HyperHouse
NeXT Hyper ObscureArchivio per Indeterminazioni
Idee misteriche
Sembra di essere sulle idee misteriche, saltare da un argomento all’altro senza particolari riferimenti se non l’istinto ti fa percepire ciò che canonicamente non esiste.
Le frammentazioni del reale
Nei trascorsi infelici delle estati quantiche il tuo volto appare di tanto in tanto, a marcare la differenza tra continuum ideale e frammentazione del reale.
Cerchi istantanei
Nei cerchi di attività istantanee trovi la risposta in molti formati indelebili, momenti torcenti resi quantici dalle riscritture delle esperienze.
Pochi momenti eccezionali
I pochi momenti di eccezionalità sono attivi a intermittenza e segnalano l’instabilità della volontà interiore.
Visioni caotiche
Reprimendo le convulse esigenze frattali, guardi il cielo e lo scopri suddiviso in scaglioni quantici di verità istantanee; non hai altro da fare che renderti conto che la tua visione una planimetria dimensionale caotica.
Lasciami che devo…
Lasciami constatare le delibere insane per quello che davvero possono essere; lasciami valutare le indeterminazioni, e i rischi strani, del considerare l’impossibile.
Nel trionfo del nulla
Nel concreto delle tue parodie, sembra di scegliere il fuoco piuttosto che il ghiaccio, e tutti sappiamo quanto il reale sia invece ingannevole.
Il reale non è razionale ma piuttosto paradossale – Quaderni d’Altri Tempi
Su QuaderniAltriTempi un lungo post di Roberto Paura che analizza la filosofia di Francesco D’Isa – tra i primi sostenitori del nascente connettivismo di allora – che risente di buddismo, di Carlo Rovelli, di Fisica quantistica e concetto del reale. Un estratto:
Con L’assurda evidenza, D’Isa riparte dai temi del suo romanzo La stanza di Thérèse (2017), nel quale, assumendo i panni dell’eroina eponima volontariamente rinchiusasi in una stanza d’albergo per mettere ordine nel suo caos mentale e comunicando con la sorella solo attraverso lettere, affrontava i paradossi dell’infinito. Nulla di più facile, per la ragione umana, che smarrirsi di fronte al concetto di infinito: “Una volta pensata la domanda, non c’è via di ritorno”, scriveva Thérèse/D’Isa. Il riferimento principale di quel libro erano gli studi del matematico Georg Cantor, che aveva reso pensabile l’infinito all’interno della matematica attraverso l’invenzione dei numeri transfiniti, inizialmente poco apprezzati dai suoi colleghi ma poi rivelatisi fondamentali per la teoria degli insiemi sulle cui basi è stata costruita la matematica del XX secolo, insieme alla logica e a una parte preponderante della fisica teorica. In una lettera del 1884, Cantor specificava che le sue scoperte non riguardavano “l’assoluto, cioè l’assolutamente grande (sive Deus), il quale si determina da sé ma non può essere determinato da noi”, quanto piuttosto la possibilità che “ogni numero transfinito è passibile di un aumento” (Cantor, 2021). Indizio prezioso perché aiuta a comprendere il ragionamento di D’Isa/Thérèse: se l’assoluto, inteso come il Tutto infinito, si determina da sé, echeggiando la teologia negativa dello pseudo-Dionigi, mentre i numeri transfiniti hanno bisogno, per esistere, di essere determinati dal numero che li precede, ne consegue che ciò che esiste nel mondo dipenda dalle relazioni tra le cose, mentre il Tutto sfugge a questa proprietà.Fin qui Thérèse. Ma che questa conclusione fosse del tutto provvisoria lo si capiva bene nel romanzo, perché a sua volta l’idea di una comprensione relazionale del mondo produce tutta una serie di paradossi, a cui L’assurda evidenza si dedica con metodicità. Che le cose esistano come relazioni tra le cose fu la grande intuizione della Monadologia di Leibniz, a cui D’Isa si richiama; la sua riscoperta in anni recenti si deve ad alcuni importanti progressi sia nell’ambito della filosofia della fisica che in ontologia.
Nel primo caso sono stati il premio Nobel sir Roger Penrose, il filosofo Julian Barbour, e i fisici teorici Lee Smolin e Carlo Rovelli a rifondare la monadologia come presupposto per uno dei più promettenti approcci alla comprensione fisica della realtà ultima, la teoria della gravità quantistica a loop. Questa teoria è di tipo relazionale, vale a dire che nega l’esistenza di realtà fondamentali in assenza di relazioni tra i costituenti ultimi e di osservatori in grado di percepirli.Nel secondo caso il richiamo è all’Ontologia Orientata agli Oggetti, teoria di cui lo stesso D’Isa si è occupato introducendo nel 2021 la traduzione italiana delle sintesi di Graham Harman Ontologia orientata agli oggetti. Una nuova teoria del tutto: se è impossibile conoscere la vera essenza delle cose, possiamo comunque conoscere l’aspetto sensuale delle cose, cioè il modo in cui ci appaiono ai sensi, e ciò rappresenta comunque un livello di conoscenza valido perché è l’unico che ha importanza per chi esperisce; per un essere umano, la comprensione del mondo in termini di colori, odori, sapori ha un significato anche se queste proprietà sono solo relative ai nostri sensi e non proprietà ultime.
Da queste premesse, secondo cui “se qualcosa esiste, è tale solo in virtù delle relazioni che ha con le altre cose”, D’Isa s’imbatte però in un paradosso. Una relazione implica differenza, vale a dire che una cosa esiste se è differente da un’altra, altrimenti varrebbe il principio degli indiscernibili proposto da Leibniz, secondo cui “se le monadi fossero prive di qualità sarebbero indistinguibili l’una dall’altra […] e uno stato di cose sarebbe indiscernibile dall’altro” (Leibniz, 2011). Tuttavia, se affinché qualcosa esista è necessario non essere qualunque altra cosa, ne deriva che qualcosa che non esiste deve necessariamente non essere diversa da qualunque altra cosa, altrimenti esisterebbe; ma se non è diversa da qualunque altra cosa, allora per il principio degli indiscernibili è comunque uguale a qualcosa e dunque esiste. D’Isa ne conclude che è impossibile che qualcosa non esista.
Fioriture frattali
Il tenore delle tue risposte è una compressione interiore che non riesce a sfogare verso l’esterno, quando la fioritura frattale delle emozioni tende a un infinito che tale non è.