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Quando NON cade l’impero romano? Le cinque date sbagliate della caduta dell’impero – TRIBUNUS
Su Tribunus alcune date di presunta caduta dell’Impero Romano (e quindi del suo imperium) e dell’effettivo giorno che storicamente ha senso; ecco uno stralcio dal bellissimo articolo – con videopodcast in fondo:
Siete sicuri di sapere quando l’impero romano è caduto…e di quando non lo è? Se dico “caduta dell’impero romano”, sono certo che la maggior parte di voi penserà al 476, alle invasioni barbariche, Romolo Augusto e via dicendo…
Tuttavia, non solo questa data è sbagliata…ma non è nemmeno l’unico anno proposto per la fine dell’impero romano! Oggi quindi facciamo un po’ di chiarezza sull’argomento, e vediamo sia la vera data che ben cinque date che sono sbagliate e perché – e le ultime due potrebbero sorprendere molti di voi.
Vediamo prima di tutto qual è il vero anno della fine dell’impero romano – e se la risposta non sarà di vostro gusto, be’ mi spiace ma la Storia dice proprio questo, al di là di ogni stereotipo e visione sbagliata. L’impero romano termina naturalmente nel 1453, con la conquista ottomana di Costantinopoli e la morte in battaglia dell’ultimo imperatore romano, Costantino XI. Certo, poi le ultime sacche romane sono conquistate nel 1460 e 1461, ovvero la Morea, cioè il Peloponneso, e Trebisonda, sulla costa anatolica del Mar Nero, ma l’impero romano di per sé si può dare senz’altro per finito il 29 maggio 1453.Bene, e ora che abbiamo visto la data giusta…vediamo finalmente le cinque date nelle quali l’impero romano sicuramente non è caduto.
La prima data l’abbiamo accennata prima: il 476. La storia a grandi linee la conosciamo tutti: il comandante Odoacre depone l’ultimo imperatore romano d’occidente, Romolo Augusto, lo confina in Campania e invia all’imperatore romano a Costantinopoli, Zenone, le insegne del potere imperiale, rivendicando per sé unicamente il titolo di patrizio e ponendosi almeno di facciata come suo sottoposto.
Ora, semplificando moltissimo la vicenda, non fa una piega, ma è evidente che l’impero romano non cada: proprio perché c’è ancora l’impero romano e un imperatore che lo governa. Anche nelle fonti dell’epoca non si parla di caduta dell’impero, ma del fatto che i barbari ora dominano le province e, casomai, della morte dell’imperium – che è generalmente tutt’altra cosa rispetto all’impero come lo intendiamo noi. Inoltre, dobbiamo tenere presente che Romolo Augusto non è affatto l’ultimo imperatore romano in occidente: infatti, ha usurpato il trono di qualcun altro…e questo ci porta alla nostra seconda data sbagliata.
La seconda data nella quale l’impero romano non cade è il 480, anno della morte di Giulio Nepote…e chi era costui? È a tutti gli effetti il legittimo imperatore romano in occidente dal 474, ed è costretto ad abbandonare l’Italia nel 475 con la sollevazione militare del patrizio Oreste, che mette sul trono il proprio figlio…cioè Romolo Augusto.
Giulio Nepote si rifugia in Dalmazia. Da qui, formalmente riceve la sottomissione di Odoacre nel 476, come richiesto da Zenone, ma Nepote sa che la realtà dei fatti è che se vuole davvero esercitare il potere, dovrà abbattere Odoacre e conquistare l’Italia. Peccato che muoia, assassinato, nel 480, proprio mentre sta preparando una campagna militare.
Podcast con Carlo Lucarelli | ThrillerMagazine
Su ThrillerMagazine la segnalazione di un podcast natalizio con Carlo Lucarelli, che racconta le origini del pupazzo rosso natalizio in termini un po’ diversi dall’usuale:
Babbo Natale, un personaggio magico, di quelli che si trovano nelle favole della buona notte. Tuttavia, se sapessero chi era il vero Babbo Natale, i bambini non farebbero bei sogni, ma incubi terribili.
