HyperHouse
NeXT Hyper ObscureArchivio per Marco Cerilli
La casa del sabba: terminate le riprese del primo horror italiano dell’era Covid-19 | HorrorMagazine
Su HorrorMagazine la segnalazione di La casa del sabba, horror italiano girato da… Marco Cerilli.
In questi anni mi sono chiesto che fine avesse fatto Marco di cui, dopo aver girato LaTrentunesimaOra, non avevo più avuto notizie. E quindi sono ben felice di segnalare questo suo primo lungometraggio; vi lascio alle info della notizia e al trailer:
Robert Santana, famoso scrittore italoamericano di romanzi dell’orrore, giunge in Puglia per trascorrere alcuni giorni in una vecchia casa abbandonata vicino al mare. Una fama sinistra aleggia su quei luoghi a causa dei fatti inquietanti accaduti anni prima e di uno strano video che circola in rete. L’agente immobiliare cerca di convincere Robert ad acquistarla, ma lo scrittore vuole trascorrerci dentro solo qualche giorno per trovare la giusta ispirazione. La memoria della casa inizia a manifestarsi con allucinazioni, che lo scrittore annota come spunti per il suo romanzo. Conosce poi alcuni abitanti della zona che gli raccontano la storia di una setta giunta sul posto negli anni Settanta per edificare un tempio dedicato al culto satanico. Lo scrittore, quindi, scoprirà presto che la setta continua a esistere.
La trentunesima ora – esperimenti visivi connettivisti
Agli albori delle attività connettiviste mi è capitato anche di recitare in un mediometraggio, dopo averlo cosceneggiato – assieme a Giovanni De Matteo, Marco Milani e Francesco Cortonesi – sulla base di un mio soggetto, e dopo aver individuato regista e attori. Parlo della Trentunesima Ora, e parlo anche del 2006; da allora, però, la voglia di esplorare il fantastico mondo del cinema mi è rimasta, e anzi è cresciuta a dismisura. Vi lascio alla sinossi del film, e se volete visionarlo non avete che da chiedere:
Un matematico è prossimo alla morte, un cancro lo sta divorando così come un gusto per lo studio dei numeri primi sta divorando la sua creatività: egli è convinto che dietro ogni numero primo si celi un messaggio, un criptico esistere delle dottrine occulte che hanno attraversato le ere degli uomini.
Feynman, il matematico, ha una storia con Ilaria, che è anche l’infermiera che segue i suoi frequenti soggiorni in ospedale; lei non sembra interessarsi ai numeri primi e non riesce a capire perché lui si ostini a rincorrere quelle bizzarre teorie, perdendoci il sonno e quel residuo di salute che gli è rimasta. Feynman è tormentato e fa fatica a discernere la realtà dai suoi pensieri, vede cose strane accadergli intorno che s’intrecciano, apparentemente, con i suoi deliri; tutto l’universo sembra parlargli e lui è ora certo di aver trovato la soluzione ai suoi supplizi cerebrali.
Ma Feynman è davvero al sicuro quando ritiene la sua scoperta attinente soltanto al mondo sottile delle dottrine occulte e non, invece, passibile di applicazioni pratiche?