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Fantasmagoria: fantasmi nella rete | FantasyMagazine
Su FantasyMagazine la segnalazione di una web-series nata durante il lockdown: Fantasmagoria. Eccone una breve descrizione e la prima puntata:
Fantasmagoria è una serie docu-fiction di impianto fortemente narrativo che mira a sviscerare delle leggende urbane italiane analizzandole in una maniera particolare, usando espedienti narrativi e visivi, avvicinando così il prodotto alla reale definizione di fantasmagoria del vocabolario, ovvero: un rapido susseguirsi di immagini, suoni, colori, oggetti, azioni che colpiscono vivamente i sensi e la fantasia. La modalità documentaristica permette di unire la didattica alla fascinazione rendendo l’approccio storico di facile assimilazione per lo spettatore. Alessio Giorgi è videomaker da oltre 23 anni e quando ha cominciato a pubblicare su YouTube faceva qualcosa che in Italia ancora non faceva nessuno, ovvero recensire film dell’orrore. Oggi il suo canale ha superato il milione di visualizzazioni e la sua missione è quella di far scoprire alle nuove generazioni piccole grandi perle cinematografiche del passato, utilizzando un linguaggio semplice e alla mano.
L’idea di recuperare il folklore italiano è poco battuta ed è solitamente retaggio di pessimi scrittori da bancarella ma Fantasmagoria affronta l’eredità della tradizione gotica con un diverso punto di vista, macabro si, ma anche analitico, cercando di impedire la scomparsa di alcune incredibili leggende popolari della nostra penisola.
Una Tomba per gli alieni: Uduvicio Atanagi – Bianchissima – Io sono 143
La stanza era nera, così nera che non riusciva a percepirne i confini, eppure sapeva che era una stanza, era la sua funzione. Dentro alla stanza c’era Rut con delle cuffie gialle. Sembrava fluttuare perché il pavimento non si distingueva dal soffitto e dai muri. Rut Ripeteva delle sequenze numeriche, dalla bocca le uscivano dei filamenti bianchi, un ectoplasma pallido che saliva simile a un’alga smossa dalla corrente del mare. In certi momenti Rut aveva la voce di sua mamma, in altri dello zio, poi un suono elettrico, una frequenza, e ancora una voce gutturale, che sembrava la voce di un mostro.
Poi c’era la santa. Bianchissima la vedeva coperta da un telo come quelli che coprono i morti, percepiva i suoi tratti, l’incavo delle orbite, il buco della bocca che succhiava il tessuto. La santa gemeva, Bianchissima si avvicinava, perché vedeva muoversi sotto il telo. Io sono 143, diceva Rut. Quando Bianchissima toglieva il velo ci trovava sotto una specie di bozzolo, la crisalide di una falena che si sta schiudendo, dentro c’erano una luce fortissima bianca, accecante e una luce fortissima nera, accecante, e poi altre luci più piccole, come i fari delle navi lontane che vedi al mare di notte, come delle lucciole strane.
Una Tomba per gli alieni: La trasmissione dei fantasmi
Sul blog di Uduvicio Atanagi un suo brano che racconta una possessione occulta, molto ben dettagliata. I brividi, per chi sa…
Ci nutriamo di fantasmi, o forse sono loro a nutrirsi di noi.
I fantasmi originali, la forma zero potrebbero essere forme esterne, strutture cognitive che si muovono svuotate al di fuori di noi, o forse incluse, parte integrante della nostra struttura.
I fantasmi non sono eterni, alcuni di loro muoiono nel corso del tempo, la loro forza si spegne, si logora. Alcuni sono morti subito, mentre nascevano, alcuni ci trasformano in cimiteri viventi, condannati a portarne le carcasse svuotate, altri vivono fino a che trovano un organismo ospite, una cultura, una lingua dove abitare come gusci psichici.
Chi legge un fantasma gli permette di prendere forma, radicarsi nella sua struttura biologica, innestarsi nella sua struttura energetica.
Alcuni organismi ospite assumono il ruolo riproduttivo. Sono i medium, i sensitivi, coloro che cercano senza sporcare lo stampo, attenti a riportare tutto il possibile, attenti a non romperlo col loro ego.
Questi individui replicano il fantasma donandogli nuove incarnazioni, esponenziali possibilità di mutazione e riproduzione.
Boy, Pedro, Sebastian, Lucio, i nomi che gli diamo, non sono altro che involucri che li contengono. Un mezzo di trasmissione che gli permette l’innesto, e eventualmente la riproduzione.
Forse la nostra funzione è quella di servirli, forse loro vivono per noi e noi per loro. Forse senza di loro non saremmo niente. Finiamo per amarli più della nostra vita, la loro realtà scende come una nebbia, si addensa, si incastra alla nostra.
Ci dormono accanto, ci seguono per mano nei sogni.
Li definiamo e siamo a nostra volta definiti dalle loro forme spettrali, l’apparizione di un volto notturno, l’emergere di un pallore bendato dall’oscurità primordiale che abita il sonno, il dormiveglia, la paralisi, l’oobe.
Haunted Trailer 1995
Un paio di post fa referenziavo un film di più di venti anni fa, Fantasmi. Le atmosfere sono weird, sospese, infestate, e cosa c’è di meglio del trailer per illustrare una pellicola? Sul Tubo è possibile anche vedere l’intero movie, anche se in lingua originale.
The Little Stranger: il trailer dell’horror di Lenny Abrahamson | HorrorMagazine
Su HorrorMagazine il trailer a The Little Stranger, film weird che sembra molto interessante, anche se vi intravedo scenari presi da un’altra pellicola simile, Fantasmi. Vi lascio alle immagini e alle suggestioni, comunque molto belle.
Il Dott. Faraday, figlio di una domestica, si è costruito una vita di quieta rispettabilità come dottore di campagna. Durante la lunga e torrida estate del 1947, viene chiamato per curare un paziente a Hundreds Hall, dove un tempo lavorava sua madre. La casa, dimora per oltre due secoli della famiglia Ayres, è ora in rovina. Ma la giovane signora Ayres e i suoi due figli, Caroline e Roddy, sono perseguitati da qualcosa di ben più terribile di un declino del loro tenore. Quando si prende carico del nuovo paziente, Faraday non ha idea di quanto la storia di quella famiglia sia intrecciata alla sua.