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Vlanga, un quartiere di Nèfolm | Fantascienza.com
Fantascienza.com dà la notizia dell’uscita di Vlanga, mio racconto (è il terzo) ambientato a Nèfolm, capitale dell’Impero Connettivo, i cui nomi dei quartieri sono gli stessi di Costantinopoli; il racconto è edito in digitale nella collana L’orlo dell’Impero, di DelosDigital, l’intera silloge sui quartieri connettivi è già nota col nome di “Nèfolm e dintorni”.
La copertina è di Ksenja Laginja e questa è la quarta:
Nèfolm, la capitale dell’Impero Connettivo che si estende sullo spazio e sul tempo, è attraversata dal fiume olografico Lycuz. Ai suoi piedi c’è Vlanga, il quartiere e il porto che si aprono sugli oceani siderali dello spaziotempo imperiale, luogo di confine in cui traffici e surrealtà si scontrano fondendosi senza soluzione di continuità; Axis ed Eufrax, della Logistica imperiale, sono lì per compiere un’alta missione di polizia, ma le cose si complicano e divengono trascendentali perché Axis è provato dalla recente morte di suo padre, e ciò modifica lo scenario dell’operazione coinvolgendo la Storia, la Filosofia e i concetti dell’immortalità.
Il racconto è disponibile sul DelosStore e sugli altri store online al prezzo di 1,99€
Vlanga – CoverReveal
Cover reveal di Ksenja Laginja della prossima uscita imperiale: Vlanga, per i tipi digitali di DelosDigital, collana L’orlo dell’Impero. KeepTalking…
Immagini da “Danza Macabra”
Sulla mia pagina Facebook ho caricato le immagini e video relative al finissage di DanzaMacabra che mi ha visto coinvolto, grazie alla cura di Eleonora D’Agostino del collettivo Crush che ha fissato i momenti più culminanti. Buona visione.
Sabato 6 maggio a CassinoFantastica
Il 6 maggio sarò presente in remoto alla manifestazione CassinoFantastica, alle 11.30, per un panel sul Connettivismo; sarà il modo giusto di eternare questa corrente ormai storica del fantastico italiano, che ha rivoluzionato e posto le basi per il presente, in cui ha ancora da dire la sua ibridando le idee, i mood, le predisposizioni empatiche. Ci vediamo lì?
Presentazione di NON È CHE UN SOFFIO, di Andrea Cattaneo | KippleBlog
[Letto su KippleBlog]
Il 4 maggio presenteremo il romanzo Non è che un soffio di Andrea Cattaneo, vincitore del PREMIO KIPPLE 2022.
Intervengono: l’autore, l’editore Lukha B. Kremo, l’editor Sandro Battisti e Ksenja Laginja, autrice della copertina.
Ci vediamo lì?
Serge Moreau è uno scrittore di gialli di Parigi, che soffre di depressione; la moglie Sélène lo ha lasciato per un architetto e ha provato più volte a suicidarsi. Improvvisamente vede il suo clone sciogliersi nel suo bagno.
Alex, una ragazzina, entra in casa sua e dice di provenire da un universo parallelo: un universo specchio dove i doppelgänger hanno le orecchie a punta, vivono vite leggermente diverse in una Parigi distopica. Alex dice di essere la figlia del suo doppio, che è stato ucciso, aggiungendo che il caso è passato come suicidio; lo convince a trasferirsi nel mondo parallelo per indagare.
La diretta LIVE sarà visibile sulla pagina facebook di Kipple Officina Libraria e diffusa tramite la piattaforma StreamYard.
I quanti di Marco Milani | Fantascienza.com
Su Fantascienza.com la segnalazione della nuova uscita per la collana non-aligned-objects, contenitore atipico che curo da un po’ di tempo per DelosDigital; questa volta tocca a Marco Milani e al suo La verità dei quanti (1,99€). Vi lascio alle note della segnalazione:
È già l’ottava uscita per la collana non-aligned objects – tutto volutamente minuscolo – curata da Sandro Battisti, che propone testi di difficile classificazione, a volte saggi, a volte racconti, a volte cose a metà.
