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Vlanga, un quartiere di Nèfolm | Fantascienza.com
Fantascienza.com dà la notizia dell’uscita di Vlanga, mio racconto (è il terzo) ambientato a Nèfolm, capitale dell’Impero Connettivo, i cui nomi dei quartieri sono gli stessi di Costantinopoli; il racconto è edito in digitale nella collana L’orlo dell’Impero, di DelosDigital, l’intera silloge sui quartieri connettivi è già nota col nome di “Nèfolm e dintorni”.
La copertina è di Ksenja Laginja e questa è la quarta:
Nèfolm, la capitale dell’Impero Connettivo che si estende sullo spazio e sul tempo, è attraversata dal fiume olografico Lycuz. Ai suoi piedi c’è Vlanga, il quartiere e il porto che si aprono sugli oceani siderali dello spaziotempo imperiale, luogo di confine in cui traffici e surrealtà si scontrano fondendosi senza soluzione di continuità; Axis ed Eufrax, della Logistica imperiale, sono lì per compiere un’alta missione di polizia, ma le cose si complicano e divengono trascendentali perché Axis è provato dalla recente morte di suo padre, e ciò modifica lo scenario dell’operazione coinvolgendo la Storia, la Filosofia e i concetti dell’immortalità.
Il racconto è disponibile sul DelosStore e sugli altri store online al prezzo di 1,99€
Resoconto della presentazione de “Il giorno dell’uragano” di Marco Scarlatti | KippleBlog
[Letto su KippleBlog]
I Bokononisti erano presenti alla presentazione del Premio Kipple Il Giorno dell’uragano, di Marco Scarlatti, avvenuta a Roma il 18 maggio, realizzando ora una recensione assai positiva; ringraziandoli intensamente, incollo qui sotto una delle tante valutazioni scaturite dalla serata:
In questa occasione con “Il giorno dell’uragano” Scarlatti ha presentato un tema di stampo dickiano, la distopia della società, quella brutta, quella del capitalismo che si fa religione schiacciando ogni umanità e spazio che non sia economicamente funzionale.
Un noir che ti fa vedere letteralmente l’oscurità della dittatura capitalista di una grande corporazione sui propri dipendenti, quello che già adesso trovi nei centri commerciali aperti fino a mezzanotte per la gloria dei brand mentre gli ospedali sospendono i servizi “non essenziali” nel week end e tutto va bene, tutto normale purché l’azienda sia “sana” sulle spalle della massa.
Lo strumento principe del progetto è quello religioso, si parla di mitopoiesi aziendale, il bispensiero orwelliano in confronto diventa acqua fresca.
Nine Silenced Rooms | Luca Cervini
Spulciando il nuovo sito di Luca Cervini, sono incappato in quest’allestimento virtuale; fateci un giro anche voi – il flusso mi ricorda molto Piranesi, di Susanna Clarke – ne rimarrete estasiati!
Vlanga – CoverReveal
Cover reveal di Ksenja Laginja della prossima uscita imperiale: Vlanga, per i tipi digitali di DelosDigital, collana L’orlo dell’Impero. KeepTalking…
Hyde in Time finalmente a Torino e nelle librerie | PostHuman
Su PostHuman un post che spiega bene cosa succede con l’operazione di Mario Gazzola “HydeInTime”, edito da Edikit, in cui Stevenson e il suo JeckyllHyde c’entra con tutte le metaforiche scarpe. Ringrazio per le citazioni/ringraziamenti, ma io sono solo rimasto abbagliato dall’operazione, assai geniale. Un estratto:
Tre manoscritti inediti, un unico killer dall’800 al 2000, crimini come opere d’arte nel romanzo-trilogia di Mario Gazzola per Edikit, in anteprima al Salone del Libro di Torino 2023, con le visioni pittoriche di Roberta Guardascione e le note del concept album dei Death SS sul tema del doppio malefico.