L’origine di Babbo Natale viene solitamente fatta risalire alla storia di San Nicola, ma non è lui il vero Babbo Natale. In America, il Santo vestito da vescovo si trasforma nell’uomo corpulento con la barba bianca e il sacco pieno di regali che i bambini amano. Ma nemmeno lui è il vero Babbo Natale. Quello vero era molto diverso, aveva un gran paio di corna a cui erano appesi uomini impiccati: era un vecchio gigante dalla lunga barba e con un gran paio di corna a cui erano appesi uomini impiccati, chiamato “Joulupukki”.Che cosa si nasconde fra le trame delle fiabe che tutti conosciamo e che da bambini abbiamo ascoltato centinaia di volte? Come si combinano realtà e fatti di cronaca con le atmosfere delle favole? A queste e ad altre domande rispondeva In compagnia del lupo. Il cuore nero delle fiabe, un programma televisivo televisivo condotto da Carlo Lucarelli, andato in onda sul canale Sky Artee. Ideata da Carlo Lucarelli e Mauro Smocovich, e creata da Carlo Lucarelli, Beatrice Renzi, Sara Olivieri e Antonio Monti, la serie televisiva si avvale della regia di Antonio Monti.
Podcast con Sandro Battisti, Davide Del Popolo Riolo e Gerry Di Lorenzo | Spreaker.com
Su Spreaker.com il podcast di un’intervista radiofonica che ha visto ospiti Davide Del Popolo Riolo e del sottoscritto per parlare del Fiore della Quintessenza, antologia curata da Sergio Mastrillo, salvo poi passare a temi più generali del Fantastico e della SF. Vi invito all’ascolto.
PINK FLOYD: BRESCIA 1971 – AUDIO INEDITO | PINK FLOYD ITALIA
Su PinkFloydItalia la segnalazione della possibilità di download fdell’intero concerto che i Floyd tennero a Brescia il 19 giugno del ’71, impegnati in uno dei concerti del periodo che ritengo il loro migliore.
Quando Waters, Gilmour, Wright e Mason accettarono (solo per mille sterline a serata, quasi 13mila e 500 euro di oggi) di suonare nel nostro Paese, non era certo Brescia – periferia di un «impero» che contava su capitali musicali quali Milano, Roma e Bologna – uno dei luoghi previsti. Invece, prima della data capitolina, fu proprio la Leonessa d’Italia ad aggiudicarsi la serata del 19 giugno, approfittando delle incertezze burocratiche e dei problemi di ordine pubblico che frenarono il capoluogo lombardo e quello emiliano, pubblicizzato sui periodici specializzati come sede designata. Sul Giornale di Brescia di quel giorno apparve la seguente foto-notizia: «Spettacolo per i giovani, questa sera alle ore 22 all’Eib, dove sarà ospite il complesso inglese dei Pink Floyd, uno tra i più quotati del momento. Ingresso unico a L. 1500» (circa 13 euro di adesso).
Su questo particolare concerto, ci sono sempre state testimonianze sotto forma di Bootleg, ma quello che è saltato fuori dii recente ha dell’incredibile: una registrazione inedita in alta qualità, che rende giustizia a questo evento memorabile, e tutto grazie a Renzo Storti che non solo ha registrato il concerto, ma lo ha reso pubblico e scaricabile gratuitamente da ogni fan dei Pink Floyd.
Ecco, la notizia bella è proprio questa: cliccando qui fino al 14 novembre potrete scaricarvi l’intero concerto di mezzo secolo fa, tipo Pink Floyd at Pompeii del Nord Italia, senza immagini. Troverete un’ottima qualità sonora e… niente, buon ascolto! 😉
Questa la ghiotta playlist:
01 Atom Heart Mother
02 Careful With That Axe, Eugene
03 Fat Old Sun
04 Embryo
05 The Return Of The Son Of Nothing
06 Set The Controls For The Heart Of The Sun
07 Cymbaline
08 A Saucerful Of Secrets
09 Blues
La Realtà Aumentata utilizza lo spazio urbano come schermo per sprigionare contenuti, tecnologie, pratiche performative e culture con Mariano Equizzi – Podcast TRA IL DIRE E IL FARE
Intervista fiume – in podcast – a Mariano Equizzi sul tema della Realtà Aumentata, cosa l’ha portato a utilizzare quegli strumenti e, soprattutto, cosa sollecita il suo senso critico e le esperienze artistiche che hanno attraversato gli ultimi trentacinque anni. Su TraDireFare.
