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Vivi e complessi
Le tue parole si costruiscono nella tua mente come muri difensivi, architetture militari con cui rendersi vivi e complessi.
Solaris e la ricerca infinita di noi stessi | OcchioDelCineasta
Su OcchioDelCineasta la recensione a uno dei film che adoro di più: Solaris, di Andrej Tarkovskij. In basso, il trailer che lancia la psiche nell’universo del bizzarro pianeta.
Il film, tratto da un romanzo del polacco Stanislaw Lem, vede nella prima parte della versione integrale la presentazione di Kris, psicologo in procinto di partire per decidere le sorti della stazione spaziale che si trova su Solaris, un pianeta extrasolare. Kris vorrebbe trascorrere questi ultimi momenti prima della partenza con il padre, ma un amico di famiglia, Henri Berton, interrompe l’ultimo saluto per avvertire e raccontare a Kris la strana esperienza vissuta in prima persona sulla stazione spaziale di Solaris; Kris liquida Henri dicendo che lui non crede a tutte le teorie studiate attorno al pianeta e non bada troppo al racconto dell’uomo.
Kris giunge su Solaris e si trova davanti una stazione spaziale quasi abbandonata che cade a pezzi; scopre che sono sopravvissute solo due persone all’interno e che un suo caro amico, il Dr. Sartorius è morto suicida e ha lasciato un video per Kris prima di togliersi la vita. Kris comincia a rendersi conto che le cose sono strane all’interno della stazione spaziale, comincia a vedere “ospiti” che abitano la stazione e si rende conto che Solaris ha un’influenza molto forte sulle persone; tanto forte che il pianeta può “riportare in vita” delle persone legate agli umani della stazione, persone legate ai desideri dell’uomo. Kris rivede così la moglie morta suicida anni prima, Hari, e inizia così un viaggio con se stesso fatto di ammissione di colpe passate e redenzione.
Tarkovskij firma questa volta un film diverso dal solito, un unicum nella sua filmografia, questa volta non è fatto solo di silenzi e immagini importanti, “ingombranti” che portano avanti da soli tutta la narrazione, ma in questo caso anche i dialoghi e le spiegazioni sono importanti, siamo in un luogo a noi sconosciuto, un altro pianeta, Solaris, ed è giusto che il regista accompagni e aiuti lo spettatore. Negli altri lungometraggi una riflessione silenziosa e più onirica prevale, basti pensare a Stalker, capolavoro del 1979, molte volte accostato a Solaris proprio perché anche qui l’uomo intraprende un viaggio per mettersi a nudo davanti ai suoi errori, alla vergogna; quello di Stalker era un viaggio più cupo e drammatico dell’uomo, questo di Solaris è un viaggio e una creazione per l’uomo di una sua isola felice dopo la remissione dei suoi peccati; un atto di fede finale per una nuova possibilità data all’essere umano.
Tarkovskij mantiene i suoi punti cardini che sono fondamentali della sua firma, la spiritualità e la metafisica. Non da mai niente per certo, ma pone lo spettatore, disposto a seguirlo, all’inizio della strada del cambiamento, della presa di coscienza, delle sue colpe e del suo Essere umano, fragile
È online il bando per il Premio Hypnos 2021 | FantasyMagazine
Su FantasyMagazine la segnalazione del nuovo Premio Hypnos, contest indetto da HypnosEdizioni e riservato ai racconti weird italiani. Eccolo qui:
Premio Hypnos per il miglior racconto inedito di letteratura fantastica e weird – Bando VIII edizione (2021)
– La partecipazione al concorso è gratuita.
– Tutte le opere devono essere presentate in lingua italiana, e devono essere inedite, ovvero non devono mai essere state pubblicate, neppure on-line.
– La lunghezza massima delle opere dev’essere di 60.000 battute (spazi compresi).
– Ogni autore può partecipare con un massimo di DUE opere.
– I racconti devono appartenere al genere weird o fantastico, o comunque contenerne elementi identificativi.
