HyperHouse
NeXT Hyper ObscureArchivio per Mika Vainio
Franck Vigroux – Ballades Sur Lac Gelé | Neural
[Letto su Neural]
Mika Tapio Vainio, sia nei Pan Sonic che sotto il suo moniker Ø, è stato uno dei musicisti e sperimentatori che maggiormente ha influenzato la nuova estetica elettronica degli anni novanta, innestando elementi glitch e fomentando una techno minimale ma aggressiva, infusa da frequenze distorte e atmosfere melodiche. L’opera di Vainio – che ricordiamo è venuto a mancare nell’Aprile del 2017 – è significativa anche in relazione alla storia della Raster-Noton, etichetta che oramai da tempo ha scelto di separare i suoi percorsi, tornando alle origini di due entità separate. Franck Vigroux e Mika Vainio hanno suonato insieme al Berghain e hanno anche collaborato in un live a La Muse en Circuit e per “Luxure”, forse l’ultima registrazione dal vivo prima della dolorosa scomparsa di Mika Vainio. “Drive”, la prima traccia di Ballades Sur Lac Gelé, risale proprio all’ultimo periodo di collaborazioni fra i due, seppure l’impostazione ci pare più dinamica e altalenante ritmicamente, caratterizzata anche da ambientazioni un po’ space-vintage. Insomma è a Mika Vanio che questa traccia e l’intero album sono dedicati ma Vigroux non abdica al suo personale tocco, fatto di trasalimenti sintetici e modulazioni assai variate, di citazioni futuribili e incombenti flussi distopici. La successiva, “Cygnus X-1”, è più elegiaca ma può esibire altrettanta energia e trattamenti sci-fi, mentre in “Ritournelle” è il Vigroux più onirico e sperimentale ad articolare minimali modulazioni elettroniche in un riff altamente emotivo. Insomma, non è sempre un tutto pieno a prevalere e l’alternanza di momenti e interazioni fra le diverse parti è sempre distribuita con maestria e notevole attitudine narrativa, contando su una studiata successione di sequenze melodiche e ritmiche. Si chiude con “Atotal” mettendo mano al repertorio più crudo e dissonante del quale Vigroux è capace, riportandoci ancora qui, in particolare, alle sue aspre e iper-vivide collaborazioni con Vainio. Franck Vigroux sviluppa bene la suggestione insita nel titolo di una passeggiata su un lago ghiacciato ed è a suo agio nel dar vita ad ambientazioni mantenute vivide da una tensione costante, così come nell’innestare passaggi elegiaci e risonanze dinamiche che immaginiamo durante un live ancora più funzionali e reattive.
Pan Sonic – Oksastus | Neural
[Letto su Neural]
Preziosa ristampa di uno storico rilascio dei Pan Sonic, Oksastus, un lavoro che in origine fu pubblicato dalla stessa etichetta Kvitnu nel 2014, quando già il duo non esisteva più da quattro anni. Gravitoni, il loro ultimo album ufficiale, risale infatti al 2010, mentre Oksastus è a tutti gli effetti un live, tenutosi a Kiev, il 6 Giugno 2009. Nulla tuttavia sembra lasciar trapelare un impianto non altrettanto chirurgico rispetto alle registrazioni in studio a firma Pan Sonic, considerando la mancanza di qualsivoglia elemento umano o rumore di scena. Oksastus è una parola finlandese che sta ad indicare un processo di innesto o coltivazione di piante e alla stessa maniera, dall’ibridazione di disparati elementi, prolifera il suono di Mika Vainio e Ilpo Väisänen, combo di culto nelle scene elettroniche più sperimentali, proprio per i suoi intrecci industriali, ambient, techno e brutal noise, detournati dalle loro singole sfere di competenza grazie anche a un’autentica passione per la musica concreta. Il packaging è lo stesso dell’edizione originale, con il design che si deve a Kateryna Zavoloka. Come allora l’edizione in vinile comprende due 12″ bianchi al quale s’aggiunge anche una versione CD, dove spicca questa volta una copertina di cartone appositamente prodotta, stampata con vernice metallizzata e realizzata grazie a un ulteriore processo di stampa a caldo con laccatura UV. È difficile spiegare in poche parole perché i Pan Sonic siano diventati un gruppo così idolatrato, seppure ascoltando la loro discografia e l’impatto che hanno avuto sulla musica elettronica, il tutto diventa evidente. Ancora nel 2014 – stesso anno di questo live – Mika Vainio suonava da solo all’Init Club di Roma davanti ad appena centocinquanta persone, seppure nella sua carriera solista poteva già vantare molte più pubblicazioni e collaborazioni rispetto al compagno di tante scorribande soniche, Ilpo Väisänen, che dopo lo scioglimento consensuale del gruppo si è quasi subito artisticamente defilato. Mika Vainio è venuto a mancare nell’Aprile del 2017 alla giovane età di cinquantaquattro anni, un artista che non ha mai voluto offrire troppi elementi di comprensione della sua personalità e della sua produzione, pur se nel suo caso è stata comunque la contemporaneità e la voglia di nuovo a tenere viva la creatività. Creatività ed innovazione che ancor oggi a quel duo è riconosciuta a pieno.