Archivio per novembre, 2016
30 novembre 2016 alle 22:51 · Filed under Cybergoth, Experimental, InnerSpace, Inumano, Oscurità, OuterSpace, Reading, Surrealtà and tagged: Interrogazioni sul reale, Luce oscura, No more human, Olosensorialità, Ridefinizioni alternative
Nel fondo di un acquario subitaneo, le prossimità di una filosofia si rivelano come estremità surreali intonse di pensieri mai sfiorati, nemmeno concepiti da entità incarnate.
Mi piace:
Mi piace Caricamento...
30 novembre 2016 alle 20:40 · Filed under Cybergoth, Empatia, Energia, Experimental, InnerSpace, Oscurità, Reading, Surrealtà and tagged: Interrogazioni sul reale, Luce oscura, Olosensorialità, Ridefinizioni alternative
In sostanza, la tua visione estatica si somma alle complessità del mondo nuovo, quello che è configurato un grammo fuori dai nostri confini dimensionali.
Mi piace:
Mi piace Caricamento...
30 novembre 2016 alle 18:35 · Filed under Cybergoth, Experimental, InnerSpace, Oscurità, OuterSpace, Reading, Surrealtà and tagged: Interrogazioni sul reale, Luce oscura, Olosensorialità, Ridefinizioni alternative, SCO
Sostiene un momento torcente in cui si configurano estasi irripetibili e non riconoscibili, talmente sono oltre il dominio postumano…
Mi piace:
Mi piace Caricamento...
30 novembre 2016 alle 16:32 · Filed under Acido, Catarsi, Empatia, Energia, Experimental, InnerSpace, Oscurità, OuterSpace, Reading, Surrealtà and tagged: Graham Hancock, Interrogazioni sul reale, Luce oscura, Olosensorialità, Ridefinizioni alternative, Sciamanesimo
L’insensibilità si espone lungo le perfezioni di un modulo senziente in grado d’illuminare i simboli arcaici dello sciamanesimo.
Mi piace:
Mi piace Caricamento...
30 novembre 2016 alle 14:32 · Filed under Creatività, Editoria, Erox, Fantastico, Letteratura, Oscurità and tagged: Crowdfunding, Fumetti, Luce oscura
Su HorrorMagazine la segnalazione per un progetto di crowdfunding dedicato ai fumetti erotici e fantastici degli anni ’60-’70, eroine supersexy e oscure che smuovevano i bassi istinti degli amanti dell’eros nei periodi preporno tipici delle generazioni attuali.
Il progetto Vintagerotika-Evilsex di Annexia, nasce da un’idea di Luca Laca Montagliani per ripropone i personaggi più rappresentativi delle principali testate erotiche a fumetti vintage italiani. I personaggi della prima fase del progetto, EvilSex, sono le antieroine dell’horror-sexy made in Italy: Zora la vampira, Sukia, Cimiteria, Ulula, Lucifera, Belzeba e Jacula.
Ecco l’introduzione dal sito:
C’era una volta, tanti tanti anni fa, un regno oscuro che popolava gli angoli bui di mezza Europa. Femmine diaboliche abitavano i pensieri proibiti degli uomini e delle donne più smaliziate e golose, i tetri anfratti delle case e i salotti dei barbieri. I loro nomi sono scolpiti sulle polverose lapidi della memoria: vampire senza vergogna, amanti morte, figlie del diavolo, streghe oscene e meretrici d’oltretomba stanno per risvegliarsi ed esaudire le vostre voglie più torbide e peccaminose. Solo la vostra insaziabile lussuria, il vostro perfetto feticismo potranno resuscitarle dall’oblio nel quale sono cadute, in un sonno profondo, avvolto dalle nebbie dell’abisso infernale. Quale incantesimo potrà risvegliarne le dolci, fredde membra? Quale desiderio occulto saprà riportarle in vita?
