di vestirsi di altre connessioni mentre la propria essenza è lontana, lontana, immersa in un nero esoterico e linkato a esigenze inumane… Ricordare che un’olografia richiede soltanto un minimo di materia per rappresentarsi all’infinito, riconnettersi senza mai essere offline; ricordare che la trascendenza è un muro di codice e poi soltanto morire in biologico, ma è tutta un’illusione, anche quella, se solo lo vuoi.
Il momento del fork
Organicamente ho la sensazione di dovermi avvolgere in un bozzolo di info quantistiche, che oscillano tra vari significati e percezioni; è un’olografia di trascendenza quella che avverto, una certezza intima che si frappone all’usuale inganno del reale. Credo che ogni segnalazione che sovverte i costrutti fondanti delle mie sensorialità divenga presto un pilone che vibra su un’altra frequenza di esistenza, tale da farmi configurare come un computer quantistico che, al riavvio, struttura un continuum del tutto diverso dalle volte precedenti.
Riavviare e scoprirsi altrove, in elaborazione inaspettata e sconosciuta.
Disconnetti le onde empatiche
lascia andare l’umore le cadenze ogni sensazione di vicinanza e fatti travolgere dall’impeto della rabbia, quella che ti fa apprezzare la necessità di ergerti sopra l’umano; non farti ingannare da chi dice che la rabbia è umanità: la rabbia è inumano latente, esplode perché hai dei limiti che vuoi scavalcare. Quei limiti sono la tua stessa umanità.
Respira, poi abbandona l’umano, inquietati con chi è ancora umano perché non riesce ad andare oltre.
Ho raccolto
le informazioni mentre transitavo sulle loro facce – we walk on your face – e l’illusione di una giornata solare introduceva la sensazione di non tempo, allineato al concetto di energia, intrinseco alla distanza tra il reale e la percezione.
Distacco, come un respiro che mi guida nella matrice emozionale.
Cyber Hydra
Un viatico, dei ricordi, delle percezioni unite a sensibilità uniche. L’ultimo lavoro di Nimiel (che nel frattempo ha ristrutturato il template del suo sito) arriva perfettamente incastonato nell’entropia mistica di Beltane.