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Franci Conforti e il Premio Odissea 2020 – Associazione World SF Italia
Sul sito della WorldSF Italia è stata pubblicata una bella intervista di Filippo Radogna a Franci Conforti, fresca covincitrice con il suo romanzo Eden del Premio Odissea 2020. Uno stralcio della chiacchierata.
L’approccio di Franci Conforti con la scrittura e con la lettura è a tutto tondo: fantastico, scientifico e politico – sociale, dei diritti e della tutela della persona e dell’ambiente (è molto sensibile al movimento ecologista che rimane uno dei suoi cavalli di battaglia). Biologa, autrice di romanzi e racconti di fantascienza molto apprezzati, giornalista professionista, è docente all’Accademia di Belle arti di Milano, città dove vive da molti anni dopo essersi trasferita dal Cairo, la capitale dell’Egitto, dove è nata. Legge di tutto e adora i manuali e i saggi scientifici, colleziona libri e conchiglie, ama la conversazione e le uscite notturne, i giochi di ruolo e gli animali (ha passato la vita tra gli husky), sogna di viaggiare anche se è sempre in giro per lavoro, è sposata, ha un figlio, ascolta musica di vario genere, ha praticato vari sport dal nuoto, alla vela, allo sci sino all’equitazione e oggi quando ha tempo trae giovamento da lunghe e riflessive camminate (rigorosamente con la mascherina).
Per prima cosa mi sembra giusto farti i complimenti per la nuova vittoria al Premio Odissea 2020 -ex aequo con Nino Martino- con il romanzo, in pubblicazione da Delos, “Eden”. Avevi già vinto nel 2016, te lo aspettavi?
La verità? Sono profondamente pessimista, è una difesa dalle disillusioni. Quindi no, non me lo aspettavo; mi vietavo di sperarlo e anche di pensarlo. È stata una grande gioia. Grazie a Delos e a chi ha letto i nostri lavori.La scorsa volta trionfasti con “Spettri e altre vittime di mia cugina Matilde” (Delos Digital) un testo urban fantasy con spettri e storie di misteri, un omaggio a Dino Buzzati. Come mai proprio all’autore de “Il deserto dei Tartari”, cosa ti accomuna a lui?
È uno degli scrittori che porto sempre con me. Anzi, è l’unico chevive con me. Anni fa scoprii che la casa in cui abito è stata sua. Qui ha scritto proprio “Il deserto dei Tartari” che hai appena citato e il suo fantasma infesta la mia cucina. Una presenza critica, sia chiaro. Mi guarda perplesso, abbassando gli angoli della bocca. Ha da ridire sulla qualità del mio lavoro, non sul genere. La fantascienza gli piace. Per il resto credo avrebbe preferito una convivente diversa. Che so, una donna di mondo o una cultista di Osiride. Avere me la considera un po’ una sfiga. Però, qualche giorno fa è stato il suo compleanno (il 16 ottobre) e come sempre abbiamo festeggiato. Luci soffuse, candele, un buon bicchiere. Sono le serate in cui si fa pace.
Ultimi giorni per acquistare! – Nelle edicole Strani Mondi, un’antologia che farà storia | Fantascienza.com
ULTIMI GIORNI IN EDICOLA!
Su Fantascienza.com la segnalazione dell’Urania Millemondi di luglio, intitolato StraniMondi. Una raccolta di 17 autori e 15 racconti che segnano lo stato d’avanzamento della SF nostrana; a bordo mi trovo in ottima compagnia di molta crema attuale fantascientifica, come Lukha B. Kremo, Giulia Abbate ed Elena Di Fazio, Franci Conforti, Davide Del Popolo Riolo, Nicola Fantini, Clelia Farris, Lorenzo Fontana e Andrea Tortoreto, Maico Morellini, Piero Schiavo Campo, Dario Tonani, Claudio Vastano, Alessandro Vietti, Alain Voudì. L’iniziativa di Franco Forte, con la cover di Franco Brambilla e l’appendice di Silvio Sosio, testimonia l’impegno editoriale di chi crede nel genere, cui ognuno di noi autori coinvolti ha cercato di rispondere il più professionalmente possibile. Ora la parola passa a voi lettori, calatevi numerosi in questo strano mondo che vi aspetta, composito e tentacolare: è un momento importante per il genere, chi può risponda! Grazie a tutti, coinvolti editoriali e lettori.