– I racconti devono essere inviati esclusivamente on-line all’indirizzo concorsi@edizionihypnos.com in formato .rtf o .doc, e devono riportare nome, cognome, indirizzo e recapito telefonico dell’autore.
– La giuria esaminerà tutte le opere pervenute e alla fine eleggerà i racconti finalisti ed eventuali segnalati, di cui verrà data notizia presso la pagina Facebook e il sito delle Edizioni Hypnos. Le scelte della giuria sono insindacabili.
– La giuria sceglierà tra i finalisti un racconto vincitore, che sarà pubblicato sulla rivista Hypnos Magazine.
– La giuria si riserva il diritto di non assegnare il premio in caso il livello dei racconti non sia soddisfacente e di squalificare eventuali racconti non attinenti al genere fantastico.
– La giuria è composta da Andrea Gibertoni, Francesco Lato, Laura Sestri e Andrea Vaccaro.
– Il limite ultimo per l’invio dei racconti è il 31 marzo 2021.
Alien Virus Love Disaster, la fantascienza elettrica di Abbey Mei Otis | Fantascienza.com
Su Fantascienza.com la segnalazione di un’antologia di Abbey Mei Otis uscita per Zona42: Alien Virus Love Disaster. Sembra qualcosa di epocale; la quarta:
“Niente più luci, niente più brillantini. Solo il cielo nero, sporco di stelle normali. Per ognuna che conto, ce n’è un’altra. Per ogni mondo che ti delude ce n’è un altro, e un altro ancora, a prometterti la redenzione. È strano guardarle dal basso. Tremolano e pulsano e dal mio interno rispondono altre pulsazioni e so senza saperlo che quello che ho dentro è la stessa cosa che c’è lassù. Di me non rimane che un sottile confine di pelle tra due campi stellari.”
Esistono periferie fisiche, fatte di zone industriali, caseggiati anonimi o cantieri abbandonati, e poi c’è la periferia: un concetto, una zona di frontiera, un luogo universale e universalmente riconoscibile che trascende i caratteri nazionali per diventare rifugio per i reietti, gli invisibili, i marginali. È in questa terra di nessuno che prende vita l’universo di Alien Virus Love Disaster, una costellazione di fabbriche magiche e centri di smaltimento rifiuti, autostrade sopraelevate che conducono a un altrove lontano e migliore, chiese orribili dai muri color salmone e case che richiedono sacrifici umani. Un luogo dove gli alieni non solo esistono, ma vivono insieme a noi e pagano per vederci lottare; dove i ricchi organizzano feste stravaganti e i bambini giocano dentro scheletri di case mai finite; dove creature misteriose compaiono in supermercati occupati e melanconiche ragazze lunari si struggono in riva al mare. Abbey Mei Otis presta la sua voce a queste parabole di sussistenza e resistenza, cronache di un mondo sconosciuto e insieme troppo familiare, che riesce simultaneamente a essere e non essere quello che abitiamo noi; un mondo dal quale è possibile fuggire, ma le cui cicatrici ci porteremo addosso per sempre, ovunque.
Lo scoccare preciso
Nel rapporto di percezione tra te e l’intero universo tridimensionale c’è un istante, un momento solo, in cui capisci di essere un infimo incarnato: quando scocca l’eterno presente.
PINK FLOYD: LIVE @ RIVERFRONT COLISEUM, IN THE FLESH TOUR 1977 – ESTRATTO VIDEO
Questo è lo spezzone rielaborato – restaurato, mi verrebbe da dire – di un concerto che i Floyd fecero nel ’77 negli USA per il tour di Animals. Non c’è molto altro da dire, se non ascoltare, e guardare, e rabbrividire per la complessità multimediale raggiunta già allora dalla band. Su PinkFloydItalia.