E per riportarle in vita è stato reclutato uno squadrone infernale d’eccellenza, gli autori sono nomi noti al pubblico dei lettori di fumetto horror. Copertine, storie e disegni sapranno soddisfare il gusto degli appassionati senza tradire l’essenza vintage e il carattere stesso dei personaggi. Per sostenere il progetto e vederlo realizzarsi partirà il crowdfunding, dal 30 novembre al 30 gennaio 2017 !
Questo il sito ufficiale di Vintagerotika EvilSex di Annexia, dove troverete i nomi degli artisti dei sette team creativi con relativo personaggio e tutte le informazioni sul crowdfunding e su come partecipare!
Mi piace:
Mi piace Caricamento...
29 novembre 2016 alle 22:15 · Filed under Fantastico, InnerSpace, Inumano, Letteratura, Oscurità, OuterSpace, Quantsgoth, Surrealtà and tagged: HP Lovecraft, Luce oscura, Nefandum psichico, Ridefinizioni alternative
Su HorrorMagazine continua la saga degli articoli dedicati al pantheon lovecraftiano; questa volta si parla di Hastur, mentre le puntate precedenti sono qui, qui, qui, qui e qui:
Grande Antico che vive o è imprigionato su una stella nera vicina ad Aldebaran, nella costellazione del Toro. Hastur (Colui che non deve essere nominato, Assatur, Xastur o Kaiwan) è collegato alla città di Carcosa, al Segno Giallo, al lago di Hali e al Re in Giallo, inoltre è spesso associato alla decadenza, al nichilismo e alla marcescenza.
Molta è la confusione circa il suo aspetto, descritto come una forza invisibile che può essere percepita solo psichicamente è allo stesso tempo rappresentato come una lucertola bipede con duecento zampe e ricoperta di tentacoli. Quale sia il vero aspetto di Hastur (se mai ne avesse uno), rimane quindi ancora un mistero.
I Tcho-Tchos e gli abitanti di K’n-yan sono noti per adorare Hastur. Il suo culto è considerato particolarmente ripugnante, anche se confrontato con quelli degli altri Grandi Antichi. I sacerdoti di Hastur cercano di riportare il dio sulla Terra e torturano i mi-go (creature extraterrestri) per acquisire una maggior conoscenza. Gli adoratori del dio possono evocarlo quando Aldebaran è in cielo (il momento migliore è durante la notte della Candelora, quando Mercurio è in trigono), disponendo nove monoliti a formare una V, a imitazione della costellazione del Toro. Hastur è anche servito dalla razza interstellare dei byakhee.
Il dio esterno Shub-Niggurath e Hastur sono strettamente legati tra loro: unitisi, hanno dato vita alla stirpe dei Thousand Young. Sembra invece esserci conflitto tra il dio e Cthulhu, quando gli adoratori dei due Grandi Antichi si sono incontrati, hanno cercato di annientarsi a vicenda. Secondo alcune fonti, Hastur non è affatto un’entità reale, ma piuttosto la personificazione del principio cosmico dell’entropia.
Mi piace:
Mi piace Caricamento...
29 novembre 2016 alle 20:15 · Filed under Creatività, Experimental, Segnalazioni, Surrealtà and tagged: Interrogazioni sul reale, Lucius Etruscus, Ridefinizioni alternative
Sul blog di Lucius Etruscus una riflessione arguta, profonda, rivelatrice del tessuto del reale o meglio, della sua finzione, che illumina sul perché il Cinema agisca così in profondità nell’immaginario collettivo, e di come scansioni l’umanità e ciò che la circonda semplicemente spacciando per vero ciò che non può esserlo, sia perché impossibile sia perché contestualmente falso. In altre parole, il reale è solo uno dei tanti aspetti della finzione, assai più vasta e versatile del reale stesso.
