Su TiscaliCultura la notizia del supporto di Roger Waters a C’era una volta in Italia – Giacarta sta arrivando, film di Federico Greco e Mirko Melchiorre che sta girando l’Italia con una serie di proiezioni evento. Il film non fiction ha al centro la cronaca dell’occupazione, partita a fine 2020, in piena pandemia, con la Calabria in emergenza per la mancanza di posti letto, dell’ospedale di Cariati (Cosenza), non attivo dal 2010, quando in piena spending review furono chiusi in Italia circa 200 ospedali e 18 solo in Calabria.
“Dobbiamo reagire combattendo i poteri forti, e lo si fa anche con un bel film come questo. Dobbiamo impedirgli di distruggere tutto il pianeta, di sacrificarci sull’altare dei loro cavilli e di una mentalità commerciale. “L’establishment va combattuto per impedirgli che ci uccida tutti” – ha sottolineato Waters, che ha anche permesso ai cineasti di utilizzare gratuitamente la canzone dei Pink Floyd Money. “I poteri oscuri tentano di bloccare film come questo o anche le mie canzoni, come sta accadendo in Germania, dove stanno pensando di annullare i miei concerti accusandomi (per le sue posizioni su Israele, ndr) di essere un antisemita. Dobbiamo battere la propaganda e il cinema è una parte molto importante per farlo. Vi faccio i miei complimenti, il film mi ha commosso. La mia scena preferita è quella della danza (con gli occupanti che in una sequenza simbolica citano il finale di Allonsanfan dei Fratelli Taviani, ndr) perché mi riporta a quando avevamo un senso maggiore di comunità; riaprire l’ospedale in Calabria riguarda proprio questo, amo il film e tutte queste persone”.
Ad arricchire il film le riflessioni, oltre che di Waters (che ha fatto conoscere a tutto il mondo il caso, quando ha fatto un appello sui social a sostegno dell’occupazione), fra gli altri di Gino Strada (in una delle sue ultime partecipazioni in video, ndr); il sociologo Jean Ziegler; Ken Loach; Michael Marmot, fondatore dell’epidemiologia sociale; l’esperta di salute globale Nicoletta Dentico; il medico e attivista Vittorio Agnoletto; l’esperta di economia dei sistemi sanitari Maria Elisa Sartor; il filosofo della medicina e sociologo, Ivan Cavicchi; gli economisti Warren Mosler e Randall Wray.
Su HorrorItalia24 la segnalazione di Palude, la nuova pubblicazione di Uduvicio Atanagi – autore che amo alla follia. Ecco di cosa parla il romanzo:
Dopo aver pubblicato Lucenti(2018), un piccolo cult di nicchia, Eris presenta Palude, nuovo romanzo dalle atmosfere orrorifiche, in cui l’autore dimostra ancora una volta la sua capacità di abbracciare il genere e portarlo all’estremo per andare oltre il puro intrattenimento affrontando tematiche esistenziali e nichiliste. Palude è una storia nera e violenta, una favola cupa e asfissiante, un racconto ancestrale di presagi e carne. Palude è un luogo che inghiotte ogni cosa. Palude è un destino già compiuto che continua a ripetersi sempre uguale e da cui i personaggi non possono sottrarsi. Palude è il Male, il potere perpetuo che annienta, l’orrore inevitabile.
A Palude tutto sprofonda nella terra, nel fango, le case, le persone, i loro pensieri. L’acqua, gli stagni, il muschio, penetrano ovunque. I colori della natura hanno una violenza che ferisce: qualcosa di indicibile vibra nel folto degli alberi dei boschi. Il passato è destino e chiama tutti gli abitanti, li trascina a fondo, perché quello che è già accaduto deve continuare a ripetersi all’infinito. Chiama anche Teresio, che ha il potere di succhiare via il dolore dallo sterno delle persone, e i suoi amici che sono ragazzini come lui. Ancora inconsapevoli, iniziano a percepire il richiamo del loro fato ineluttabile.
Tutto intorno a loro e a Palude c’è il potere, in tutta la sua arroganza, il potere di fare male, di schiacciare e annientare, di sfruttare, gli abusi, gli stupri, il male per il male, il potere di uccidere e di essere al di sopra di tutto, il potere di continuare a perpetuare il potere e contaminare tutto, un male che si diffonde come un fluido velenoso in ogni anfratto, in ogni luogo, nel profondo di una terra dove luce e ombra si confondono e si fondono, all’infinito.
