HyperHouse
NeXT Hyper ObscureArchivio per Matematica
Objects to do
Sorprese inserite in contesti inappropriati, restano da incasellare le emozioni collaterali, i ricordi divenuti olografie, le preferenze mai accordate al suone delle stelle siderali.
Sfinimenti
Quando scivoli sulle prime istantanee del metaluogo sei estasiato, poi ti accorgi che le frange di realtà annichiliscono e tu sei disorientato dalle diverse interpretazioni che ne puoi dare; sei sfinito in enne iterazioni.
L’universo delle teste | Fantascienza.com
Su Fantascienza.com la segnalazione di L’universo delle teste, racconto interessante di Alessandro Montoro uscito per la collana ucronica di DelosDigital. La quarta:
XIX secolo, in un universo parallelo in cui ogni moneta mai lanciata ha dato sempre risultato ‘testa’. Il caso è un concetto sconosciuto. Evariste Galois, il geniale matematico francese, si ritrova incastrato nel duello che, nella nostra storia, l’avrebbe ucciso a soli 20 anni. Sopravvive contro ogni probabilità, e scopre una realtà popolata da versioni alternative di luoghi e persone che lui stesso aveva intuito solo nei suoi teoremi più deliranti.
Il fisico Melvin Vopson vuole dimostrare che viviamo in una realtà virtuale | Fantascienza.com
Su Fantascienza.com un’interessante segnalazione riguardo al nostro ecosistema reale che alcuni ritengono sia invece una simulazione virtuale – tipo Matrix, insomma. Vi lascio ad alcuni passi significativi dell’articolo:
Il cinema e le serie tv/in streaming giocano da anni con l’idea che la nostra vita sia solo una realtà virtuale particolarmente evoluta, passando da Il tredicesimo piano (The Thirteenth Floor, 1999) a ovviamente la saga di Matrix ma anche al Sublime di Westworld, questi sono solo alcuni degli esempi di fiction in cui i protagonisti scoprono di vivere in una realtà virtuale (potremmo aggiungere Tron, ma lì ne sono consapevoli). Ma ci sono scienziati convinti che non si tratti solo di finzione e uno di loro è convinto di poterlo dimostrare.
Nel 1989 il matematico John Archibald Wheeler aveva postulato che l’universo fosse fondamentalmente matematico e che poteva essere un costrutto non di materia ma di informazioni, coniando il termine It From Bit. Nel 2003 il filosofo Nick Bostrom della Oxford University aveva formulato la sua ipotesi sulla simulazione, partendo dal concetto che una civiltà può aver raggiunto un tale livello di evoluzione per cui la tecnologia è diventata così sofisticata che la simulazione sarebbe indistinguibile dalla realtà e i partecipanti non sarebbero consapevoli di esserne parte. Il fisico dell’M.I.T. Seth Lloyd si è portato ancora oltre, ipotizzando che l’intero universo sia solo un gigantesco computer quantistico. Infine, come potete vedere qui sopra, nel 2016 Elon Musk si era detto convinto che viviamo in una simulazione. E se può servirvi, anche Scott Adams, creato del geniale fumetto Dilbert ne è assolutamente convinto. Ma c’è chi di recente si è spinto ancora più in là: il fisico Melvin Vopson della Portsmouth University ha dichiarato di poter dimostrare che viviamo in una simulazione. Partendo dal principio di massa-energia-informazione che potete scoprire qui (ma è parecchio tecnica) Vopson ha dichiarato in un saggio per The Conversation che una realtà simulata contiene una grande quantità di Information Bits ovunque e che questi bit rappresentano il codice, “Quindi rilevare questi bit proverà la teoria della simulazione”.
Vopson ritiene che i bit abbiano una piccola massa che, se rilevata, dimostrerà la loro esistenza. Come? Per il fisico l’informazione rappresenta la quinta forma di materia nell’universo e il suo esperimento per provare la sua teoria è il seguente: cancellare le informazioni all’interno delle particelle elementari e delle relative anti-particelle e annientarle con un flash di energia, il che le farebbe esplodere e e rilasciare fotoni rivelatori. Per farlo ha anche lanciato una pagina di crowdfunding su Indiegogo per realizzare una sistema di annientamento positroni-elettroni contente una tecnologia creata appositamente per rilevare contemporaneamente fotoni gamma e infrarossi.
Frattali cognitivi
Increspati di polvere psichica, i simboli si ritraggono sulle ripide scogliere ideologiche, mostrandoti giochi di luce e acqua che esplodono frattali cognitivi.
Le pillole matematiche di Piergiorgio Odifreddi | Fantascienza.com
Su Fantascienza.com la segnalazione di Pillole matematiche. I numeri tra umanesimo e scienza, a cura di Piergiorgio Odifreddi, un viaggio tra le interazioni tra Matematica e Umanesimo. La quarta:
Il titolo vorrebbe suggerire che “una pillola matematica al giorno leva il medico di torno”. La malattia da curare è l’analfabetismo matematico di cui soffre il mondo intero, in generale, e il nostro paese, in particolare. Risulta da anni che i ragazzi hanno un grande deficit nelle competenze di italiano e di matematica, e le due cose non sono separate: “leggere, scrivere e far di conto” era l’obiettivo minimale posto dalla legge di istituzione della scuola pubblica obbligatoria promulgata nel 1859 dal Regno Sabaudo.
Le “pillole matematiche” intendono mostrare, non solo ai giovani ma anche agli adulti, come la matematica sia presente, a volte sommessamente e altre prepotentemente, in tutta la cultura, umanistica e scientifica: nelle discipline dove non stupisce, dalla fisica all’economia, ma anche in quelle in cui meno la si aspetta, dalla letteratura alla storia dell’arte.