HyperHouse
NeXT Hyper ObscureArchivio per Language
Problemi di traduzione
Scevro da ogni forma di sanità psichica, ti saluto usando il codice alieno del benvenuto ma, per problemi di trasduzione, non sono sicuro tu riesca a comprenderlo nel corretto modo.
Recalcitranti
Una mistura di cordialità e recalcitrante ostilità, tutto mentre le parole assumono significati non visti e gli spoken cominciano a vivere di vita propria.
Cosa se, ora?
Ogni simbologia sa essere aliena e complessa, compresa da una serie di grafi cognitivi che hanno senso solo in un microcosmo: cosa sei, davvero, ora?
Le parole giuste
Ti aspetta in fondo a un viale psichico, mentre allochi le parole giuste per essere affascinante.
Language is a virus
La sequenza fornita è subdolamente errata, trasmette informazioni coerenti fino al culmine della sensorialità, poi diventano veleni cognitivi.
Ritorno nel mondo senza parole | Fantascienza.com
Su Fantascienza.com la segnalazione di Incommunicado spin-off, racconto di Lukha B. Kremo edito nella collana Atlantis, curata da Franco Ricciardiello per i tipi di DelosDigital.
L’anno scorso la quindicesima edizione del Premio Robot è stata vinta da Lukha B. Kremo col racconto Incommunicado, basato su un’idea affascinante: in seguito a un brillamento solare particolarmente intenso non solo tutta l’elettronica viene bruciata, ma viene anche danneggiato il cervello degli esseri umani, che restano senza la capacità di parlare, capire il linguaggio o i testi scritti. Ora Kremo ritorna in quel mondo con una nuova storia – convenientemente intitolata Incommunicado spin-off, che mette in scena nuovi personaggi e dà un nuovo sguardo a quello strano mondo.
Sinossi: Un superbrillamento solare piega il campo magnetico terrestre, la magnetosfera è letteralmente spazzata, come se qualcuno staccasse la spina per poi riattaccarla dopo lunghe ore. Niente sarà più come prima. La corteccia cerebrale degli esseri umani è stata investita da particelle che hanno danneggiato l’area di Wernicke, da cui dipende la comprensione del linguaggio: nessuno è più in grado di comprendere una sola parola, né scritta, né orale. La civiltà organizzata si scioglie come neve al sole, perché è impossibile comunicare anche i concetti più semplici. Non si può più insegnare, leggere, scrivere, persino parlare. C’è chi tenta di recuperare un linguaggio di segni grafici, ma la società ormai è a pezzi. Le due protagoniste, Dimma e Para, sono costrette a reimparare anche il significato dei piccoli gesti; per riuscirci si uniscono alla comunità Word 2, che contesta il tentativo di ridare senso a vecchi simboli e tenta di inventare un nuovo senso per i suoni, lontano dalla città, in modo che la comunicazione non interferisca con quella ufficiale.
Regole, morale, cambiamenti di mentalità e di linguaggio in un racconto di Lukha B. Kremo, un originale spin-off del suo Incommunicado vincitore del Premio Robot; storia diversa, con differenti protagoniste, ma ambientata nello stesso mondo che ha smarrito la capacità di comunicare.
Il titolo è disponibile su DelosStore e altrove al costo di 1,99€.
Marc Matter – Could Change | Neural
[Letto su Neural]
La tradizione delle avanguardie storiche del novecento ancora produce un ideale confronto fra differenti generazioni se per presentare un’opera come Could Change di Marc Matter e spiegarne il senso si tira in ballo un assoluto classico, scritto più di 50 anni fa, I Am Sitting In A Room di Alvin Lucier, composizione nella quale l’autore metteva in evidenza le risonanze acustiche specifiche di uno spazio neutro e alcune basilari leggi della registrazione, dando inizio a tutto un filone metamusicale che letteralmente è incentrato sui processi e non sul realismo delle narrazioni o sulle atmosfere e che non si poggia sulle attentamente studiate combinazioni di accordi della vulgata dodecafonica. Matter, sound artista ed eclettico sperimentatore intermedia, ha esordito alla fine degli anni ’90, collaborando con l’Institut für Feinmotorik, del quale è stato anche uno dei fondatori. Il suo approccio sperimentale e multiforme lo ha fatto spesso spaziare negli ambiti dell’editoria d’artista, dell’arte acustica e della poesia sonora e visiva. Insieme a Marcus Maeder e Bernd Schurer, Matter ha anche interpretato un romanzo dadaista di Hugo Ball sotto forma di radiodramma sperimentale per Radio DRS2. In “Could Change”, opera di quasi 24 minuti, come nel pezzo appena citato di Lucier, più o meno della stessa durata, è sempre il loop di una registrazione vocale a focalizzare l’attenzione degli ascoltatori, una clip registrata a intervalli che cambiano progressivamente ed esibiscono il fraseggio della voce, in questo caso computerizzata, che evolve e cambia impercettibilmente un vacuo canovaccio testuale. L’effetto – al di là d’ogni tentazione di gradevolezza – è ipnotico e serrato, con cambiamenti quasi impercettibili nel tempo che fanno sprofondare all’ascolto in un ambiente virtuale indefinito e giaculatorio, come un mantra, insomma, ma dove il “verbo” non ha alcun significato intelligibile, cambiando in continuazione come il titolo stesso evoca. Tecnicamente quello che accade è che frammenti ripetuti di un linguaggio incomprensibile nella sua iterazione più o meno mozza ma efficace assurgano a una dimensione altra e degna di nota, nelle inedite sembianze di musica meditativa e di celebrazione accorata d’una avanguardia pre-internettiana.
Necessità rivoltanti
L’incastro delle parole fa assumere sensi trascendentali al nostro sensorio, come l’evocazione di un rivoltante necessario universo incarnato.
Sustain Ability | Racconti della Controra
Bel post sui RaccontiControra, e soprattutto bell’esperimento multimediale – fruibile in video, qui sotto.
Vi lascio al breve testo di presentazione, immergetevi nella sperimentazione al limite dell’incarnato, qualcuno lo fa finalmente.
“Il sustain è, nella musica, la proprietà di uno strumento musicale di mantenere il suono nel tempo dopo essere stato suonato. Designa il lasso temporale entro cui il suono è udibile prima di esaurirsi.”
Dove finisce il suono della nostra voce?
Da questa piccola riflessione nasce “Sustain Ability”, breve esperimento video e audio che io e il mio caro amico Davide Sibilia abbiamo prodotto (un po’ segretamente) all’interno dell’ultima residenza artistica di Centro Creazione Cultura, rinchiusi per un’oretta dentro una stanzina fumosa e in compagnia della bravissima Sofia Maria Sole Bacconi.
La traccia audio è stata creata a partire da alcuni frammenti di canti e ninne nanne iraniane.Concept:
“La parola si genera dall’abisso e nell’abisso del silenzio è destinata a tornare.
Quando viene pronunciata, la parola plasma e definisce la realtà, ma solo per il tempo della sua persistenza.
Ma per quanto tempo la parola continua a incidere sulla realtà?
Quanto dura il suo effetto nel tempo dopo l’esaurimento della sua stessa consistenza fonica?”