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NeXT Hyper ObscureArchivio per Edgar Allan Poe
Cut-Up Publishing presenta “Il Corvo e tutte le poesie” di Edgar Allan Poe | HorrorMagazine
Su HorrorMagazine la segnalazione di una nuova pubblicazione per CutUp: Il Corvo e tutte le poesie, di Edgar Allan Poe. Un grimorio dei versi di quest’artista che non smette, a 170 e più anni dalla morte, di essere seminale.
Sono state qui raccolte tutte le opere in versi di Poe, da Tamerlano e Altre Poesie (1827), Al Aaraaf, Tamerlano e Poesie Minori (1829), Poesie (1831) fino a Il Corvo e Altre Poesie (1845), tradotte dal Premio Elgin Award e due volte Premio Bram Stoker Award Alessandro Manzetti.
Non mancano contenuti extra sorprendenti: libere interpretazioni di quattro delle poesie di Poe da parte dei poeti Linda D. Addison (Premio Bram Stoker Award alla Carriera) e Alessandro Manzetti. Il volume è arricchito inoltre da illustrazioni interne tematiche realizzate dal disegnatore Stefano Cardoselli. Un libro magnifico da collezionare e conservare con cura.
Il terrore cosmico da Poe a Lovecraft: disponibile l’ebook gratuito | HorrorMagazine
Su HorrorMagazine la segnalazione di Il terrore cosmico da Poe a Lovecraft , saggio di Sandro D. Fossemò scaricabile online. L’introduzione è di Cesare Buttaboni ed è possibile scaricarlo qui.
Ho sempre amato quella terribile paura proveniente da una natura avversa e ignota che proviene da un cosmo abissale, dove la razionalità non riesce a dare una vera interpretazione. Basta pensare alla fantascienza orrifica con il fascino di creature aliene e tentacolari che possono intrappolarci in qualsiasi momento per distruggerci. Quando nel caos universale non c’è alcuna difesa per la vita umana nasce il coinvolgente “terrore cosmico”. Poe e Lovecraft hanno saputo interpretare con diversi punti di vista e con capacità artistiche questo dramma esistenziale che nella loro immaginazione si manifesta in modo onirico e geniale.
Thomas Ligotti: Nato nella paura – Ver Sacrum
Su VerSacrum una recensione di Cesare Buttaboni a Nato nella paura, saggio di Thomas Ligotti che getta luce sulla sua anima. Un estratto, che cita insieme i tre personali maggiori autori weird di sempre (non è un caso):
“Probabilmente, il fattore più importante tra quelli che mi hanno avvicinato alla scrittura in generale è l’esaurimento a cui accennavo prima. È successo nell’agosto del 1970, per colpa del consumo massiccio di droga e alcol, che in ogni caso hanno fatto solo da catalizzatori a un destino che prima o poi mi sarebbe toccato, ipersensibile e lunatico com’ero. Prima non mi interessava né leggere né scrivere, sebbene a scuola riuscissi bene in entrambe le cose; dopo, leggere e scrivere è diventato l’unico modo in cui riuscivo ad alterare il mio stato mentale senza avere paura, o perlomeno quella paura estrema, di perdere completamente il senno. La mia malattia si chiama agorafobia; in parte è ereditaria e continuo a sperimentarne i sintomi, tra i quali gli attacchi di panico e un generico senso di irrealtà.”
Questo è un estratto significativo di un’intervista che potete trovare nel recente volume di Thomas Ligotti Nato nella paura pubblicato da Il Saggiatore (editore che sta facendo conoscere Ligotti nel nostro paese mentre le edizioni Elatra rimangono ancora troppo di nicchia). Finalmente il lettore italiano ha la possibilità di farsi un’idea del vissuto sofferto di questo controverso scrittore. Ne è passata di acqua sotto i ponti da quando Poppy Z. Brite scrisse la celebre domanda “Are You Out There, Thomas Ligotti?”. Oggi anche grazie alla serie True Detective il suo nome è stato sdoganato. Da queste pagine emerge la sua particolare concezione del weird e della vita. Lettore compulsivo, almeno fino a un certo punto della sua esistenza, della letteratura horror più oscura Ligotti resta fondamentalmente legato a Poe e Lovecraft e lontano da Stephen King (chi pensa che sia invidioso del successo di Stephen King è completamente fuori strada). Il volume è diviso in 4 parti: la prima parte Incubi incantatori copre il periodo dal 1988 al 1991, la successiva Questo carrozzone di carne si svolge nel triennio 2000-2003, Una demenza necessaria contiene interviste effettuate nell’arco temporale 2004-2011 e infine troviamo il capitolo che dà il titolo a questo libro ovvero Nato nella paura racchiuso nel biennio 2011-2013. Leggendo queste interviste si possono ricavare alcune informazioni interessanti: ne viene fuori la figura di un cultore di maestri del fantastico come Arthur Machen e Algernon Blackwood, anche se fu Shirley Jackson a farlo appassionare alla narrativa weird con il suo romanzo L’incubo di Hill House, Ligotti essendo un grande fan del film di Robert Wise.