Insomma, se non mi sono spiegato troppo bene, ci pensa Lucius a spiegarvi meglio:
Parliamo del capolavoro Daisy Diamond (2007) del danese Simon Staho. Qui una spaventosamente brava Noomi Rapace – che due anni dopo conoscerà il successo internazionale con la Millennium Trilogy iniziata con Uomini che odiano le donne – interpreta un’attrice che partecipa a continui provini alla ricerca di un posto che le consenta di mantenersi in una città straniera ed ostile. (Lei è svedese ma lavora in Danimarca: se Lars Von Trier ci ha insegnato qualcosa, è che i danesi odiano gli svedesi!)
Assistiamo ad un continuo e lancinante distacco dalla realtà, perché ad ogni provino l’attrice deve immedesimarsi in qualcuno e ogni volta questo qualcuno è così terribilmente simile a lei che ne esce sconvolta. Visto che il regista gioca con lo spettatore e non fa mai capire quando la donna sta recitando in un provino e quando invece sta vivendo la sua vita, l’operazione colpisce profondamente, perché nel momento in cui noi “giochiamo”, cioè crediamo a quanto l’attrice sta recitando, scopriamo con orrore che invece quella è la sua vita. Ma un personaggio di un film non ha vita, è solo un ruolo ricoperto da un’attrice, esattamente come la protagonista del film, che non ha vita se non quella mostrata nei suoi provini.
Il film è un profondo omaggio al cinema del maestro Ingmar Bergman, in particolare a Persona (1966), dove un’attrice si blocca sul palco come se non riuscisse più a capire la differenza tra la sua vita e il suo ruolo, decidendo così di chiudersi in un mutismo disperato: se ogni parola che pronunci è falsa, come il testo teatrale scritto da qualcun altro, a che vale parlare? Le verrà affiancata un’infermiera chiacchierona per aiutarla, ma la potente personalità dell’attrice avrà la meglio: sarà l’infermiera a perdere il contatto con la realtà e a fingere una vita non sua, in uno dei più potenti e violenti atti di vampirismo dello schermo. Ma questa è finzione, tutto ciò che vi ho raccontato finora è cinema, e Bergman stesso – fingendo un errore – mostra la troupe cinematografica nell’inquadratura di una scena di Persona, perché si capisca che è solo una finta. Una finta che però, come ogni finta, è l’unico modo per dire la verità.
Mi piace:
Mi piace Caricamento...
29 novembre 2016 alle 18:15 · Filed under Creatività, Experimental, News, Sociale and tagged: Application Programming Interface, Controllo sociale, Infection, Proteste, Video
[Letto su Neural.it]
I dati che registrano le nostre attività sportive sono diventati alcuni tra i più comunemente prodotti “big data” che ci riguardano. Il meccanismo ingannevole, attivato con successo da tecnologie fitness-correlate, si propone di concedere premi istantanei attraverso adeguate interfacce e precise quantificazioni, intrinsecamente sovvertendo il fatto che ci vuole tempo e pazienza per essere in forma. Questo è il territorio nel quale gli artisti statunitensi Surya Mattu e Tega Brain intervengono con un progetto dall’appeal fake e sarcastico. “Unfit-Bits” – infatti – è una società fittizia che si occupa di fitness fai da te ingannevole utilizzando tecniche che generano correttamente – ma senza attività fisica – dei dati, come ad esempio collegando il braccialetto Fitbit ad un trapano lento invece di lavorare veramente. I trucchi, esilaranti e dettagliati, fanno rivivere la tradizione dei prodotti contraffatti in net art, anche se non pretendono di essere totalmente affidabili. Infatti, lo scopo esplicito finale è quello di mentire alle compagnie di assicurazione, o meglio ancora, di sottrarsi alla loro sorveglianza ricattatoria.
Mi piace:
Mi piace Caricamento...
29 novembre 2016 alle 16:15 · Filed under Cybergoth, Cyberpunk, News, Postumanismo, Sociale, Tecnologia and tagged: Androidi, Application Programming Interface, More human, Ridefinizioni alternative, Robotica
Su L’indiscreto un’ampia discettazione sul tema umano/androide/cyborg.