L’unica cosa che ormai è già stata svelata dall’intervista dell’ANSA è che… si tratta di un brillante gioco di finzione architettato dal Gazzola medesimo, che ha finto di ritrovare manzonianamente l’inedito in soffitta e inventato di sana pianta i suoi sanguinari seguiti, destreggiandosi fra imitazioni della lignua letteraria ottocentesca, citazioni di autori che Stevenson poteva conoscere (Baudelaire, De Quincey, De Sade, scienziati e parapsicologi della sua epoca etc.) e divertiti omaggi celati nel testo ad autori a lui successivi come Lovecraft, Clark Ashton Smith, Bradbury – come noterete in quest’altra anteprima su Fantasy Magazine, del primo ingresso di Hyde al Marébito – ma anche Robert Bloch e Harlan Ellison, Alan Moore, Valerie Martin, persino a registi come Stephen Frears, Roy Ward Baker e Walerian Borowczyk.
Costruzione postmoderna spalleggiata altrettanto brillantemente dalla musa visuale Roberta, che supera se stessa triplicandosi nelle finte stampe alla Doré di Jane Mason, nei Sickert apocrifi e nell’Eddie in cui impiega come pattern cromatici ‘sauvage’ frammenti di Picasso, Bacon, Kandinskij, Pomodoro e Abramovic.
Hyde in time | FantasyMagazine
Su FantasyMagazine l’anteprima del volume Hyde in Time, curato da Mario Gazzola. Una silloge che potrebbe svelare un mistero nascosto nella storia della letteratura: l’inedita versione del capolavoro del 1886 di Robert Louis Stevenson e due seguiti ideali, anch’essi inediti, firmati dal figlio e dal nipote dello scrittore scozzese.
Guardai attentamente il parallelepipedo cristallino: attraverso lo strato di brina potei scorgere effettivamente il corpo di una giovane distesa come in una cassa da morto; era completamente nuda e, a quanto era dato scorgere, davvero appetitosa.Per avvicinarsi meglio al parallelepipedo di ghiaccio, naturalmente era necessario deporre una moneta nell’apposita fessura. Mi sono fermato qualche istante a meditare che senso potesse avere, anche per un dissoluto come me, pagare per il privilegio di baciare una lastra di ghiaccio… oppure c’era anche lì qualche trucco, per cui al cadere degli scellini nella fessura, il ghiaccio si sarebbe dissolto come la nebbia che sembrava avvolgere le membra della fanciulla, offrendola finalmente al naturale alle labbra del suo liberatore? Ma no, non era possibile che un tale piatto venisse servito a un visitatore per così pochi spiccioli, meno di quanti ne avrebbe chiesti una donnaccia di strada… doveva per forza essere un trucco. L’avido avventore avrebbe dilapidato le sue monete per il solo privilegio d’appoggiare le labbra su un blocco di ghiaccio… all’improvviso le mie riflessioni furono interrotte da un robusto garzone che superò la mia incertezza passandomi davanti con uno sbrigativo “permesso”, seguito dalla sua riottosa fidanzata imbronciata. Il giovane, tutto compreso nel suo ruolo di preteso principe azzurro, brontolò qualche scusa in risposta agli stizziti “cerchi di baciare un’altra anche quando sei con me?” della morosa, depose l’obolo nell’urna e s’accostò al blocco di ghiaccio, cercando di posizionarsi in corrispondenza del volto dell’evanescente fata del gelo ridacchiando stupidamente, come il volgare energumeno che era.
Luca Cervini | Visual Artist
L’artista visuale Luca Cervini, uno dei collaboratori grafici di cui il Connettivismo si è avvalso, sta rinnovando il proprio sito e ora lo potete trovare al solito indirizzo LucaCervini.com, ma profondamente diverso. Sfogliatelo spesso, vi sorprenderà…
Immagini da “Danza Macabra”
Sulla mia pagina Facebook ho caricato le immagini e video relative al finissage di DanzaMacabra che mi ha visto coinvolto, grazie alla cura di Eleonora D’Agostino del collettivo Crush che ha fissato i momenti più culminanti. Buona visione.
Sabato 6 maggio a CassinoFantastica
Il 6 maggio sarò presente in remoto alla manifestazione CassinoFantastica, alle 11.30, per un panel sul Connettivismo; sarà il modo giusto di eternare questa corrente ormai storica del fantastico italiano, che ha rivoluzionato e posto le basi per il presente, in cui ha ancora da dire la sua ibridando le idee, i mood, le predisposizioni empatiche. Ci vediamo lì?