Nell’articolo di Fantascienza.com sono riportati gli incipit di ogni racconto; qui sotto potete leggere parte del mio, ambientato nel metamondo Impero Connettivo. Permettetemi di vibrare di gioia…
La visione di una vallata rocciosa si aprì improvvisa sotto di lui. Il plenipotenziario Sillax si trovò impreparato nel gestire la vertigine di luce che lo abbacinò con violenza: la schermatura ionica della cabina di pilotaggio dell’Apostata non bastò a proteggere lui e l’equipaggio e vibrò di bassa frequenza per alcuni istanti, mentre Sillax se ne restava impettito in plancia. Non poté fare a meno di ammirare, per qualche fuggevole istante, la selvaggia suggestione del panorama desertico sottostante e poi, più in là, lo spazioporto che si apriva al loro attracco: sedici dimensioni quantiche erano avvolte in un lago di collasso frattalizzato e l’orizzonte si rincorreva nei suoi impianti craniali per istanti successivi, collazionati in landscape di matematica esoterica. Il vettore imperiale, l’Apostata, era uscito dalle officine dell’imperatore Totka_II e utilizzava la tecnica a induzione olografica, raffinata tecnologia all’avanguardia, anche se non così esasperata come ci si sarebbe aspettati da uno Stato di tale potenza, esteso su ogni magnificazione dell’illusorio reale. L’olografia, in un momento assai prossimo alla singolarità postumana, appariva come un esotismo tecnologico improbabile; ai tempi dell’Impero Connettivo, invece, era assurta a ostentazione tecnologica dell’élite governativa, un’estetica desueta da nomenklatura Soviet.
Mentre i pensieri degli impegni governativi occupavano gran parte della sua attenzione, Sillax si accorse che un meraviglioso senso di solitudine lo stava sopraffacendo: con il fiato interrotto, si stava lasciando rapire dall’impervia intensità del deserto di sabbia e luce, avvertibile ben oltre il trasudo degli schermi ionizzati. Le parole gli morirono in gola, il fascino della sopraffazione psichica che provò per qualche istante gli fece ripercorrere le gioie di lui bambino mentre con la madre, ancora entrambi umani in un ecumene già vasto di postumani, osservava le giostre disegnare giochi da baraccone. Erano spassosi e pregni di trucchi da realtà virtuale da quattro soldi, che però avevano il gran pregio di divertirlo e renderlo curioso, inestimabile risorsa mentale per un futuro che non avrebbe mai immaginato, ma nemmeno sospettato, di longevità.
«Potente, siamo in prossimità dello spazioporto, la prego di accomodarsi nella nicchia di decelerazione.»
Nelle edicole Strani Mondi, un’antologia che farà storia | Fantascienza.com
Su Fantascienza.com la segnalazione dell’Urania Millemondi di luglio, intitolato StraniMondi. Una raccolta di 17 autori e 15 racconti che segnano lo stato d’avanzamento della SF nostrana; a bordo mi trovo in ottima compagnia di molta crema attuale fantascientifica, come Lukha B. Kremo, Giulia Abbate ed Elena Di Fazio, Franci Conforti, Davide Del Popolo Riolo, Nicola Fantini, Clelia Farris, Lorenzo Fontana e Andrea Tortoreto, Maico Morellini, Piero Schiavo Campo, Dario Tonani, Claudio Vastano, Alessandro Vietti, Alain Voudì. L’iniziativa di Franco Forte, con la cover di Franco Brambilla e l’appendice di Silvio Sosio, testimonia l’impegno editoriale di chi crede nel genere, cui ognuno di noi autori coinvolti ha cercato di rispondere il più professionalmente possibile. Ora la parola passa a voi lettori, calatevi numerosi in questo strano mondo che vi aspetta, composito e tentacolare: è un momento importante per il genere, chi può risponda! Grazie a tutti, coinvolti editoriali e lettori.
