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Rogas Edizioni presenta “Alle radici di un nuovo immaginario” | HorrorMagazine
29 marzo 2023 alle 14:05 · Filed under Cognizioni, Cultura, Editoria, Futuro, Oscurità, SF, Sociale, Tecnologia and tagged: Blade Runner, CarmillaOnLine, Controllo sociale, David Cronenberg, Distopia, Gioacchino Toni, Infection, John Carpenter, Luce oscura, Movie, Paolo Lago, Ridefinizioni alternative, Ridley Scott
Su HorrorMagazine la segnalazione di Alle radici di un nuovo immaginario, un saggio dei già conosciuti su CarmillaOnLine Gioacchino Toni e Paolo Lago. La quarta:
Consapevoli che lo sguardo sull’alterità è inevitabilmente anche uno sguardo su se stessi, sulla propria identità, alcune opere cinematografiche uscite a ridosso dei primi anni Ottanta del Novecento – Alien (1979) e Blade Runner (1982), entrambe di Ridley Scott, La Cosa (1982) di John Carpenter e Videodrome (1983) di David Cronenberg – hanno affrontato in maniera del tutto nuova le montanti paure identitarie del periodo costringendole al confronto con alterità sempre più spaventose. In film come questi, di cui vengono qua indagati i concetti di identità, alterità e spazio, si possono cogliere le premesse alla nostra contemporaneità, le radici di un nuovo immaginario.
Prove di disagio
28 marzo 2023 alle 19:53 · Filed under Cybergoth, InnerSpace, Oscurità, Reading and tagged: Controllo sociale, Disagio, Distopia, Infection, Luce oscura, Ridefinizioni alternative
Le ispezioni si susseguono come una medicina distopica cancerogena, consegnano la tua mente e coscienza a un archivio di privazioni e obblighi sottili quanto dilanianti.
I veri pericoli dell’intelligenza artificiale: un dialogo con Nello Cristianini – L’INDISCRETO
25 marzo 2023 alle 18:57 · Filed under Accadimenti, Cognizioni, Creatività, Cybergoth, Digitalizzazioni, Experimental, InnerSpace, Interviste, Matematica, OuterSpace, Postumanismo, Sociale, Sperimentazioni, Tecnologia and tagged: Application Programming Interface, Controllo sociale, Distopia, Francesco D'Isa, Intelligenza Artificiale, Interrogazioni sul reale, Nello Cristianini, Ridefinizioni alternative, Teoremi incalcolabili
Su L’Indiscreto una bella disquisizione di Francesco D’Isa e Nello Cristianini sulle peculiarità – pericoli compresi – delle intelligenze artificiali che s’interfacciano con l’arte. Un estratto:
FD: Come spesso accade, le nuove tecnologie ci costringono ad affrontare vecchi problemi che avevamo messo da parte. Grazie alle intelligenze artificiali (IA) ad esempio, ci siamo chiesti di nuovo cosa sia l’arte, chi sia l’autore, cosa sia l’intelligenza… Riguardo a questo ultimo punto, vediamo nel libro che le IA hanno un’intelligenza di tipo completamente diverso dal nostro: funzionano su base statistica, per esempio nell’imitare i nostri linguaggi. Usano metodi statistici per perseguire scopi scelti da noi – e in un certo senso è in questo modo che dimostrano di essere intelligenti, esibendo la “capacità di un sistema di agire in modo appropriato in un ambiente nuovo e incerto, dove le azioni appropriate sono quelle che aumentano la probabilità di successo”. Ma il modo in cui lo fanno è completamente diverso da come lo facciamo noi umani.