Odoya Editore presenta “La vera storia di Edgar Allan Poe” | HorrorMagazine
Su HorrorMagazine la segnalazione di La vera storia di Edgar Allan Poe, prima biografia italiana scritta da Teresa Campi, che ci racconta la vita travagliata di Poe, i suoi sogni e le sue speranze, i suoi amici e i suoi amori e il continuo desiderio di lavorare in proprio.
La chiave per decifrare il mistero Edgar Allan Poe è introvabile. La teneva in tasca lui stesso quando fu trovato riverso su un marciapiede di Baltimora: fu malmenato, derubato o assassinato? Sarebbe morto comunque perché malato? Alcolismo, depressione, perversione, mania di persecuzione: che nome dare alla sua malattia? Di sicuro ne aveva una: la Letteratura, alla quale sacrificò denaro, amore, prestigio.
Il termometro della febbre si chiamava Poesia e lo scopo della guarigione Bellezza, intesa come verità, aspirazione eterna, fine ultimo dell’uomo, da ricercarsi ovunque, persino nella deformità, nel grottesco, nell’intelligenza analitica e negli abissi del cuore umano. Edgar Allan Poe fu soprattutto un veggente: anticipò la critica moderna e generi letterari come la detective story e il gotico moderno, in una società – quella americana degli inizi dell’Ottocento – priva di una cultura nazionale, che sarebbe sprofondata, da lì a poco, nella tragedia della Guerra Civile.
Come autore fu disprezzato dai più; costretto ai margini come giornalista, non pubblicò mai per intero una raccolta né di racconti, né di poesie. Solo nel suo ultimo anno di vita conobbe una certa fama grazie alla poesia Il Corvo, composta come estremo “graffio” al mondo che lo ignorava. Abbandonato a più riprese dagli affetti più cari, assaporò l’amore solo per essere costretto a separarsene. In vita sua guadagnò poco più di 300 dollari e scrisse i suoi migliori racconti sotto l’urgenza della fame e del freddo: tanto gli costò il suo posto nella letteratura mondiale.
Spettri di frontiera | ThrillerMagazine
Su ThrillerMagazine la segnalazione di Spettri di frontiera, raccolta di racconti di Ambrose Bierce, con testo originale a fronte.
Ambrose Bierce scrisse numerosi racconti dell’orrore e del soprannaturale, generi che riflettevano il suo profondo tormento interiore. Questa raccolta contiene molte tra le sue più suggestive storie di fantasmi e di case infestate: morbose, ciniche, inquietanti, capaci di trascinare il lettore nelle regioni crepuscolari dello spirito e nei più oscuri recessi della mente. Opere cariche di terrore ma, al contempo, pervase di tetra ironia, con echi di Poe, del romanzo gotico e dei racconti romantici, dotate dell’impronta inconfondibile di un autore che ha conosciuto di persona gli spettri che da sempre tormentano l’umanità. I personaggi di Bierce – poeti posseduti, vili aristocratici, professionisti abbietti, corpi rianimati, malfattori perseguitati – vivono in un mondo misero e perverso. Che si tratti di omicidi, vendette dall’oltretomba, sparizioni inspiegabili, dimore infestate o anime inquiete, le storie di Bierce rappresentano uno dei migliori esempi di narrativa soprannaturale di tutti i tempi e hanno ispirato autori come Robert W. Chambers e H.P. Lovecraft.
Adiaphora Edizioni presenta “Spettri di frontiera” | HorrorMagazine
Su HorrorMagazine la segnalazione di Spettri di frontiera, raccolta di brevi racconti scritti da Ambrose Bierce. In libreria dal 10 dicembre…
Ambrose Bierce scrisse numerosi racconti dell’orrore e del soprannaturale, generi che riflettevano il suo profondo tormento interiore. Questa raccolta contiene molte tra le sue più suggestive storie di fantasmi e di case infestate: morbose, ciniche, inquietanti, capaci di trascinare il lettore nelle regioni crepuscolari dello spirito e nei più oscuri recessi della mente.