Nell’articolo di Fantascienza.com sono riportati gli incipit di ogni racconto; qui sotto potete leggere parte del mio, ambientato nel metamondo Impero Connettivo. Permettetemi di vibrare di gioia…
La visione di una vallata rocciosa si aprì improvvisa sotto di lui. Il plenipotenziario Sillax si trovò impreparato nel gestire la vertigine di luce che lo abbacinò con violenza: la schermatura ionica della cabina di pilotaggio dell’Apostata non bastò a proteggere lui e l’equipaggio e vibrò di bassa frequenza per alcuni istanti, mentre Sillax se ne restava impettito in plancia. Non poté fare a meno di ammirare, per qualche fuggevole istante, la selvaggia suggestione del panorama desertico sottostante e poi, più in là, lo spazioporto che si apriva al loro attracco: sedici dimensioni quantiche erano avvolte in un lago di collasso frattalizzato e l’orizzonte si rincorreva nei suoi impianti craniali per istanti successivi, collazionati in landscape di matematica esoterica. Il vettore imperiale, l’Apostata, era uscito dalle officine dell’imperatore Totka_II e utilizzava la tecnica a induzione olografica, raffinata tecnologia all’avanguardia, anche se non così esasperata come ci si sarebbe aspettati da uno Stato di tale potenza, esteso su ogni magnificazione dell’illusorio reale. L’olografia, in un momento assai prossimo alla singolarità postumana, appariva come un esotismo tecnologico improbabile; ai tempi dell’Impero Connettivo, invece, era assurta a ostentazione tecnologica dell’élite governativa, un’estetica desueta da nomenklatura Soviet.
Mentre i pensieri degli impegni governativi occupavano gran parte della sua attenzione, Sillax si accorse che un meraviglioso senso di solitudine lo stava sopraffacendo: con il fiato interrotto, si stava lasciando rapire dall’impervia intensità del deserto di sabbia e luce, avvertibile ben oltre il trasudo degli schermi ionizzati. Le parole gli morirono in gola, il fascino della sopraffazione psichica che provò per qualche istante gli fece ripercorrere le gioie di lui bambino mentre con la madre, ancora entrambi umani in un ecumene già vasto di postumani, osservava le giostre disegnare giochi da baraccone. Erano spassosi e pregni di trucchi da realtà virtuale da quattro soldi, che però avevano il gran pregio di divertirlo e renderlo curioso, inestimabile risorsa mentale per un futuro che non avrebbe mai immaginato, ma nemmeno sospettato, di longevità.
«Potente, siamo in prossimità dello spazioporto, la prego di accomodarsi nella nicchia di decelerazione.»
FantaRock vince il Premio Vegetti nella sezione Saggio e Stormachine nella sezione Romanzo
Come da risultati ufficiali del Premio Vegetti 2019, Mario Gazzola ed Ernesto Assante si aggiudicano la relativa sezione Saggio di Fantascienza con l’opera Fantarock, monumentale lavoro di ricerca delle connessioni tra il Rock e l’immaginario, e le opere, fantascientifiche uscito con Arcana. Ai due ragazzi va tutto il mio plauso, i complimenti dell’intera squadra coinvolta nel progetto molto ben coadiuvata dai capitani, un’investigazione per niente banale su ciò che costituisce l’interazione tra due mondi, complessi di loro, immaginifici e a lunghissimo raggio, in grado di rivestire tutto il mondo del Fantastico di un’aura magnifica e surreale, iconica e iconoclasta.
Sempre nell’ambito del Premio Vegetti 2019, segnalo pure la strameritata vittoria di Franci Conforti nella sezione Romanzo di Fantascienza, con Stormachine, libro uscito con DelosDigital; Franci è una grande e lo dimostra in ogni occasione, mi complimento con lei per la sua creatività e capacità, adoro la sua prosa.
A luglio arrivano Strani Mondi, un Millemondi italiano | Fantascienza.com
Su Fantascienza.com la segnalazione del prossimo Millemondi Urania in uscita a luglio, copertina di Franco Brambilla, dove parteciperò con un mio racconto imperiale, A sort of homecoming. Sono in bella compagnia, cito un po’ di nomi sparando nel nutrito gruppo: Giulia Abbate ed Elena Di Fazio, Franci Conforti, Davide Del Popolo Riolo, Clelia Farris, Lukha B. Kremo, Maico Morellini, Piero Schiavo Campo, Dario Tonani (presente nell’altro MilleMondi di riferimento, uscito venti anni fa), Alessandro Vietti, Alain Voudì. L’intro è di Franco Forte mentre la postfazione è di Silvio Sosio. Ce la facciamo ad attendere luglio, con tutti questi nomi siderali in gioco? Già vibro…
Stormachine, la fantascienza geometrica di Franci Conforti | Fantascienza.com
Su Fantascienza.com la segnalazione dell’uscita, per Franci Conforti, del suo romanzo finalista allo scorso Premio Urania: Stormachine; Delos Digital editore. La sinossi:
Non servono sbarre quando la prigione te l’hanno scolpita dentro. Lui è un gigantesco sbirro, quadrato e ottuso; lei una criminale dalla pelle rossa; loro dei detenuti di una colonia spaziale in cui si coltivano cereali. Vite diverse ma un destino comune: piegarsi alle angherie del dittatore locale. È così che va il mondo nel 5126. Ventidue miliardi di persone vivono in orbita attorno al sole, sotto la bandiera di un unico Impero. Un Impero superstizioso e malato di potere che non ferma gli abusi dei suoi funzionari. Un Impero decadente nel quale uomini e macchine dipendono da un subuniverso geometrico, proprio come un tempo fu con l’elettricità o il fuoco. Un Impero buio. Ed è nel buio che gli uomini diventano tempesta.
