HyperHouse
NeXT Hyper ObscureArchivio per Folk
Arditi – The Earth Shall Tremble Under the Tramp of Our Feet
Il passo disumano percuote il terreno, con precisione micidiale orienta e devasta.
Wardruna – Skugge (Shadow), Official Lyric video
Il mondo esoterico delle rune mitigate dal freddo intollerabile, mentre il crepuscolo incipiente rende gioia il sopravvivere.
Recensioni: “La caduta di Artù” di J.r.r. Tolkien
Su Hyperborea la recensione a un singolare lavoro – postumo – di JRR Tolkien: La caduta di Artù, che è una raccolta poetica avulsa dal contesto SignoreAnelli ma che, in virtù della sua referenzialità al Beowulf, una qualche attinenza l’ha avuta di certo; forse è stato un lavoro di contorno e preparatorio per fissare le idee del LOTR? Vi lascio alla rece:
Non è un romanzo, e nemmeno un racconto o una raccolta; è un poema, per di più incompiuto. Meglio ancora: la silloge delle versioni che di esso Tolkien aveva redatto, riordinate dal figlio Cristopher secondo una papabile cronologia desunta da appunti e lettere (la stesura risalirebbe, in questo senso, alla prima metà degli anni ‘30). Infine, “La caduta…” non ha nulla a che spartire con l’oramai familiare universo di Arda. Viceversa, quello che abbiamo per le mani risulta essere un testo difficile, composto da circa un migliaio di versi e suddiviso in cinque canti che – in un inglese moderno ma ricco di arcaismi – tenta di recuperare tramite l’uso del metro germanico desunto dal Beowulf la forma degli antichi poemi allitterativi dell’Inghilterra medievale, applicandola alla materia arturiana.
Ecco tuttavia l’occasione, spesso occultata dalla fama acquisita dalle vicende dell’Anello, di osservare da vicino uno dei lati precipui del Professore di Oxford: lo studio filologico, il recupero e il vero e proprio restauro linguistico delle vestigia altomedievali britanniche, e la sua applicazione a una produzione personale. Un lavoro intento al quale l’avremmo potuto cogliere anche in tempi appena anteriori, quando scrisse “The Lay of Aotrou and Itroun”, anch’esso incompiuto, a imitazione degli antichi lai bretoni.L’altro aspetto da ricordare è infine la valenza archetipica che assume la materia arturiana nella versione di Tolkien, che usualmente avverso alle interpretazioni allegoriche o metaforiche, in questo caso fa mostra di non aver paura della potenza dei simboli, utilizzati con esemplare chiarezza a mo’ di guida interpretativa per il suo testo.
Un volume certo non pienamente fruibile nelle sue potenzialità da chi non abbia familiarità con la ricerca linguistica e filologica, “The Fall of Arthur”, ma comunque un pezzo notevole della produzione tolkieniana relativa ai suoi interessi e di autore e di medievista. Recuperarlo e studiarlo, non potrà che confermare il lettore nella passione per il creatore della Terra di Mezzo.
Calle della Morte – Venezia
Li ho fruiti a lungo un bel po’ di anni fa, folgorato dalla stupenda musica e dalle implicazioni della loro amicizia avvenuta tramite canali inconsueti, quella particolari condizioni di serendipità che non t’immagineresti mai… Embé, ascoltateli!
Spiritual Front – Bastard Angel
Ho frequentato musicalmente gli Spiritual Front assai tangenzialmente ai miei gusti musicali, eppure li ho visti un paio di volte, cose non avvenute con talune band che amo alla follia. Un bel video a firma di un regista eccezionale, Mariano Equizzi.