Archivio per settembre 2, 2023
2 settembre 2023 alle 21:39 · Archiviato in Empatia, Energia, Experimental, InnerSpace, OuterSpace, Reading, Surrealtà and tagged: Differenze quantiche, Eating Fractals, Olosensorialità, Teoremi incalcolabili, Trascendenze
Scevro da ogni posizione psichica, torni torvo sui tuoi passi trascendentali e non trovi più l’origine – ma immensità frattalizzate della tua vitalità.
2 settembre 2023 alle 15:05 · Archiviato in Experimental, InnerSpace, Oscurità, Progetti, Reading, Surrealtà and tagged: Luce oscura, My continuum, No more human, Noia, Nulla senziente, Ridefinizioni alternative, Terza frontiera
Non potrei continuare a lungo così, stanchezze delle posizioni statiche, noia delle visioni già viste, disinteresse di ciò che è stratificato; poi mi volto, e scopro le nuove frontiere, fino agli sperticati abissi del Nulla senziente.
2 settembre 2023 alle 08:55 · Archiviato in Creatività, Experimental, InnerSpace, OuterSpace, Tersicore and tagged: Alfred Whitehead, BandCamp, Droni, Florian Tatard, Industrial, Jonas Rosén, Masami Akita, Merzbow, Minimalismi, Oren Ambarchi, Richard Pinhas, Ridefinizioni alternative, Wolf Eyes
[Letto su Neural]
Un vortice di suoni in “Coda” trascina l’ascoltatore con droni noise, fuzzy e calibrati, insieme ad un ripetersi sacrale di pochi accordi. Altrettanto beatifica è la traccia successiva, “Postcoda”, dove i loop si fanno molto dilatati, space e westernati. Richard Pinhas e Masami Akita, aka Merzbow, sono sperimentatori che vantano una collaborazione intensa e di lunga data, iniziata nel 2008 con Keio Line, doppio album edito da Cuneiform Records. La collaborazione poi è continuata nel 2010, sempre sulla stessa etichetta, con un’altra doppia uscita, Metal/Crystal, produzione che assieme al duo comprendeva anche Wolf Eyes, un’altra icona dell’ala più oltranzista della scena noise internazionale. Nel 2011 saranno pubblicate invece gran parte delle collaborazioni dal vivo tra i due, in Rhizome e in Paris 2008, mentre nel 2016 è la volta di Process And Reality, nel quale le sequenze stridenti e maniacali celebrano il filosofo e matematico Alfred Whitehead. Il chitarrista francese e il seminale noise artist giapponese già all’epoca del loro debutto avevano in parte sorpreso il pubblico, che bene li conosceva per ancor più seminali avventure sonore: Richard Pinhas come acclamato membro degli Heldon, Merzbow in quanto apologeta di sonorità estremamente rumorose e abrasive. L’incontro tra i due, che già allora aveva sollecitato orbitali trame, stemperando in parte le atmosfere più contorte e selvagge, adesso volge decisamente verso sponde quietiste, forte di iterazioni piuttosto sobrie che danno spazio alle vocazioni cosmiche e sci-fi di Pinhas, che nei suoi anni di rock ipnotico-psichedelico era anche assistente di Filosofia alla Sorbona di Parigi, nonché appassionato cultore di una fantascienza particolarmente distopica e visionaria. A completare la squadra ci sono adesso Oren Ambarchi, Jonas Rosén e Florian Tatard, che nella seconda traccia s’applicano il primo alla chitarra motorizzata, l’altro ai sintetizzatori e l’ultimo alla fisarmonica. Il debito alla grande tradizione minimalista statunitense è indubbio ma altrettanto d’ispirazione è la loro stessa storia musicale, il peregrinaggio tra le avanguardia a cavallo di due secoli distinti, che mantiene contemporanee certe intuizioni. L’avanguardia, anche quella di cinquanta anni fa, rimane sempre fresca e l’approccio concettuale alle pratiche artistiche si conferma come una tecnica che non perderà mai valore.