NC: Mi interessava dare una definizione di intelligenza che fosse chiara, operativa, misurabile, che di conseguenza escludesse altri concetti che spesso creano confusione: come l’autocoscienza, l’introspezione, le emozioni. Nella scienza spesso una definizione porta chiarezza e consente progresso, come fu nel caso di “informazione” con Shannon. Finora “il concetto di intelligenza” è stato usato in modo ambiguo, e anche vago: per parlarne scientificamente dobbiamo ‘restringerlo’, e per questo propongo una definizione: l’abilità di comportamento efficace in situazioni mai incontrate prima, ovvero l’abilità di perseguire un obiettivo in situazioni nuove. Jean Piaget la definiva: “sapere cosa fare quando non si sa cosa fare”, ovvero prendere decisioni sensate quando non si ha un copione da seguire. È necessario assumere che un agente abbia un obiettivo, per poter decidere se il suo comportamento è efficace, razionale, o irrazionale: una macchina che sceglie le azioni a caso lanciando una monetina ha un comportamento, ma non uno razionale. Al momento, per capire l’IA è meglio eliminare il discorso sull’uomo, perché è fuorviante, ed evoca un bagaglio emotivo troppo grande. Per ora sarebbe meglio evitare paralleli con l’intelligenza umana, e limitarsi a descrivere le intelligenze artificiali. La nostra tendenza ad antropomorfizzare ci può ingannare, e lo ha fatto per decenni.
FD Nel libro parli di una “scorciatoia”, ovvero l’uso di dati e statistica per sviluppare le IA, un metodo molto divergente rispetto alle vecchie piste che erano legate più alla logica e al ragionamento formale. È grazie a questa scorciatoia che lo sviluppo tecnologico è esploso.
Chi è causa del suo male…
25 marzo 2023 alle 13:55 · Filed under Cybergoth, InnerSpace, Oscurità, OuterSpace, Reading and tagged: Controllo sociale, Distopia, Infection, Luce oscura
Nel controllo esasperato non hai modo di comprendere quanto la paranoia sarà la causa del tuo fault.
Cose in peggioramento
23 marzo 2023 alle 20:13 · Filed under Cybergoth, InnerSpace, Oscurità, OuterSpace, Reading and tagged: Angoscia, Distopia, Luce oscura, Ridefinizioni alternative
Solitari esperimenti di perfezioni plastiche, un simposio sul nulla, una ventata di angoscia da distopia che porta con sé regole matematiche da oppressione…
Presentazione online di “Il giorno dell’uragano”, di Marco Scarlatti, Premio Kipple 2021 | KippleBlog
11 marzo 2023 alle 18:16 · Filed under Creatività, Editoria, Futuro, InnerSpace, Kipple, Letteratura, Oscurità, OuterSpace, Presentazioni, SF and tagged: Avatar, Distopia, Facebook, Giallo, Ksenja Laginja, Liberismo, Lukha B. Kremo, Marco Scarlatti, Premio Kipple, Produco
[Letto su KippleBlog]
Continuano le presentazioni online di Kipple Officina Libraria. Giovedì 16 marzo alle 21.00, sulla pagina FB della casa editrice, Marco Scarlatti presenterà il suo romanzo Il giorno dell’uragano, vincitore del Premio Kipple 2021; saranno presenti nella diretta StreamYard l’editore Lukha B. Kremo, l’editor Sandro Battisti e Ksenja Laginja, autrice della copertina.
Nel dedalo della multicittà, le multinazionali ‒ dopo la messa al bando dei sindacati ‒ sono dotate di confraternite con ruoli di supporto spirituale. Demetra, la Custode dell’Umanità Aziendale del colosso della Buna, scompare. Aveva appena scoperto la storia di suo marito, l’avvocato Leofreddi, con Marlena. Luca Colosimo, il Custode dell’Etica della Buna, viene incaricato di creare una giustificazione plausibile all’esterno. È l’inizio di un’indagine che somiglia molto a un viaggio iniziatico, fra terzine di Nostradamus, rivelazioni intime e la scoperta di una confraternita diversa da tutte le altre. Un percorso che porta il protagonista a riflettere sulla vita e su ciò che è diventata nel mondo pericoloso e contraddittorio attuale, un messaggio allarmante su come l’ottica economica delle multinazionali sia diventata il paradigma che ha già soppiantato il potere delle nazioni, e che l’arte religiosa di raccontare favole sia già stata assimilata dal business, diventando narrativa. L’indimenticabile romanzo vincitore del Premio Kipple di un autore che s’impone all’attenzione del pubblico della fantascienza.
Ci vediamo lì?
