HyperHouse
NeXT Hyper ObscureArchivio per gennaio, 2018
Julee Cruise – Into The Night
La Via Lattea si apre mentre ti mostri nell’anima più siderale che sei.
Eymerich.com – Il Sito Ufficiale di Valerio Evangelisti
Il sito ufficiale di Valerio Evangelisti, eymerich.com, è stato riorganizzato e ora è parecchio più fruibile e organico, è suddiviso per cicli letterari e rende subito disponibile la biografia e la bibliografia dell’autore; è possibile iscriversi anche alla mailing list dedicata alle opere di Valerio.
Burning away
Le continue rimodulazioni si riconfigurano sulle tue spalle, dando vita sempre nuove incarnazioni di te stesso.
Pink Floyd – Shine On You Crazy Diamond Part 6-9 (1975-06-28)
Una versione live davvero folgorante della parte finale di Shine on you crazy diamonds, dei Floyd, performata alla fine di giugno del ’75 in Canada.
L’Universo è troppo grande anche per la fantascienza | L’indiscreto
Su L’indiscreto un interessante articolo che, partendo dalla oggettiva vastità dell’universo e dalla evidente infima posizione dell’uomo in esso, invita gli scienziati e gli scrittori di SF a prendere le misure dell’inumano, per quanto sia possibile percepirlo da un incarnato.
L’astronomo statunitense Neil deGrasse Tyson una volta disse: “L’Universo non è obbligato ad avere un senso”. Allo stesso modo, le meraviglie dell’Universo non hanno alcun obbligo di aiutare gli scrittori di fantascienza a raccontare storie su di loro. L’Universo è per lo più uno spazio vuoto, e le distanze tra le stelle nelle galassie, e tra le galassie nell’Universo, sono incomprensibilmente vaste, se paragonate a una scala umana. Cogliere la vera dimensione dell’Universo, legandolo in qualche modo agli sforzi e alle emozioni umane, è una sfida ardua per qualsiasi scrittore. Olaf Stapledon ha raccolto questa sfida nel suo romanzo Star Maker (1937), in cui le stelle, le nebulose e il cosmo nel suo insieme sono coscienti. Mentre siamo umiliati dalla nostra piccolezza rispetto al cosmo, i nostri cervelli possono nondimeno comprendere, in una certa misura, quanto sia grande l’Universo che abitiamo. Ce lo auguriamo, perché, come ha detto l’astrobiologo Caleb Scharf della Columbia University: “In un mondo finito, una prospettiva cosmica non è un lusso, è una necessità”. Esprimerlo al grande pubblico è la vera sfida che devono affrontare gli astronomi e gli scrittori di fantascienza.
Sensorium, il sesso al tempo del connettivismo
Come segnala Fantascienza.com, è uscita per la collana Robotica.it della Delos Books una mia raccolta di racconti di sesso quantico, Sensorium.
Sette voli senza rete nel mondo dell’eros del futuro, del transumanesimo, del postumanesimo, dell’eterotopia connettivista. Dove il godimento si alterna all’acuto dolore puro e dilaga tormentosamente in ogni vibrazione quantistica dell’essere. Il sesso quantico: un piacere che risuona nel continuum.
Dal vincitore del Premio Urania Sandro Battisti, il più lirico tra gli autori del movimento Connettivista, una collezione di brevi racconti erotico-fantastici. Con le illustrazioni di Ksenja Laginja.
L’ebook è acquistabile al prezzo di 1.99€ anche su DelosStore.
Una piccolissima morte – Francesca Del Moro
Ho avuto il piacere di leggere integralmente la silloge Una piccolissima morte, di Francesca Del Moro, in cui un impalpabile lutto aleggia nelle frasi, nelle immagini, nei racconti di un legame rescisso traumaticamente, con dolore, senza possibilità di recupero; un lutto, come dicevo, senza dimensione perché non ne ha, ogni lutto è un brusco cambio di esistenza.
Lasciatevi avvolgere dalle volute oscure e doloranti, lasciatevi ammaliare dal pianto irrefrenabile della fine, sarà una morte molto piccola quella che proverete ma, davvero, vi servirà per le dipartite più grandi.
Il libretto è edito da EdizioniFolli, ed è stato tirato in rigorosa edizione limitata a 100 copie.
Una voglia adunca
di morire
il dito che mi scava
nel sesso che hai disabitato.
Eymerich Risorge, di Valerio Evangelisti – Cronache di un sole lontano
Su Cronache di un sole lontano la recensione a Eymerich Risorge, di Valerio Evangelisti, ultimo romanzo in ordine di uscita per il Magister. Ovviamente, il romanzo è da non perdere (adoro Evangelisti, sto rileggendo per l’ennesima volta Cherudek).
Anche in Eymerich Risorge Evangelisti sconvolge, facendoci passare dal seguire le tracce di eretici valdesi, alla rivoluzione delle leggi della fisica, fino a toccare esperimenti sulla reversibilità del tempo e della morte stessa. Tutto questo, ovviamente, lo fa non bene, ma benissimo e senza mai stancare.
Dopo sette anni di vuoto, Eymerich è tornato in grande stile e il suo nuovo romanzo è consigliato non solo a tutti gli amanti del genere e dell’immaginario di Evangelisti, ma soprattutto a chi cerca svago nutriente, con romanzi che trasudano cultura senza che ne venga intaccata la scorrevolezza.
I limiti della narrazione per immagini | L’indiscreto
Su L’indiscreto un articolo che analizza le differenze tra il narrato a parole e quello per immagini, sottolineando che il primo media porta il lettore a sforzarsi per costruire la scena, le espressioni, le emozioni dei protagonisti attraverso la propria mente e l’immaginazione, mentre il secondo ha caratteristiche più passive, dovendo lo spettatore fruire immagini ed emozioni strettamente veicolate dalle immagini stesse; in altre parole, con le immagini c’è poco da immaginare, con le parole bisogna farlo in toto. Anche la definizione del fruitore (lettore nel primo caso, spettatore nel secondo) indica quale sia la forma di passività che si sviluppa attraverso le immagini.
Quello che resta unico e incontrovertibile della letteratura è la possibilità di immaginare, che permette al singolo di non sentirsi quasi mai veicolato attraverso un’impressione troppo forzata. Se l’arte è comunicazione in quanto rende universale un’esperienza percettiva individuale, la letteratura continua a essere in prima fila, perché la comunicazione può avvenire solo attraverso la compenetrazione con l’alterità, attraverso il riconoscimento delle infinite somiglianze che intercorrono fra essere umano ed essere umano, e che consiste nel guardare insieme e cercare di possedere i nodi cruciali dell’esistenza. Perché se una narrazione per immagini può suggerire in chi la fruisce un sentimento di immedesimazione e procurare impagabili suggestioni, la narrazione scritta – essendo tanto incisiva quanto neutra e lasciando spazio all’immaginazione – ha in sé la possibilità di essere davvero posseduta sino in fondo. Ed è forse in questo possesso conoscitivo, in questa forma profonda della comprensione, lo scarto della letteratura in cui continuiamo a credere.