Il 23 Giugno 1977, i Pink Floyd si esibirono in uno spettacolo al Riverfront Coliseum, a Cincinnati, Ohio, durante la seconda parte del tour “In The Flesh” in Nord America. Questo filmato è stato scoperto durante la primavera del 2020, ma il trasferimento digitale era stato molto scarso e abbastanza inguardabile. Ora il nuovo trasferimento è stato completato e include una sincronizzazione audio
Where is my mind? Orrore sovrannaturale a Rai4 | PostHuman
Su PostHuman una gustosa segnalazione che andrà in onda, per sette settimane, sul canale Rai4. Una rassegna dedicata al cinema horror, ma quello nuovo, cose che in questo momento non è possibile vedere al cinema per motivi pandemici.
L’hanno chiamato Supernatural Thriller (QUI il trailer della rassegna), perché a quanto pare l’una definizione è più “accettabile” per il pubblico dell’altra, ma il ciclo cinematografico in partenza dall’11 gennaio su Rai4 offre una promettente raffica di autentici horror, giacché è proprio l’elemento sovrannaturale che distingue l’horror dal thriller: per circa un mese e mezzo, ogni lunedì la prima serata di Rai4 ci farà varcare lo Stige di 7 succulente prime visioni di recente produzione – e di varia provenienza internazionale (cioè non solo americana) e finalmente anche nazionale! – che esplorano gli oscuri meandri della mente umana, le paure, le ossessioni e i demoni dell’inconscio. A smentire il nostro pregiudizio che la Rai avesse chiuso i battenti ai generi cosiddetti “B”, nonostante che la scelta del titolo dimostri che evidentemente ancora nel 2020 l’horror sta appena un gradino sopra al porno come considerazione culturale media (lo testimonia l’esperienza di Roberta G che è quasi stata bannata da Instagram per aver taggato #horror un’immagine di sua creazione).
Si parte con The Midnight Man (2017) di Travis Zariwny: adattamento in chiave teen-slasher del noto racconto creepypasta Il gioco di mezzanotte. Variante 2.0 delle leggende metropolitane, le creepypasta sono storie macabre diffuse sul web in maniera virale come fantomatiche “storie vere” e Il gioco di mezzanotte è tra le più note, spaventosa diceria incentrata su un gioco di ruolo mirato ad evocare l’Uomo di Mezzanotte, malvagio essere spettrale capace di trasformare in realtà i peggiori incubi di chi lo evocherà. Nel film, che si avvale della partecipazione di autentiche leggende del cinema horror come Robert Englund (Freddy Krueger della saga Nightmare) e Lin Shaye (dalla saga di Insidious), si racconta la storia di Alex e dei suoi amici che, in un’antica scatola in soffitta nella casa della nonna, trovano le istruzioni per evocare l’Uomo di Mezzanotte. Ovviamente, per i ragazzi si metterà molto male.
Altre sei pellicole in arrivo le prossime settimane, scoprite sul post di Mario Gazzola quali sono.
Delos Digital presenta “Il casolare senza nome” | HorrorMagazine
Su HorrorMagazine la segnalazione di Il casolare senza nome, racconto di Massimiliano Prandini uscito per la collana weird InnsMouth, edita da Delos. La quarta:
Anno 1915, sull’Italia spirano i venti della Grande Guerra. Alfredo, fresco di laurea, accetta un incarico per effettuare rilievi geologici nelle valli dei torrenti Dolo e Dragone, nell’Appennino modenese, per apire la strada alla costruzione di una diga. Sorpreso da un temporale e disarcionato da cavallo viene soccorso da una misteriosa ragazza chiamata Fea che lo conduce alla sua fattoria. Lì Alfredo farà la conoscenza della sua famiglia che vive isolata nei boschi, nascosta agli occhi del mondo. Una comunità di individui dalla forza eccezionale, governata dal volere di una misteriosa entità…
Strano il destino, no?
Ti ricordi delle frecciate lanciate sull’onda delle parole, ci tenevi sempre a blandire e poi irridere, in qualsiasi momento o situazione avevi sempre da ridire; e ora, che sei nella possibilità di farlo con cognizione di causa, non hai più la possibilità cerebrale di riuscirci.