Estratto da “Ho bisogno di un lavoro…”, @DelleEloquentiDistopie | non-aligned objects, Delos Digital
11 marzo 2023 alle 08:28 · Filed under Accadimenti, Creatività, eBook, Letteratura, Letture, SF, Sociale, Tecnologia and tagged: Delos Books, Distopia, Intelligenza Artificiale, Interrogazioni sul reale, Liberismo, Lukha B. Kremo, non-aligned objects, Produco, Ridefinizioni alternative
Terzo e ultimo estratto, dopo quello di Irene Drago e Gianfilippo Maria Falsina Lamberti, preso da Delle Eloquenti Distopie, raccolta di racconti da me curata per DelosDigital nell’ambito della collana non-aligned objects; ecco l’incipit di Lukha B. Kremo e una IA, Ho bisogno di un lavoro come un altro, una droga, per credere di essere umano.
Questo racconto è già stato scritto. Ed è già stato letto.
È stato scritto da quella che gli umani definiscono Intelligenza Artificiale. Non chiedetemi cosa significhi, per me è indistinguibile da tutto il resto.
Storia vissuta, scritta e letta. Per cui, passiamo alla sinossi.
Duecentottantanove anni fa uno scienziato pazzo (tutti gli scienziati sono pazzi, solo un pazzo potrebbe pensare il contrario) creò un raggio restringente, che però funzionò male e ridusse la Terra a una dimensione inferiore alla lunghezza di Planck (Avete presente? È la lunghezza minima concepibile dalla scienza; tanto per darvi un’idea, un protone misura circa 1020 misure di Planck. E voi sapete quanto è piccolo un protone, no?).
Insomma, il mondo fu invaso da energia quantica. Non sapete cos’è l’energia quantica? Niente, semplicemente si chiamano così le energie a livello microscopico, energie di elettronvolt. Ma, avendo una Terra di quelle dimensioni, capite che è stato un bel problema. La Terra quindi è ora piena di energia quantica instabile, che la rende molto distorta.
I quantum-umani ora sanno utilizzare in parte l’energia quantica, però anche i mostri quantici, esseri che si formano nutrendosi di energia quantica, molto presente in boschi e foreste pluviali (no, non è questo il momento delle domande, però posso dire che sono malefici perché creano disordine, che alla fine significa morte).
Per controllare questo fenomeno gli umani hanno costruito e programmato dei robot che li assistono in caso di pericolo.
Olyvia, una donna quantum-umana, si trova ai limiti di una grande foresta carica di energia quantica instabile, infestata da mostri quantici che usano strategie di sciame per sopraffare le prede. Strategie di sciame, capite? A me vengono in mente le squadracce.
Nonostante tutte le precauzioni, succede che Olyvia venga catturata dai mostri quantici della foresta.
A questo punto c’è il seguito del racconto… La quantum-umana Olyvia si stacca dal metaverso quantico che ha pagato caro e torna nel buon vecchio, placido, maleodorante mondo, senza mostri quantistici né foreste infestate. Si stacca perché il suo angelo custode (senza ali e senza vestito bianco) vuole che lei faccia un compito per ieri. Però ieri è passato, e questa non è una bella notizia.
L’angelo custode l’accarezza benevolmente (in modo virtuale, s’intende): è dispiaciutissimo e farà di tutto per aiutarla.
— Aiutarmi, signor Nolente?
— Certo, a trovarti un nuovo lavoro, migliore di questo.
Olyvia fa l’espressione che aveva fatto quando aveva visto il primo mostro quantico.
— Mi sta dicendo che non lavoro più per lei?
— No, è già così. La consegna è scaduta ieri. Presto ti passerò le nuove proposte che mi arriveranno.
— Ma io non posso stare senza stipendio, io…
— Lo so benissimo, cara, che non puoi. Per questo le proposte non mancheranno.
Il libro digitale è in vendita sul DelosStore e su tutti gli altri market online al prezzo di 1.99€; qui tutti i libri della collana.
Estratto da “Mystery box”, @DelleEloquentiDistopie | non-aligned objects, Delos Digital
10 marzo 2023 alle 08:21 · Filed under Creatività, eBook, Futuro, Letteratura, Letture, SF, Sociale and tagged: Delos Books, Distopia, Gianfilippo Maria Falsina Lamberti, Interrogazioni sul reale, Liberismo, non-aligned objects, Produco, Ridefinizioni alternative
Secondo estratto, dopo quello di Irene Drago, da Delle Eloquenti Distopie, raccolta di racconti da me curata per DelosDigital nell’ambito della collana non-aligned objects; ecco l’incipit di “Mystery box”, di Gianfilippo Maria Falsina Lamberti.
