HyperHouse

NeXT Hyper Obscure

Archivio per Surrealtà

Andrew Weis – The Northern Call


Finalmente, il distacco finale.

Come ricordi spenti


Rappreso nel respiro, togli le evenienze a ogni idea che ti sorge e ne respiri le spore finali, come il ricordo di una vita appena spentasi nel finale frattale.

Rasoi di sguardi


La rasoiata di uno sguardo, per tenere i residui della Volontà affilati come il simulacro di ciò che sei: attraverso essi, puoi traghettarti nel nuovo, nell’oltre, nella visuale di ciò che puoi diventare.

Intervista a Maurizio Cometto: uno scrittore da anni in bilico fra weird e fantascienza | HorrorMagazine


Su HorrorMagazine c’è una bella intervista di Cesare Buttaboni a Maurizio Cometto, autore del romanzo Le leggi dell’ordine etico, uscito per DelosDigital, che sto leggendo e che mi sta dando belle soddisfazioni; un estratto della chiacchierata:

1.Sei un autore poliedrico che ha toccato diversi generi letterari: quali sono le sfide che incontri nel passare da un genere all’altro? Credi che ci sia un filo conduttore che collega le tue opere, indipendentemente dal genere?

R: Ciao Cesare e grazie per questa bella occasione. Ho iniziato con il fantastico puro, ho proseguito con il weird, sono passato al fantasy di formazione e infine sono approdato al distopico dopo una puntata nel mainstream. Qualcuno potrebbe pensare che ho le idee confuse, ma non è così. Semplicemente, mi piace cambiare e sperimentare nuove possibilità. La mia idea è che uno scrittore, qualunque scrittore, tiri fuori il meglio di sé quando tenta strade inedite; viceversa, il fossilizzarsi su generi o territori sicuri porta inevitabilmente al ripetersi e all’inaridire la propria vena creativa. Ci sono delle eccezioni, ma spesso è così. Un filo conduttore tra le mie opere: forse, semplicemente, l’essere non totalmente “allineate” al genere in cui si tenta di classificarle. Poi ci sono temi come la memoria, il passaggio dall’adolescenza all’età adulta, la ricerca di un significato alle proprie esperienze e al proprio passato, e tanti altri, ma questi li lascerei scoprire ai lettori.

2.Ci puoi parlare de Il costruttore di biciclette, un romanzo che ebbe l’onore di avere l’introduzione di Valerio Evangelisti? Molti lo considerano ancora oggi un libro di culto e una delle tue cose migliori.

R: È un romanzo a cui sono molto affezionato, per vari motivi. Innanzitutto, è il mio primo romanzo pubblicato (avevo esordito con una raccolta di racconti, L’incrinarsi di una persistenza, sempre per le edizioni Il Foglio). In secondo luogo, inaugurò la storica collana “Fantastico e altri orrori” de Il Foglio, e insieme mi fece conoscere l’allora curatore Vincenzo Spasaro, con cui nacque una profonda amicizia che dura ancora adesso. E infine, grazie alla benevolenza del grande e compianto Valerio Evangelisti, che seppe apprezzarlo, mi permise di farmi conoscere a un pubblico di lettori un poco più vasto. In sé questo romanzo contiene molti degli elementi a me più cari, ed è stato un punto di partenza per altre successive esplorazioni. Per certi versi inaugurò il filone cosiddetto “Magnivernese” della mia produzione, cioè quella più weird e più legata alla mia infanzia. Non a caso è stato posto all’inizio di Magniverne, un libro che cerca di mettere un po’ di ordine in quest’area del mio immaginario.

3.Il contesto storico ed economico degli anni 2007-2008, segnati dalla prima crisi economica del secolo, sembra essere un elemento centrale nel romanzo Cambio di stagione, una delle tue opere migliori a mio avviso. Come hai integrato questa situazione di instabilità e precarietà nell’evoluzione del protagonista e nella narrazione complessiva del libro?