La verità dei quanti in uscita oggi è un testo narrativo di Marco Milani, uno dei pionieri del Connettivismo in Italia.Quarta: Cos’è il reale? Davvero pensate che sia una quantità di eventi riconoscibili e perfettamente circolari, epigoni di una razionalità che tutto deve concludere? E se invece fosse un sotteso omaggio a qualcosa – qualcuno – che non c’è più, che magari usava il nome di un altro illustre defunto per sentirsi vivo e per continuare a mantenere vivo il predecessore?
Quanti, nella propria vita, hanno avuto la prerogativa di chiudere la gran parte delle porte rimaste aperte? Quanti MarcoMilani possono raccontare di sé, senza esserlo perché lo sono stati troppo e troppo a lungo?
Jeeg Generation | L’anello di Clarisse
Su L’anello di Clarisse è comparsa una bella recensione a Jeeg Generation, saggio di Marco Scarlatti uscito per la collana Delos non-aligned objects, che amo visceralmente curare. Ecco cosa dice il blog:
Se quella dei cosiddetti Boomer può essere considerata la generazione degli sconfitti che almeno avevano provato a cambiare il mondo, per la Jeeg Generation, i nati cioè fra il 1965 e il 1979, non si può parlare di sconfitta, in quanto non hanno avuto nemmeno la possibilità di lottare. È una generazione disillusa che ha perso in partenza senza neppure lottare, una generazione che ha trovato il mondo già preconfezionato, imballato nei messaggi propinati dalle televisioni commerciali, con una musica che non aveva più la carica di quella degli anni precedenti e che si è dovuta arrabattare con valori che andavano sempre più sfaldandosi fra le loro mani, la famiglia che non era più quel rifugio incrollabile come lo era stato per i loro genitori, o il lavoro che diventava sempre più avulso da un sistema di vita incapace di soddisfare anche le più semplici aspirazioni.
Sono queste, insieme ad altre, le osservazioni contenute nel breve ma acuto saggio di Marco Scarlatti, Jeeg Generation edito da Delos Digital, una disanima di una generazione che si trova oggi alle prese con la disillusione di una vita che non ha quasi mai rispecchiato le aspettative, una generazione che fatica a stare al passo con i tempi e che si è trovata di fronte alla famosa corda citata da Kafka quando dice che “la vera corda, che non è tesa in alto, ma rasoterra. Sembra più fatta per inciampare che per essere percorsa.” L’inciampo è sempre dietro l’angolo, qualunque cosa faccia l’appartenente a quella generazione, nei rapporti di coppia, nel rapporto con i figli o nel lavoro. Una generazione che avrebbe necessità a disimparare, cresciuta nell’illusione di poter un giorno salire ed entrare nella testa del robot d’acciaio per pilotarlo e salvare il mondo dai cattivi, un robot che invece è rimasto inattivo e inaccessibile, rendendo inutili gli sforzi di quanti si erano illusi di essere invincibili. L’unica chance che rimane loro è la consapevolezza che “disimparare significa scoprire di nuovo il mondo, leggerlo una seconda volta utilizzando prospettive inedite.”
Non tutto sembra essere perduto, per fortuna.
DANZA MACABRA – 30 aprile | Presentazione “Tenebre Future” e reading “Schegge di Ossidiana”
Domenica 30 aprile, nell’ambito della magnifica rassegna Danza Macabra che si svolge dalla fine di marzo al Defrag di Roma in via Isole Curzolane 75, a cura del collettivo Crush, sarò due volte ospite (qui l’evento FB):
– alle 17.00 per la presentazione del libro Tenebre Future de La Nuova Carne Edizioni, assieme agli autori Paolo Di Orazioe Andrea Manenti, coordina Eleonora D’Agostino;
– alle 18.00 con la performance imperiale Schegge di Ossidiana, che mi vedrà protagonista accanto a Ksenja Laginja con l’accompagnamento musicale e Dj Set di Stefano Bertoli.
Ci vediamo lì?