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NeXT Hyper ObscureArchivio per novembre, 2012
ANTONIA DEL SAMBRO RECENSISCE “SENTIERI DI NOTTE” « Giovanni Agnoloni – Writing and Travelling
Altra segnalazione per Giovanni “Kosmos” Agnoloni e il suo romanzo Sentieri di notte(Galaad Edizioni). Antonia Del Sambro scrive su WipNetwork:
Sentieri di notte è una storia a più voci, un patchwork di luoghi, paesi e culture in cui la tecnologia è pretesto e sfondo di una vicenda corale che ha per obiettivo il ritorno alla Fonte, a una fusione con la radice dell’Essere. Il Chakra del Castello di Cracovia, oscure minacce provenienti dagli ambienti clericali e l’emergere di una vocazione intima imperniata sul Desiderio, consonante con il testo originale di un’antica preghiera capace di scardinare le resistenze della mente. Un romanzo figlio della poetica del movimento connettivista ma anche di una lunga e seria ricerca spirituale condotta dall’autore.
Scrittevolmente recensisce Le balene di Maath e Zombie Carpocalypse | KippleBlog
[Letto su KippleBlog]

In un pianeta dominato dalle acque, Maath, due donne hanno il compito di controllare una piattaforma, fulcro della principale attività di quel mondo: la caccia alle balene, forme di vita evolute, studiate e ricercate per le preziose proprietà. Tra le due donne si stabilisce un legame sospeso tra amore e follia. Il cuore di una batte per l’altra, il cui animo è un mare in tempesta, senza controllo, al pari delle onde che si scagliano con vigore contro la piattaforma quasi a volerla inglobare. Il racconto è intenso, in poche righe si consuma una surreale storia d’amore. Quel mondo inospitale diviene custode di una dimensione umana fatta di complicità e violenza, silenziose lacrime e gemiti di piacere, ma soprattutto di quel dolore che porrà fine a tutto. Bravo l’autore, per aver saputo dar vita a un fantascientifico universo immaginario, trasportando in un futuro indefinito un amore forte e anche difficile da modellare. Struggente il finale e affatto scontato.Cacciatori di zombie si diventa. Il terrore sale, i non morti avanzano e la fuga dalla cruda realtà non è più una strada percorribile. Il protagonista, forte di un coraggio dettato più da un’amara rassegnazione che da una sana consapevolezza, affronta le sue paure e non si tira indietro di fronte al collasso del genere umano, soprattutto quando, vicino alla scoperta della vera origine della contaminazione zombie, la brama di conoscenza prevarrà sull’istinto di conservazione. Il tocco originale, reso necessario dalla vasta produzione del genere, ha colpito nel segno, e le creature di questo racconto si mostrano in una veste nuova, inaspettata. Al lettore non resta che godersi la storia poiché si rivela difficile prevedere l’esito dell’ancestrale conflitto tra uomini e mostri.Due autori interessanti e sensibili, due racconti dal notevole impatto emotivo, da leggere.
Desiderii Marginis – Hallmark
La nenia è adagiata sui circuiti neoneurali interni, è l’esaltazione del postumano alle prese col trascendentale.
I remember
Il senso e i sentimenti stracciati dal tempo divengono
estensioni malevole dei suoni,
memorie taglienti ed eviscerazioni dolorose,
mi ricordo di essere ancora di carne.
Rain
Il bosco sacro cola di gocce pesanti, la pioggia dilava ogni senso di oppressione e accanto ho soltanto il rumore arcaico del diluvio, immutato da sempre, in questo luogo che si ricollega al sempre, all’arcaico, alle energie.
SANDRO BATTISTI « La zona morta
Una mia intervista è uscita su LaZonaMorta. Ringrazio Filippo Radogna per la cortesia e l’acume dimostrato, rileggo con piacere tutta la chiacchierata.
Robotica e fantascienza oggi: intervista a Maurizio Ganzaroli – EccoLaNotiziaQuotidiana.it
Ancora un’altra intervista connettivista e SF da parte di Roberto Guerra, su EccoLaNotiziaQuotidiana. È la volta di Maurizio Ganzaroli, e questo è un estratto:
D- Ganzaroli, secondo certa critica la new wave Connettivista è una svolta anche mediatica, per la fantascienza italiana; esatto?
R.Credo che il connettivismo fantascientifico diverrà o amplierà il già esistente orizzonte della fantascienza con nuove prospettive, forse alla Picasso più che alla De Chirico, se mi passi l’immagine pittorica, in quanto sebbene la fantascienza sia vasta, io rimango sempre fedele a quella più classica di urania per intenderci, più a nuove avanguardie, anche se ancora inediti ho alcuni racconti davvero singolari che io ho definito cybergoth, ovvero fantascienza sparata verso un futuro molto avanti ma con sfumature nella scrittura, o nei personaggi o nelle atmosfere che ricordano i racconti gotici antichi.
∂| HorrorMagazine | Ritorna Il Domenicano bianco
Chi conosce gli scritti di Gustav Meyrink sa quale senso di alienazione esoterica prende il lettore quando s’immerge nei rivoli carsici che lo scrittore austriaco sapeva ben esporre. Trovare i suoi libri in Italia non è facilissimo, a volte le traduzioni non sono all’altezza e Il domenicano bianco è uno di quei titoli reperibili, in ogni caso Bietti mette di nuovo in commercio il romanzo a fronte della prima traduzione con un’appendice curata da Gianfranco de Turris sui rapporti tra narrativa ed esoterismo nell’opera di Gustav Meyrink. Ce lo dice HorrorMagazine.it e la notizia non può che farmi estremamente piacere.
In una Praga occulta, un giovane uomo deve lottare per mantenere la sua sanità mentale, sfuggendo alla maledizione del Domenicano bianco, sulfurea figura la cui ombra riempie le righe di quello che è considerato uno dei capolavori dell’horror di stampo esoterico. È un passato che torna prepotentemente che il nostro protagonista dovrà sconfiggere; solo così potrà realizzarsi pienamente, iniziarsi ad un’altra dimensione. L’esito, inaspettato.