Su HorrorMagazine la segnalazione di Oscure varianti, ridefinizioni di Danilo Arona sui temi di tre mostri sacri dell’universo fanta-horror: La casa dalle finestre che ridono di Pupi Avati, Giro di vitedi Henry James e L’invasione degli ultracorpidi Don Siegel. Come sempre, mai perdersi un’opera di Danilo…
Un estratto dall’ultimo mio racconto edito nella collana imperial L’orlo dell’Impero di DelosDigital, A sort of homecoming, scaricabile dal DelosStore e dagli altri store online a 1,99€. Copertina di Ksenja Laginja. – Mio cesare… – gracchio l’olovisore da parete. A grandezza naturale comparve nella carlinga, vicino alla nicchia da decelerazione dov’era accu […]
Oggi cade il secondo anniversario dell’uscita di Schegge di ossidiana – Fiabe dall’Impero Connettivo, un progetto di musicalizzazione dell’Impero Connettivo, di uno Stato a metà strada tra il weird e la SF che, come l’Impero Romano, si espande sullo spazio, ma anche sul tempo. A capo dell’ecumene di postumani c’è un imperatore nephilim, la moneta […] […]
Ho chiuso proprio ieri l’editing di un mio racconto, il decimo e ultimo della serie “Nèfolm e dintorni”, le cui prime due puntate Perama e Argyroprateia sono già state edite nella collana di Delos Digital L’orlo dell’Impero, impreziosite dalle copertine di Ksenja Laginja.Ma cos’è Nèfolm? È la capitale dell’Impero Connettivo, una babele di postumani governati […]
Su Fantascienza.com la segnalazione dell’uscita di una mia nuova puntata per l’Impero Connettivo: A sort of homecoming, racconto edito nella collana L’orlo dell’Impero per i tipi di DelosDigital. La copertina, come sempre, è di Ksenja Laginja. In un indeterminato momento dell’Impero Connettivo, in antitesi a qualsiasi incoerenza temporale, il plenipotenziari […]
Ho terminato in questi giorni la lettura dell’antologia Tenebre future, curata da quello che potrebbe essere identificato come l’ensamble novocarnista (Alessandro Pedretta e Stefano Spataro su tutti) e che suppongo sia intimamente collegato a realtà editoriali e ideologiche nascoste, ben conosciute nel fantastico italiano. Due cose vorrei precisare subito. L […]
Questa è la cover di Ksenja Laginja per “A sort of Homecoming”, prossima mia pubblicazione in uscita per DelosDigital, collana L’orlo dell’Impero; il racconto esordì pochi anni fa sul primo MilleMondi di Urania, StraniMondi. A presto per la news ufficiale!
[Letto su KippleBlog] Giovedì 12 gennaio, alle ore 19, Paolo Di Orazio presenterà il suo Diario elettrico, romanzo edito nella collana K_noir da Kipple Officina Libraria dove l’autore si misura con le suggestioni della SF, declinate però alla sua maniera oscura. L’evento si svolgerà presso la libreria MrIbis, in via Luigi Filippo de Magistris 91, Roma. […] […]
Su Fantascienza.com, nell’ambito di Delos241, il “Manifesto programmatico dell’inumano”, da me redatto e già uscito su Silicio #4. Ecco l’incipit: Siamo tutti abituati alla nostra umanità da non concepire altro. Ognuno di noi reputa la nostra civiltà, la razza cui apparteniamo, come la superiore, l’apice dell’espressività e della creatività, del genio, del p […]
Quello che leggete qui sotto è l’incipit di Argyroprateia, l’uscita più recente della mia produzione relativa all’Impero Connettivo; il racconto appartiene al ciclo “Nèfolm e dintorni”, che esplora i quartieri della capitale connettiva specchiati nei rioni di Costantinopoli. La copertina è di Ksenja Laginja e il titolo è scaricabile a 1,99€ anche da qui; que […]
Siamo ormai entrati nei Saturnali. Che sia un felice periodo, la festa continua fino a tre giorni dopo il solstizio buio. Tra l’altro, ho appena concluso la stesura per i tipi di DelosDigital di “Nèfolm e dintorni”, il decalogo, quasi un anno e mezzo di lavori: sono molto, molto soddisfatto.
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"Scrivete quel che volete scrivere, questo è ciò che conta; e se conti per secoli o per ore, nessuno può dirlo." Faccio mio l'insegnamento di Virginia Woolf rifugiandomi in una "stanza", un posto intimo dove dar libero sfogo - attraverso la scrittura - alle mie suggestioni culturali, riflessioni e libere associazioni.
“Siamo l’esperimento di controllo, il pianeta cui nessuno si è interessato, il luogo dove nessuno è mai intervenuto. Un mondo di calibratura decaduto. (…) La Terra è un argomento di lezione per gli apprendisti dei.” Carl Sagan