R: Mi ha aiutato molto il fatto di viverla in prima persona. Questo libro è figlio diretto di quella crisi economica, i cui effetti, per fortuna non catastrofici, almeno sul piano personale, potei toccare con mano. Si tratta di un libro per certi versi irripetibile, perché, appunto, spuntato fuori dall’unione tra il mio immaginario e certe situazioni di vita lavorativa che mi sono ritrovato ad affrontare. Iniziai scrivendo il racconto Lo smeraldo a porta nuova, cercando di riportare sulla pagina il senso di precarietà e di sfiducia che si respirava allora. Non avevo idea che avrei scritto successivamente altri racconti con gli stessi personaggi, ambientazione e temi. Ma quella vena risultava fervida e urgente, e così uscirono fuori tutti gli altri pezzi, uno dopo l’altro. L’idea di collegare i racconti con un filo conduttore, in modo da farlo diventare una sorta di “romanzo a episodi”, venne dalla discussione con Vincenzo Spasaro, a cui li avevo sottoposti; in quest’ottica revisionai tutti i racconti e scrissi l’atto conclusivo, L’angelo della morte, che scava nella Torino Egizia e ne porta fuori, in fondo, un segno di speranza. Il libro uscì per le edizioni Il Foglio nel 2011, e oggi lo si può leggere anche in formato ebook, essendo uscito per Delos Digital nel 2023. 

 

Qualcosa che ti rende…


Qualcosa striscia indifferente sotto il livello della realtà, rendendoti libero di essere interiore e consapevole o di esserne schiavo.

Il rituale dei due mari | FantasyMagazine


Su FantasyMagazine la segnalazione di “Il rituale dei due mari”, di Stefano Spataro, racconto uscito per la collana weird di DelosDigital curata da Luigi Pachì; la quarta:

Taranto, futuro prossimo. L’ex industria siderurgica, ormai riconvertita a mega-corporazione nel campo alimentare, pare nasconda affari poco chiari riguardo alla produzione della carne. L’indagine è condotta da due agenti della Europol, una sorta di polizia federale europea, che arriverà a scoprire che nei sotterranei del Castello Aragonese si nasconde qualcosa di ancora più grottesco e surreale del “semplice” cannibalismo: un rito che si perpetua da anni e che coinvolge vari elementi e una creatura antica e mostruosa, che non attende altro che essere liberata dalla sua schiavitù.

Lost in a Scintillation Chamber


Riflessi ambrati di quantico indifferente.

Le visioni di mutamento di Antonio Piras | Fantascienza.com


Su Fantascienza.com la segnalazione di “Le visioni di mutamento”, raccolta di racconti di Antonio Piras, dal senso un po’ vario; la quarta:

Visioni di mutamento. Storie contaminate è una raccolta antologica che riunisce dieci racconti legati al concetto di cambiamento in varie sfaccettature.
Alcuni cambiamenti sono relativi all’interiorità, oppure il mutamento riguarda la realtà esterna entro la quale i protagonisti si muovono. Il sottotitolo, Storie contaminate, slega le narrazioni dall’inquadramento in un genere puro, contenendo esse elementi appartenenti a varie branche del fantastico, dal paranormale al fantasy, dal fantascientifico al mitologico, dall’esoterico al simbolico. In sostanza, le storie contenute nell’antologia rientrano, più propriamente, nella categoria delle contaminazioni letterarie. I molteplici e originali riferimenti storici, filosofici e scientifici fanno sì che ogni racconto permetta al lettore di calarsi in un universo culturale differente.

Not My God’s – Sowing Discord


Riesumando questo brano, che ora ricordo mi fece scrivere il racconto “Tre colonne di ossidiana”, che ripropongo ai miei attuali reading… Tanta roba!

Senti (con dedica)


Senti la potenza elettrica della tua energia, lasciala fluire nelle pieghe dello spaziotempo e rendila contagiosa, a contatto, espansione psichica come una potenza sciamanica.

Krysalisound

Contemporary resonances of calm and slow music

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C'ERA UNA VOLTA, UNA STORIA SELVATICA...

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