Opere cariche di terrore ma, al contempo, pervase di tetra ironia, con echi di Poe, del romanzo gotico e dei racconti romantici, dotate dell’impronta inconfondibile di un autore che ha conosciuto di persona gli spettri che da sempre tormentano l’umanità.I personaggi di Bierce — poeti posseduti, vili aristocratici, professionisti abbietti, corpi rianimati, malfattori perseguitati — vivono in un mondo misero e perverso. Che si tratti di omicidi, vendette dall’oltretomba, sparizioni inspiegabili, dimore infestate o anime inquiete, le storie di Bierce rappresentano uno dei migliori esempi di narrativa soprannaturale di tutti i tempi e hanno ispirato autori come Robert W. Chambers e H.P. Lovecraft.
Independent Legions presenta “Il corvo e tutte le poesie” | HorrorMagazine
Su HorrorMagazine la segnalazione di una nuova pubblicazione per Independent Legions: Il corvo e tutte le poesie, chiaramente un’opera che è su Edgar Allan Poe. La quarta:
Independent Legions presenta Il corvo e tutte le poesie, la raccolta dei versi di Edgar Allan Poe. Le poesie sono tradotte dal poeta Premio Bram Stoker Award e Elgin Award Alessandro Manzetti.
Contenuti Extra: Le libere reinterpretazioni di Alessandro Manzetti delle poesie: Il Corvo (The Raven), La Dormiente (The Sleeper) e Annabel Lee (Annabel Lee). Edizione Collection a tiratura limitata (200 copie) e copie numerate.
Lo scrittore dell’abisso | Pulp libri
Recensione di Walter Catalano a Terrore degli abissi e Acque profonde, opere di Edizioni Hypnos che racchiudono i racconti di mare scritti da William Hope Hodgson. La trattazione fa un quadro anche della vita dell’autore. Su PulpLibri.
In questo campo Hodgson fu autore innovativo e originale nei registri del fantastico e del weird che seppe articolare essenzialmente in tre direzioni: l’horror cosmico dei suoi romanzi maggiori, La casa sull’abisso (1908) e La terra dell’eterna notte (1912), che profonda influenza avrebbe avuto su H. P. Lovecraft e tutti i suoi seguaci; il mystery sovrannaturale, con i racconti dedicati a Thomas Carnacki, l’ennesimo detective dell’occulto da affiancare al Martin Hesselius di Le Fanu, al Jules De Grandin di Seabury Quinn, all’Harry Dickson di Jean Ray, al Principe Zaleski di M.P. Shiel, al Van Helsing di Bram Stoker, ma soprattutto al Phisician Extraordinary per antonomasia, il contemporaneo John Silence di Algernon Blackwood. A differenza di questi ultimi, però, Carnacki, mantiene un piglio ironico e disincantato nei confronti del fantasma di turno che disinfesta utilizzando, a preferenza delle arcane conoscenze esoteriche, strumenti parascientifici di ispirazione assolutamente positivista come il pentacolo elettrico (innovazione di quelli tradizionali dei grimoire), la barriera cromatica e altre affini diavolerie metapsichiche della Seconda rivoluzione industriale. Infine si annovera il weird marinaresco, nella tradizione del “Manoscritto trovato in una bottiglia” e del Gordon Pym di Poe, dei suoi romanzi Naufragio nell’ignoto (1907), I pirati fantasma (1909) e della gran parte dei suoi racconti.
Nicola Pesce Editore presenta The Black Cat di Edgar Allan Poe adattato da Nino Cammarata | FantasyMagazine
Su FantasyMagazine la segnalazione del fumetto Black cat, tratto dal celebre racconto di Edgar Allan Poe, su adattamento di Nino Cammarata. La quarta:
The Black Cat è un racconto fra i più celebri di Edgar Allan Poe, pubblicato per la prima volta nell’agosto del 1843 sul «The Saturday Even Post».
La storia assume le vesti della confessione di un omicida condannato a morte. Si tratta di un uomo che – pur sapendo che non verrà creduto – vuole rivelare al mondo il tragico resoconto di quanto accadutogli, per sgravarsi la coscienza e condividere l’orrore vissuto: un espediente letterario che si ritroverà spesso in molti fra i racconti brevi di Howard Phillips Lovecraft.
Una tragica catena di eventi aveva infatti portato il suo animo gentile a mutare in quello di un assassino intemperante e perverso, vittima delle sue stesse paranoie. Egli racconta, infatti, di essere stato un uomo perbene, di aver avuto una grande passione per gli animali, in particolare per il suo gatto nero. Poi però, lo spettro dell’alcool ha cominciato ad aleggiare sulla sua vita, peggiorandone l’indole e rendendolo via via più succube, finché una sera…