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Le armature dei Romani (VIII sec. a.C.-XV sec.). Da Romolo a Costantino XI – TRIBUNUS
Su Tribunus un lungo articolo che tratta la foggia e l’evoluzione delle armature romane, da Romolo fino alla caduta di Costantinopoli. Duemila e passa anni di storia bellica vista attraverso le forme di difesa estrema del soldato, rivalutata filosoficamente nel corso dei secoli dalla cultura che ha via via permeato lo Stato romano. L’incipit:
Quando pensiamo alle armature dei soldati romani, il primo pensiero va inevitabilmente alla lorica segmentata, la corazza a piastre metalliche del legionario iconico e, come ripetiamo sempre, spesso molto stereotipato.
Tuttavia, nei loro duemila e più anni di Storia, i Romani hanno in realtà prodotto, acquisito e indossato una gran quantità di tipi di corazze diverse – e la lorica segmentata, a parte non essere stata sempre uguale a se stessa, non è nemmeno la tipologia più utilizzata.
Senza la pretesa di essere esaustivo (sarebbe impossibile parlare, in un solo articolo, di tutte le fonti disponibili sul tema), con questo articolo vedremo una panoramica delle principali tipologie di armature indossate dai soldati romani nel corso dei secoli, dalla fondazione di Roma alla caduta di Costantinopoli.
La letteratura fantastica giapponese | Fantascienza.com
Su Fantascienza.com la segnalazione di La letteratura fantastica giapponese, saggio di Massimo Soumaré che percorre la cultura giapponese di ogni tempo declinata al concetto moderno di fantastico. La quarta:
In questo saggio, Massimo Soumaré offre ai lettori una panoramica completa della letteratura fantastica giapponese, cercando di presentare in modo organico – lungo un arco di 1300 anni, ma con un focus particolare sul periodo moderno e contemporaneo – i diversi filoni di questo genere di narrativa che sono stati di grande importanza per l’intera cultura nipponica. Essa, infatti, ha esercitato una forte influenza su film, manga e anime, oltre che sull’arte più tradizionale. Il libro affronta non solo la letteratura fantastica colta dei grandi scrittori nipponici, ma anche quella più popolare, analizzando generi come l’horror, la fantascienza e il fantasy, spiegando come siano nati e si siano sviluppati in Giappone. Ne presenta, poi, i maggiori esponenti, fornendo copiose informazioni sulle loro vite e opere, così da permettere sia al lettore esperto sia a quello profano di muoversi con agilità in un paesaggio vasto e affascinante e ancora per lo più ignoto.
Tutta la verità
Un simbolo da analizzare, salvo poi scoprire altri quattro, cinque e più significati plausibili: quale realtà far collassare nell’umano concetto della verità?
Tu sei l’eone
Qualche forma di oblio ti ammanta, non è completo ma è complesso, è in grado di spostare la tua sicurezza nei luoghi dove le forme si sfaldano, i contorni si ammorbidiscono, i simboli cui ti ancoravi si sfarinano come polverizzati dagli eoni.
Resoconto della presentazione de “Il giorno dell’uragano” di Marco Scarlatti | KippleBlog
[Letto su KippleBlog]
I Bokononisti erano presenti alla presentazione del Premio Kipple Il Giorno dell’uragano, di Marco Scarlatti, avvenuta a Roma il 18 maggio, realizzando ora una recensione assai positiva; ringraziandoli intensamente, incollo qui sotto una delle tante valutazioni scaturite dalla serata:
In questa occasione con “Il giorno dell’uragano” Scarlatti ha presentato un tema di stampo dickiano, la distopia della società, quella brutta, quella del capitalismo che si fa religione schiacciando ogni umanità e spazio che non sia economicamente funzionale.
Un noir che ti fa vedere letteralmente l’oscurità della dittatura capitalista di una grande corporazione sui propri dipendenti, quello che già adesso trovi nei centri commerciali aperti fino a mezzanotte per la gloria dei brand mentre gli ospedali sospendono i servizi “non essenziali” nel week end e tutto va bene, tutto normale purché l’azienda sia “sana” sulle spalle della massa.
Lo strumento principe del progetto è quello religioso, si parla di mitopoiesi aziendale, il bispensiero orwelliano in confronto diventa acqua fresca.
Atterrare su Plutone a 6 miliardi di chilometri dalla Terra, guarda il video basato su foto reali | Passione Astronomia
Atterrare su Plutone? Una collection di immagini prese da NewHorizon nei giorni del sorvolo ravvicinato del pianeta, animate e rese plausibili, ci restituisce le impressioni vibranti di un luogo esotico e lontano, semplicemente meraviglioso. Da PassioneAstronomia.
Come sarebbe effettivamente atterrare su Plutone? Questo video è stato realizzato grazie a più di 100 immagini scattate dalla navicella spaziale New Horizons della NASA durante sei settimane di avvicinamento e sorvolo ravvicinato nell’estate del 2015. Il video offre un viaggio verso la superficie di Plutone, a partire da una vista distante del pianeta nano e della sua luna più grande, Caronte. Questo viaggio porta ad un “atterraggio” su zona chiamata Sputnik Planitia (è bene precisare che la sonda non è atterrata su Plutone ma ha proseguito il suo viaggio verso lo spazio interstellare. La simulazione è stata creata proprio grazie ai dati raccolti). Il colore ai fotogrammi è stato aggiunto successivamente ma rispecchia fedelmente il colore reale (si basa su osservazioni reali). Dopo un viaggio di 9,5 anni di circa 5 miliardi di chilometri, New Horizons ha volato attraverso il sistema di Plutone il 14 luglio 2015, arrivando arrivando a 12.500 km dal pianeta nano. Con potenti telecamere telescopiche in grado di individuare elementi più piccoli di un campo da calcio, New Horizons ha inviato centinaia di immagini di Plutone e delle sue lune che mostrano quanto siano dinamiche e affascinanti le loro superfici.
Nine Silenced Rooms | Luca Cervini
Spulciando il nuovo sito di Luca Cervini, sono incappato in quest’allestimento virtuale; fateci un giro anche voi – il flusso mi ricorda molto Piranesi, di Susanna Clarke – ne rimarrete estasiati!
La dimostrazione
Dimostrando il caos non puoi renderti vivo oltre il dominio dei tuoi sensi ed energia, non sei riuscito a verificare il Nulla senziente che ti circonda.