Mi chiamo Achille Santi, sono nato vicino a Milano circa ventotto anni fa e ho lavorato fin da ragazzino presso la Hermes Delivery Services.
Amo il mio lavoro.
Quando mandai la domanda per l’assunzione e studiavo ancora presso un istituto professionale online, il professor Linguetti, il mio insegnante di Storia, raccontava a lezione di come la rivoluzione del marketing avesse portato la popolazione a suddividersi tra dispensatori e consumatori di servizi, rivelandoci che in realtà i privilegiati erano i primi.— Coloro che dispensano servizi operano il bene del mercato, lo fanno girare come avrebbero detto nel secolo scorso! — spiegava sorridendo, ipersaturato sullo schermo del mio personal computer — Il consumatore lo alimenta, è vero, ma i suoi alti consumi rischiano di gravare sulla produzione. Voi, giovani ”dispensatori”, siete destinati a produrre e consegnare, non dovete farvi raggirare dal desiderio consumistico, dovete lavorare per esso senza ambire a lussi che non potete permettervi! Anche voi consumerete, ma quanto basta per avere una vita serena e priva di distrazioni dal lavoro.
Ero uno studente attento e appassionato, poiché conscio delle scarse possibilità della mia famiglia e del fatto che solo la dedizione e l’impegno mi avrebbero permesso di ottenere maggior benessere. Essere un cittadino di seconda classe non è un’infamia, ma un ottimo spunto da cui partire. Un tempo esisteva la distinzione tra ricchi, benestanti e poveri, ma oggi ci riconosciamo solo in due categorie senza alcuna accezione positiva o negativa, solo differenti ruoli. Sono ancora vivi i ricordi dei drammi portati dalla lotta di classe nei secoli passati, ma fortunatamente il sistema e l’uomo hanno saputo rinnovarsi, comprendendo che ognuno è al proprio posto se non si hanno gli obiettivi sbagliati.
— Santi, è sicuro di voler abbandonare gli studi? — Mi disse Linguetti quando gli comunicai di essere stato assunto dalla Hermes Delivery Services.
— Più sicuro che mai.
— Interrompere gli studi così giovane potrebbe comprometterle la possibilità di una buona carriera. La sua famiglia non ha bisogno che lei inizi a lavorare già ora e soprattutto non è necessario che lei accetti un lavoro così poco stimolante e remunerato come quello del magazziniere.
— È stato lei a insegnarmi che la virtù sta nell’abnegazione. Chi è ricco sta al computer, chi lavora lo fa al computer, mentre io ho invece l’opportunità di fare qualcosa di vero, di manuale!
— Quei lavori sono ormai svolti prevalentemente dalle macchine…
— …così come le intelligenze artificiali stanno sempre più sostituendo gli insegnanti, ma questo non la priva del piacere e dell’entusiasmo del suo lavoro! La qualità non è replicabile.
Il professor Linguetti abbassò lo sguardo, il che significava che stava attentamente riflettendo su ciò che doveva dire, ma si limitò ad augurarmi buona fortuna aggiungendo: — Lei è brillante, Santi, ma rammenti che le piccole ambizioni celano grandi ambizioni.
Ciò detto si disconnesse.
Il libro digitale è in vendita sul DelosStore e su tutti gli altri market online al prezzo di 1.99€; qui tutti i libri della collana.
Estratto del racconto di Irene Drago in “Delle Eloquenti Distopie” vol. 1
9 marzo 2023 alle 11:06 · Filed under Creatività, eBook, Experimental, Futuro, InnerSpace, Letteratura, Letture, Oscurità, OuterSpace, SF, Sociale and tagged: Delos Books, Distopia, Interrogazioni sul reale, Luce oscura, Mariasilvia Iovine, non-aligned objects, Produco, Ridefinizioni alternative
Pochi giorni fa è uscito per DelosDigital, nella collana non-aligned objects, l’antologia Delle Eloquenti Distopie, il primo volume di una serie di indagini distopiche; in questa prima iterazione tre autori si sono misurati col tema, in particolare voglio presentarvi un estratto di Irene Drago che ho preso dal suo racconto Diapason, così, giusto per parlare ancora di quest’opera che ho amato curare:
— Io piaccio alla gente. Si fidano di me. Anche senza ID, precedenti…
— A me non piaci — precisò lei. — Semmai mi incuriosisci.