Una storia del cyborg e di come si possa (forse) coniugare tecnologia e umanità senza perdere né l’una né l’altra. Il cyborg, così comune nel panorama della fantascienza, ha in realtà una storia profondamente radicata nella ricerca scientifica. Scienza e fantascienza si influenzano a vicenda durante il Novecento: talvolta alcune suggestioni della fiction sembrano anticipare il progresso delle tecnoscienze, in altri casi è la ricerca scientifica a fornire alla fantascienza nuovi spunti da esplorare con l’immaginazione. In un certo senso, questo accade con il termine cyborg, coniato in ambito scientifico e preso poi “in prestito” dalla fantascienza, in un momento storico in cui i progressi tecnologici, in campo soprattutto militare, minacciano di dispiegare nella realtà gli scenari apocalittici della fantascienza classica.
È il 1960, e gli equilibri di potere della Guerra Fredda trovano nella corsa allo spazio una delle principali arene. La ricerca scientifica vive perciò una stagione di profondo dinamismo: negli Stati Uniti la NASA è stata fondata da meno di due anni, l’Unione Sovietica ha, da quasi tre, lanciato in orbita lo Sputnik, ed è pronta a portare nello spazio Yuri Gagarin, il primo cosmonauta, mentre Kennedy si appresta ad annunciare le intenzioni degli Stati Uniti di mandare l’uomo sulla Luna. Ma questa è anche l’era psichedelica di Timothy Leary, dell’LSD e dell’alterazione biochimica delle percezioni e della sensorialità umana grazie a sostanze psicoattive. Tecnologie spaziali e biochimica segnano dunque il panorama scientifico del tempo, all’interno del quale si dibatte, e a livello mondiale, sull’esplorazione e colonizzazione umana dello spazio, e sui modi in cui l’uomo possa sopportare a lungo termine le condizioni presenti in ambienti alieni. È perciò la prima volta che la comunità scientifica volge il suo sguardo ai limiti del corpo umano, in vista dell’oltrepassamento dei confini del pianeta Terra; è la prima volta che si tenta, in maniera sistematica, di affrontare problemi e proporre soluzioni per fare dell’uomo un esploratore dello spazio.
Mi piace:
Mi piace Caricamento...
29 novembre 2016 alle 14:50 · Filed under Creatività, Editoria, Fantastico, Letteratura, Oscurità, OuterSpace, Quantsgoth, Surrealtà and tagged: HP Lovecraft, Hypnos, Luce oscura, Nefandum psichico, Ridefinizioni alternative, Steve Rasnic Tem
Su HorrorMagazine la segnalazione di una nuova pubblicazione per Hypnos: Lovecraft Museum, ovvero una novella di Steve Rasnic Tem che fa un omaggio sentito al Solitario di Providence:
La stanza era annunciata da alte lettere d’oro sulla porta di mogano nera: MISKATONIC UNIVERSITY: COLLEZIONI SPECIALI. Si spinse dentro aggressivamente, sgomitando tra le persone pigiate davanti a lui. Uno degli aspetti più intriganti del lavoro di Lovecraft erano i molti libri strani e misteriosi cui facevano riferimento lui e i suoi seguaci, e quell’omaggio alla leggendaria Miskatonic pareva ospitarne la maggior parte: l’arcano De Vermis Mysteriis, il Libro di Eibon, i Frammenti di Celaeno, i Cultes des Goules, i Canti di Dhol, e un copione pesantemente annotato per un adattamento de Il Re in Giallo, I sette libri criptici di Hsan e svariate traduzioni del Necronomicon dell’arabo Abdul Alhazred. Benvenuti al Lovecraft Museum! Qui troverete meraviglia e orrore e potrete immergervi nel mondo generato dalla mente del Maestro di Providence. E, forse, sarete anche trascinati altrove, in un mondo misterioso a metà tra il passato e il presente, un luogo fatto di minacce sussurrate e ricordi rimossi. Ma non abbiate paura. Entrate…
Mi piace:
Mi piace Caricamento...