Intervista a Lukha B. Kremo – podcast | Tra il dire e il fare
Lukha B. Kremo è stato lungamente intervistato in un podcast – ascoltabile qui – nell’ambito della trasmissione “Tra il dire il Fare”. Temi trattati la SF, l’autorialità e l’editoria di genere ma anche la situazione storica e tecnologica attuale, in un mix unico che fa di Kremo un artista molto, molto singolare.
Il banchetto dei corvi (554-567), ep. 86 – Storia d’Italia
Bellissimo podcast che narra dell’estrema decadenza, della desolazione estrema di una nazione uscita dalla Guerra Gotica del VI sec. d.C. e amministrata dal generale romano Narsete, inviato dall’imperatore di Costantinopoli Giustiniano I.
Lo scenario che ne esce fuori – popolazione italica dimezzata, da 11 milioni a 5 o 6 milioni – unita al disfacimento strutturale di ogni logistica imperiale eredita dai Goti, indica l’inizio vero del Medioevo, di quel periodo secolare in cui la memoria di ogni splendore passato svanì o assunse un’altra luce, profittatrice, cialtrona, violenta o bigotta.
Il Connettivismo per esplorare le nuove frontiere della fantascienza – Podcast con Giovanni De Matteo

Ksenja Laginja e Sandro Battisti sulla letteratura della contro cultura – Associazione Culturale Radio Ros Brera
Su RadioRosBrera è disponibile il podcast di un dibattito, ideato e orchestrato da Mariano Equizzi, che mi ha visto partecipare assieme a Ksenja Laginja sul tema delle culture sotterranee, quelle tematiche lontane dall’ufficialità del flusso spesso indottrinato e che invece costituiscono l’ossatura della cosiddetta Controcultura.
Parliamo di un tema spinoso, per questo interessante e dissacrante; cibo mentale che nell’attuale momento storico manca di potenza, e che si frammenta in rivoli carsici in grado poi di riemergere nel prossimo futuro, nei modi e nelle forme più indigeste al mainstream culturale.
Con Ksenja e Mariano abbiamo fatto un’analisi dei nostri inizi culturali e creativi, identificando cosa di “zozzo” – come Equizzi ha definito i testi meno presentabili dal punto di vista ufficiale – ha permeato la creatività degli ultimi decenni. Per l’ascolto munitevi di protesi in grado di destrutturare il reale 😉
Tornano online le puntate di Fantascienza.pod | Fantascienza.com
Su Fantascienza.com la segnalazione del ritorno dei vecchi podcast fantascientifici di Silvio Sosio ed Elisabetta Vernier. È stato necessario spostare le registrazioni sul Tubo per motivi di copyright, ma ciò ha permesso di resuscitare puntate molto interessanti con ospiti di eccezione che, purtroppo, ora non è più possibile invitare, come Vittorio Curtoni e Gianfranco Viviani.
Il podcast, esclusivamente audio, seguiva la formula classica: notizie, ospiti in collegamento telefonico, brani musicali (quasi sempre sigle di serie tv). Si parlava di fantascienza televisiva, cinematografica e anche di libri. Non mancavano, tra le varie puntate, alcuni “siparietti” come versioni rielaborate della scena iniziale di Blade Runner o quella finale di Ritorno al futuro.
Realizzare un podcast vuol dire raggiungere un equilibrio tra la voglia di fare le cose per bene e mantenerle gestibili. In questo caso non si riuscì a raggiungere questo equilibrio: il progressivo perfezionismo, l’acquisto di microfoni, mixer, preampli, la cura sempre maggiore nell’editing (ore a cancellare ogni “ehh”, “uhh” da ogni parlato, per esempio) resero alla fine l’operazione insostenibile (i know, Tersicore è entrato nel limbo proprio per questi motivi).
Il testimone è stato poi raccolto da Fantascientificast che con costanza va avanti ormai da quasi duecento puntate.