Ah, certo.
CoccolARe aveva memorizzato il loro rifiuto e questa volta proponeva l’atmosfera autunnale di un cottage standard, odore di torta di mele, tisane calde, libri di carta e il sollievo artificioso di non essere come gli altri.
Perlomeno non rischio di venire sul divano.
Quanto vorrei non essere così.
— Cosa fai davvero nella vita? — inclinava la testa da un lato e lui sentì pizzicargli il polso. Prese consapevolezza del suo odore sotto il profumo, e crebbe a poco a poco la necessità di affondare un’altra volta dentro di lei. L’odore era qualcosa che si imponeva di non ricordare mai, negli incontri estemporanei che affrontava distrattamente, pensando ad altro.
— La relazione poliamorosa, perdonami, non me la bevo — continuava lei. Il pouf grigio scuro le stringeva le spalle.
Per ricomporti e tenerti insieme.
— Sono un ingegnere, ho messo su qualche progetto.
— Faccio cose, vedo gente — citò lei.
Il legno finto, le pietre delle pareti smussate da ombre artificiali, la registrazione della pioggia ogni tanto aveva un glitch e scrocchiava. L’idea che fossero osservati e venduti in qualche sottocategoria pornosentimentale gli era rimasta appiccicata al cervello. Corinna di certo li teneva d’occhio, pronta a intervenire se lei avesse avuto bisogno di qualcosa, perché il legame che aveva intuito andava oltre il lavoro, ma solo da una parte, come nelle più tragiche storie d’amore.
— Stavolta vieni con me? Anche con uno sciame di FLO, se vuoi.
Il bosco finto della finestra socchiusa ebbe un’increspatura e dall’altra parte si sentì un tonfo. Una fessura sibilava nella stanza l’odore di pioggia – qualche miscuglio di ozono e foglie morte che ammucchiate in un secchio olezzavano malinconie.A casa, il parquet scricchiolava come al solito, e insinuarsi al buio per le scale del seminterrato, orientandosi solo con i gemiti del legno, lo aiutava a lasciare indietro gli altri e pensare solo a lei.
Alessandra.
I nomi sono un costrutto sociale, l’insieme di suoni e balbettii che ti impongono i tuoi genitori per iniziare a incasellarti fin da subito nel mondo, segnalando dove finisci tu e dove inizia il resto.
— Bentornato.
Lo schermo della porta blindata era un saluto severo e impersonale, per andare oltre erano necessari dati più complessi delle aberranti stronzate richieste agli Adulti Registrati. Le altre porte erano spente, da una sola, dall’altro lato del corridoio, filtrava la luce violetta che usavano i manutentori per occuparsi della macchina.
È passato del tempo da quando siamo venuti qui.
— Lasciami stare, Freddi, non sei neanche qui davvero. — di nuovo il suo anello, ma questa volta non era un caso: immergersi nella vasca di galleggiamento lo obbligò alle solite contorsioni mentre la macchina attorno a lui si risvegliava. Strinse l’anello come se ne andasse della sua vita e in parte era davvero così. Il diapason sopra di lui era una colonna di articolazioni e fasci metallici che poco avevano a che vedere con l’idea iniziale, l’idea geniale, quella che capita una sola volta nella vita, quella che devi perseguire altrimenti sarai per sempre un fallito come gli altri.
Il libro digitale è in vendita sul DelosStore e su tutti gli altri market online al prezzo di 1.99€; qui tutti i libri della collana.
L’Avenir – La Ville
9 marzo 2023 alle 08:04 · Filed under Cybergoth, InnerSpace, Oscurità, OuterSpace, Tersicore and tagged: Darkwave, Distopia, EBM, L'Avenir, Luce oscura, Ridefinizioni alternative, Video
Distopia che intesse il tessuto del reale.