Recensione a Carnivori, di Franci Conforti | Vanamonde | KippleBlog
[Letto su KippleBlog]
Su Vanamonde è apparsa una recensione, a opera di Marco Passarello, al Premio Kipple in carica, quel Carnivori di Franci Conforti che tanto consenso ha suscitato in giro per il mondo SF italico. Vi lasciamo a qualche considerazione di Marco.
È la fortissima attualità del tema di fondo la forza principale del romanzo. Credo si possa dire che uno dei segni distintivi del XXI secolo sia il diffondersi di stili di vita che si pongono come “etici” e hanno l’obiettivo di far vivere l’uomo minimizzando l’impatto ambientale e le sofferenze per gli altri esseri viventi. E tuttavia ognuna di queste filosofie di vita deve prima o poi confrontarsi col fatto che la vita stessa si basa su una catena in cui la nascita e la crescita di ogni essere si basa sulla morte di qualcun altro. Conforti ha la capacità, ben rara in un autore al suo primo romanzo, di prendere un tema così ricco di implicazioni e svilupparlo fino alle estreme conseguenze, senza alcun didascalismo, ma con un equilibrio che suscita continue domande al lettore.
Il tutto attraverso una trama solida che svela a poco a poco le sue carte, passando senza scossoni da uno scenario ristretto a quello di una catastrofe planetaria, mantenendo desta l’attenzione fino alla fine; e attraverso un’ambientazione futuribile coerente e credibile sia dal punto di vista scientifico e tecnologico che da quello politico. Conforti usa una tecnica che apprezzo molto, quella di mettere in primo piano un personaggio tutto sommato minore per parlare della vicenda molto più grande che si svolge sullo sfondo. Tuttavia, se una critica si può fare al romanzo, è l’unicità del personaggio cui è affidato questo punto di vista. John Smith è una militare addestrata a mettere gli ordini al di sopra dei sentimenti, e nel corso della vicenda ha contatti quasi esclusivamente con persone come lei. Questo rende l’opera un po’ “monocromatica”: l’utilizzo, anche episodico, di qualche punto di vista differente, a mio avviso, l’avrebbe resa più definita, avrebbe chiarito meglio alcuni passaggi, e avrebbe permesso al lettore di immergersi di più nell’ambientazione.
Nondimeno un’opera riuscita, che mostra come le nuove leve della fantascienza italiana possano puntare molto in alto.
Kipple finalista al Premio Vegetti 2018 | KippleBlog
[Letto su KippleBlog]
Come si evince dall’elenco ufficiale dei finalisti al Premio Vegetti 2018, in due delle tre categorie in cui si suddivide il Premio (Romanzo di Fantascienza e Antologia di Fantascienza) sono presenti titoli riconducibili alla Kipple e anche al Connettivismo; in particolare, tra i Romanzi figurano il nostro editore Lukha B. Kremo e il suo Pulphagus, vincitore del Premio Urania 2015, in compagnia della Franci Conforti, vincitrice col suo Carnivori del Premio Kipple 2017. Nella categoria Antologia concorre invece Marco “Antares666” Moretti e il suo Abissi d’inumane apocalissi, edito sempre da Kipple.
Ovviamente, concorrono alle finali altri titoli non Kipple, anche nella categoria Saggio di Fantascienza; a noi interessa però, prima di tutto, complimentarci con tutti i finalisti, molti dei quali amici che stimiamo da lunga data e a cui facciamo i nostri migliori auguri; certo, permetteteci poi di dire che l’ombra Kipple si allunga sul Premio Vegetti di quest’anno, e di ciò ringraziamo di cuore i nostri lettori ed elettori (il gioco di parole qui diviene facile, vista la nostra storica vocazione al libro digitale).
Che vinca il migliore, ci vediamo alla premiazione del 26 maggio a San Marino!