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NeXT Hyper ObscureArchivio per Fields of the Nephilim
And There Will Your Heart Be Also – Fields of the Nephilim cinematic cover
Sul filo delle emozioni e dei ricordi, quando si era…
PINK FLOYD: IVOR WYNNE STADIUM, HAMILTON, VIDEO IN 4K! | PinkFloydItalia
Su PinkFloydItalia un reperto eccezionale, per qualità video e soprattutto audio: il concerto dei Floyd nel 1975, ad Hamilton (Canada); quasi mezz’ora di deliri musicali potentissimi, non immaginavo che i Floyd fossero arrivati a tal punto di perfezione ed efficacia. Vi lascio alle note del post e, in fondo, al video (mieidèi, la nebbia degli ultimi minuti, su Echoes, mi rimanda dritto dritto a ciò che hanno poi fatto i FieldsNephilim).
Il web ogni tanto regala delle forti emozioni, ed è questo il caso di questo incredibile video dei Pink Floyd (di quasi 28 minuti!) girato originariamente in 8mm ed ora scansionato in 2K e 4K del 28 giugno 1975 all’Ivor Wynne Stadium, Hamilton, Ontario Canada pubblicato su YouTube e girato da Jim Kelly “Speedy” in bobine super8 per la sua collezione personale. La conversione in 4k è stata effettuata dal Genesis Museum e la sincronizzazione audio da Ikhnaton e NUFF. Il risultato è spettacolare e.. imbarazzante, perché queste persone meriterebbero di lavorare per i Pink Floyd. Questo è il genere di materiale che i fan si aspetterebbero di trovare nelle pubblicazioni ufficiali.
Fu l’unica volta in cui i Pink Floyd hanno suonato a Hamilton. Mentre la folla di circa 55.000 persone era in delirio, i vicini non lo furono altrettanto. La posizione residenziale di Ivor Wynne è diventata rapidamente un enorme grattacapo. I vicini si sono lamentati del tipo di cose che ci si aspetterebbe da uno spettacolo rock di quelle dimensioni: ubriachezza pubblica, atti osceni, uso di droghe e folla enorme.
Fields of the Nephilim-Wail Of Sumer/And there Will Your Heart Be Also
Sulle onde psichiche dei ricordi di futuro anteriore oscuro.
Fields Of The Nephilim – Elizium :: Le Pietre Miliari di OndaRock
Su OndaRock la recensione a Elizium, il capolavoro dei FieldsNephilim uscito nel ’90. Un estratto:
I Fields Of The Nephilim sono stati una caso unico all’interno della tradizionale scena gothic britannica, dominata da band come i Cure o i Sisters Of Mercy. Una band che inizia a farsi notare dopo che tutti i capolavori dark dei Joy Division, dei Cure o dei Bauhaus erano già stati pubblicati, ma che – anche se arrivando alla fine di un ciclo forse irripetibile – riesce comunque a chiudere nel 1990 (il decennio del post-rock, del britpop e della nuova musica elettronica) con un album sorprendente e attualissimo come “Elizium”.
Carl McCoy, appassionato del cinema di Sergio Leone, voce e fondatore della band, crea un originalissimo ibrido dark-western con sonorità dilatate chiaramente influenzate dalla psichedelia britannica e decisamente lontane da ogni legame con la cultura hippie. Uno stile, semmai, molto più prossimo ai mondi gotici di Edgar Allan Poe e Howard Phillips Lovecraft o agli scenari esoterici di Aleister Crowley.
Dopo due ottimi Lp come “Dawnrazor” (1987) e “The Nephilim” (1988), la band britannica porta a compimento definitivo il suo percorso con “Elizium” (1990), pietra miliare assoluta di tutta la scena gothic per originalità, poesia maledetta e potenza sonora, alla stregua dei grandi capolavori del genere. Ritmi rapidi post-punk coesistono con improvvisi trip lisergici, neri, maestosi e inquietanti, che possono ricordare le sonorità dei tardi Pink Floyd a far da sfondo ai monologhi disperati di Jim Morrison o alle preghiere laiche di Nico.Pur essendo diviso in otto parti, “Elizium” è di fatto un unico viaggio agli inferi, un vero monolite nero senza spiragli di luce. Tra i brani che rendono il disco tanto significativo svetta anzitutto “At The Gates Of Silent Memory”, con un andamento pacato e testi tragici, come una versione dilatata di “The End” dei Doors suonata con la chitarra di David Gilmour. Poesia e orrore si abbracciano per uno dei brani più entusiasmanti della scena gotica. Non è un caso se per ottenere un suono così unico i Fields abbiano dovuto ricorrere al produttore Andy Jackson, già collaboratore proprio dei Pink Floyd.
In “Submission” chitarre in crescendo evocano gli Swans di “White Light From The Mouth Of Infinity” per poi aprirsi in “Sumerland (What Dreams May Come)”, il brano più lungo della loro discografia (undici minuti), con suoni ora lenti e avvolgenti, ora martellanti, ispirati allo stesso modo sia ai Cure che ai Sisters Of Mercy.
“And There Will Your Heart Be Also” è uno dei loro capolavori: una ballatona dark che strappa il cuore dal petto per quanto sia straziante e malinconica, con testi che rappresentano un sunto assoluto della condizione umana, perennemente in bilico tra la solitudine e la speranza di poter vivere brevi momenti di felicità.In mezzo a questi brani-fiume, a questi lunghi e oscuri flussi di coscienza, si situano – come intermezzi – le tracce più brevi, più tipicamente post punk, come “For Her Light” e “(Paradise Regained)”, autentiche scorribande di chitarra che si intersecano perfettamente come tasselli di un mosaico, rigidamente di colore nero.
Fields Of The Nephilim “24th Moment” + “Dawnrazor” (live @Castle Party 2016)
La catarsi giusta, siderale e mistica, nel profondo dello spaziotempo aggrovigliato. L’appuntamento è alla prossima festa del buio, ché ora ogni bellezza è sfumata.
Fields of the Nephilim- Last exit for the lost 14 December 2022 Edinburgh
Lo splendore oscuro e potente dei FOTN per questo solstizio.
Fields Of The Nephilim – Chord Of Souls (live) Manchester Ritz 16/12/2022
Due giorni fa. L’energia buia del solstizio richiede la festa dei Saturnali.
Fields of the Nephilim- Endemoniada 14 December 2022 Edinburgh
Questo è lo spettacolo catartico, eggregorico, che i FOTN hanno dato solo due sere fa. Le sentite anche voi le ondate psichiche che arrivano?